Lo switch off, che spegnerà dopo più di 50 anni di trasmissioni la tv analogica, incombe e le emittenti, per informare il pubblico e limitare un prevedibile calo d’ascolti, stanno programmando appositi spot dedicati allo spegnimento. Ma a volte qualcosa sfugge.
Iniziamo dalla campagna cardine dell’intera offerta televisiva digitale. Promossa da Tivù, società che riunisce Rai, Mediaset, Telecom Italia Media e vede affiliati anche altri piccoli gruppi, fa urlare a presentatori e presentatrici dei più importanti programmi della tv italiana, lo slogan “Ci siamo!”. Ci sono proprio tutti: dallo zio Gerry alla Bislacca, dal sempre più abbronzato Conti all’impegnato Gad Lerner, dalla Carlucci a Feltri e sono tutti impegnati con i rispettivi programmi, in prima linea nel passaggio al digitale. Ma qualcuno manca e lo fa notare sul numero in edicola di Sorrisi. Parliamo di Rita Dalla Chiesa conduttrice di Forum, l’unico programma bi-rete della tv che quest’anno compie ben 25 anni.
Con Mediaset ho ottimi rapporti - ha sottolineato la conduttrice - ma mi hanno amareggiata gli spot ‘Ci siamo’ del digitale terrestre, quelli con tanti personaggi. Forum non c’era, non sono stata chiamata. E forse avevamo più titoli di altri. Pazienza. [...] Forum a volte fa share di 30-32% su Canale 5 – ha aggiunto - siamo secondi solo al Grande Fratello.
Ma se c’è qualcuno che si lamenta, c’è qualcuno che sbaglia. Scopri chi:
La Rai, invece, più che non ricordare i suoi personaggi ha preferito dimenticare la sua storia. E’ in onda in questi giorni il nuovo spot Rai dedicato al digitale terrestre. Si raccontano le grandi rivoluzioni che hanno portato alla tv di oggi: da quel lontano 3 gennaio 1954 con le prime trasmissioni, all’arrivo del colore negli anni ‘70 fino al decoder digitale di oggi. Non è sfuggito niente, direte voi, ma guardando con attenzione e con un po’ di memoria storica, qualche errore c’è.
Le prime immagini che appaiono sul televisore in bianco e nero, portato da un allegro furgoncino, in realtà non le ha mai viste nessuno: si tratta, infatti, del monoscopio sperimentale Rai-Radio Torino del 1949, sostituito con un altro prima dell’inizio delle regolari trasmissioni nazionali. Anche volendo, però, con l’antenna installata sul tetto, era praticamente impossibile ricevere qualunque trasmissione in onda nei primi anni di tv. Che ci fa, infatti, il “bravo” tecnico con un’antenna Uhf per il secondo canale (nato nel ‘61) se il Programma Nazionale è sempre stato trasmesso in banda Vhf? Misteri dell’etere.
Fortuna che dopo, con l’avvento del colore, tutto si risolve e per ironia della sorte, lo spot si conclude così: Rai, le vostre emozioni, la nostra storia. Ma quale?
1. chris_85to ha scritto:
13 settembre 2009 alle 13:40