Diego Passoni – DEEJAY – Annalisa la migliore
Solo a me ha sfrantecato Beppe Fiorello? La miglior artista è stata Annalisa. Anche precisa nel canto e nel look. Elio non al suo top ma a sto giro sembra di trovare l’acqua su Marte. Bravo Gualazzi. Non capisco perché non aver tenuto Filippa Lagerbak tutte le serate. Gnocca che sa presentare e parlare italiano anche meglio di chi lo fa.
La Pina – DEEJAY – Annalisa la migliore
Anche stasera nessuna rivoluzione… Nessuna rivelazione… Sarà per domani? Siamo gente di fede… Crediamo nei palinsesti e nelle curve di ascolti. Vuoi che domani non ci speriamo da capo? Il grande miracolo del festival… I giovani avevano poco dei giovani e già troppe turbe sui capelli… Annalisa in assoluto quella con canzone voce look e trucco più azzeccati.
Carletto, Massimo Caputi, Gabriele Parpiglia – RTL 102.5 – Festival cupo e triste
Questa sera cercherò di essere più diplomatico: a me Sanremo quest’anno non piace! E’ cupo, triste, stasera salvo Neri Marcorè. Con Massimo Caputi siamo d’accordo nel dire che si può decisamente far ridere anche senza parlare di politica (ricordiamo che Marcorè tra i suoi cavalli di battaglia ha un ottimo ex ministro Gasparri). E di Carla Bruni vogliamo parlarne? In quanti in Italia sentivamo la necessità di ascoltare le sue canzoni in francese? Parpiglia sostiene che se fosse stato in teatro avrebbe fischiato più che per Crozza. In onda abbiamo avuto un Gigi D’Alessio simpatico ed in grande forma che ha lamentato l’assenza di gioia ed entusiasmo che invece c’era stato gli anni scorsi con Morandi. Morandi che, a suo dire, apriva ogni sera il Festival con toni trionfalistici. Per quanto riguarda la musica bene i Modà e Max Gazzè (naturalmente vale lo stesso discorso per la serata scorsa: non abbiamo modo di ascoltare per bene le canzoni, quindi giudizi definitivi e oggettivi rinviati a domani). Discorso a parte meritano gli Elio e le Storie Tese: io li adoro, Caputi sostiene che sarebbero stati perfetti come ospiti in quanto talmente geniali da sembrare riduttivo metterli in gara. Detto questo me ne vado in giro per Roma con un retrogusto amaro di queste prime due serate dalle quali mi aspettavo molto di più. Da Roma, senza tappe intemedie…
Carletto ( su twitter @carlettoweb)
Petra Loreggian – RADIO ITALIA – Il Cile, miglior giovaneIn apertura, Fiorellino quasi più bravo di Fiorellone. Arrivano i Modà “se si potesse non morire”: Checco la voce c’è, il testo invece fa breccia con la seconda. Quasi una lacrima per la figlia a casa. “Mi manchi” di Cristicchi sembra la versione italiana di Remedios fatta da Ambra in Saturno Contro. Entra Carlà, come in un film francese il pezzo è tutto un bho bha uff off. E poi Malika, l’abito scollato la schiena in vista con uno stupendo tatuaggio e il capolavoro “Niente”: non ce n’è piu per nessuno, bellissima anche “E se poi”, voto solo perchè devo. Almamegretta: “Mamma non lo sa”, fedeli alle proprie origini. Con “Onda che vai” la svolta neomelodica per Raiz, che mi piace, ma vince la tradizione. Max Gazzè con “Sotto casa” non delude mai, il piglio di chi vuole dire cose e sa come farlo. Annalisa “Scintille” mi ricorda molto Giuliano Palma, personalmente preferivo “Non so ballare”, con lo zampino di “La Fame di Camilla” ho votato sulla fiducia. Elio e le Storie Tese “La canzone mononota” fa capire che c’è ancora qualcuno che conosce il sigificato di scrivere una pezzo di successo sopraffino. Dei giovani questa sera il mio preferito: Il Cile. E’ tardi, ”lasciate che I giovani vengano a me! E che sia…”
Luisella Berrino – RMC – Bella l’assenza di politica
Il mio termometro di gradimento è sempre lo stesso e non sbaglia mai: la pelle d’oca. Spero che ieri non vi siate persi l’inizio del Festival: Modugno interpretato con grande sensibilità e umiltà dallo straordinario Beppe Fiorello! E’ così che mi piace questo festival che valorizza la nostra storia, i nostri straordinari cantanti. Avete notato com’è stato bello senza politica? Solo musica, bella musica, condita da battute, ironia, comicità. Bravissimi tutti ieri. Ma una cosina la devo dire… Malika… perché? Perchè quel ramage di fiori sulla tua schiena? Quella scollatura abissale che non copriva 2 bei rotolini di ciccetta sui fianchi? Quel colore di capelli che non ti appartiene? Mah…! D’altronde se non ci fossero i capelli di Marika, le canzoncine della Bruni e il suo tailleur insomma qualche piccola e innocente critica che noia sarebbe!!!
Pippo Pelo – KISS KISS – Annalisa e Elio i preferiti
La serata di ieri sera è stata la serata di Annalisa e di Elio. Con Annalisa è finalmente arrivata sul palco una voce limpida, pulita, senza nessuna incertezza, con tanta sicurezza. Mi ha trasportato così come un cantante che si rispetti deve fare. Elio e le storie tese straordinari, originali, mai forzati ma sempre capaci. Dei giovani mi spiace moltissimo per il Cile, che stiamo già passando alla radio e ho scritto a lui che le eliminazioni portano a lunga vita, come la morte… nei sogni. Sarà morto il suo sogno di vincere Sanremo ma la sua canzone spacca in Radio. Anche Renzo Rubino ha avuto la sfrontatezza e il coraggio di cantare una canzone con un testo molto forte, interpretandola molto bene. Peccato per Irene Ghiotto. Mentre la canzone dei Blastema l’ho ascoltata ma non l’ho capita e dunque devo riascoltarla. Al primo ascolto non mi hanno lasciato alcuna impressione.
Rosaria Renna – RDS – Elio e le storie tese, meraviglioso se vincessero
Queste prime due serate, per quanto riguarda me, hanno una caratteristica comune: ho adorato gli inizi. E ieri mi sono indispettita non poco quando l’Ariston ha negato la Standing Ovation a Domenico Modugno, magari nel momento in cui lo straordinario Beppe Fiorello è sceso tra il pubblico ad incontrare la vedova dell’indimenticabile Mimmo. In un Paese come il nostro, che tende a dimenticare il passato, la storia, i grandi italiani, ho trovato meraviglioso che il Festival omaggiasse l’artista più innovativo della nostra musica e il più amato e venduto nel mondo. Si, per pubblicizzare l’imminente fiction sulla stessa rete, certo. Ma si tratta di un genio assoluto del nostro spettacolo, quindi bravi, bravi, bravi. E menzione d’onore per Beppe Fiorello, attore sensibile e non cialtrone.
Parlando di genio, come non pensare agli Elii? Sarebbe meraviglioso vincessero loro, per risarcirli di un Festival che, si scoprì, gli fu sottratto. Ma anche perché trovare concentrati insieme creatività, professionalità, estro, cultura e divertimento non è roba da poco mai, di questi tempi poi…
Tra gli altri momenti musicali che ho apprezzato di più mi sono quasi commossa quando sono apparsi gli Almamegretta ritrovati, con Raiz e la sua faccia mediterran-mediorientale. Mi sono mancati, è stato bellissimo ritrovarli all’Ariston. Tocca togliere il cappello, poi, quando arriva qualcuno che ha voce, spettacolare, e sa usarla per graffiarti dentro. Facilitata da due pezzi di quel genio che è Giuliano Sangiorgi, Malika Ayane ha messo una seria ipoteca sulla vittoria con la sua inarrivabile classe. E non c’è bisogno di estrosi tatuaggi per notare una così. Basta apra bocca e canti. Fantastica, la adoro. Un’altra che sa cantare è Annalisa. Vittima dai pregiudizi sui Talent, che non capisco, sinceramente: molte delle cose più interessanti e belle degli ultimi anni vengono proprio da là. Non avrà azzeccato il look, le canzoni forse non sono irresistibili, ma la ragazza canta. Ed è già molto anche a Sanremo, dove spesso si sentono stecche e stonature.
Seconda serata leggermente più scorrevole della prima, ho apprezzato la comicità di Neri Marcorè e il duetto Littizzetto-Bruni. Grazie a Lucianina, perché Carlà risulta indigesta, pretenziosa e sopravvalutata. Spero che sia venuta in promozione e quindi che la sua presenza non sia stata a spese dei poveracci che pagano il canone. Bar Refaeli splendida, non c’è dubbio, ma a parte dare il là a qualche riuscita battuta della Litizzetto o lo spot per la moda italiana indossando dei meravigliosi abiti Roberto Cavalli, il suo apporto è stato irrilevante. Ma magari all’estero hanno bisogno di questi personaggi per interessarsi a noi poveri italiani, quindi capisco la sua presenza. Più interessante, e infatti è stato un momento di musica ed emozione straordinario, l’esibizione del giovane israeliano Asaf Avidan, che le radio avevano già reso tormentone con One Day.
Capitolo giovani. Poverini, sempre in coda a tutti, per esibirsi! Mi hanno incuriosita i Blastema, sembravano un gruppo di brit pop: staremo a vedere come si evolveranno. Il Cile è già una realtà consolidata, apprezzata da molti: peccato sia uscito.
TUTTO SU SANREMO 2013
- Tutti dettagli sulle cinque serate del Festival di Sanremo 2013:
- Tutte le foto da Sanremo 2013:
Qui le foto della prima serata
Settimana di preparazione prima dell’inizio kermesse
Almamegretta – Mamma non lo sa
Elio e le storie tese – Dannati forever
Chiara Galiazzo – L’esperienza dell’amore
Max Gazzè – I tuoi maledettissimi impegni
Raphael Gualazzi – Sai (ci basta un sogno)
Raphael Gualazzi – Senza Ritegno
Modà – Se si potesse non morire
Annalisa Scarrone – Non so ballare
Simona Molinari e Peter Cincotti – Dr. Jekyll e Mr. Hyde
Simona Molinari e Peter Cincotti – La Felicità
Maria Nazionale – Quando non Parlo
Maria Nazionale – E’ Colpa Mia
Daniele Silvestri – Il Bisogno di Te (Ricatto d’onor)
Daniele Silvestri – A Bocca Chiusa
- I testi delle canzoni dei Giovani di Sanremo 2013:
Blastema – Dietro l’intima ragione
Il Cile – Le parole non servono più
Antonio Maggio – Mi servirebbe sapere
Renzo Rubino – Il postino (amami uomo)
Ilaria Porceddu – In equilibrio
Andrea Nardinocchi – Storia impossibile
1. SBoy ha scritto:
14 febbraio 2013 alle 13:55