Ormai, di primarie del Pd ci sono solo le liti. A poche ore dal ballottaggio, i due candidati alla leadership del centrosinistra hanno abbandonato il far play e, in attesa del secondo round, si sono democraticamente “presi a mazzate”. A far volare colpi bassi tra Pierluigi Bersani e Matteo Renzi, in particolare, sono state le regole della campagna elettorale e di voto, con uno scontro di posizioni sull’eventuale accesso alle urne da parte di chi non aveva partecipato al primo turno.
Su tali questioni, ieri sera il sindaco di Firenze è intervenuto in diretta nel corso del TgLa7, collegato dal suo ufficio.
“Sono 130mila i cittadini che hanno chiesto in questi giorni di votare al ballottaggio: hanno aderito al programma del centrosinistra e vogliono andare a votare. Che facciamo, li facciamo restare a casa?” ha dichiarato il rottamatore in maniche di camicia.
In vista del ballottaggio, Renzi ha puntato tutto sulla tv e nei giorni scorsi lo stesso Enrico Mentana aveva sottolineato il maggior appeal mediatico del rottamatore rispetto al suo competitor. Ieri, su Twitter, il Mitraglietta è tornato a parlare del vispo Matteo, attribuendogli il merito di aver movimentato le primarie. “anche chi lo odia dovrebbe dir grazie a Renzi: senza la sua sfida che primarie sarebbero state?“. E Bersani?
Pare che il segretario del Pd abbia deciso di limitare la sua presenza televisiva pre-ballottaggio, almeno al TgLa7. ”L’abbiamo invitato a più riprese ma ha tutto il diritto di non venire nel nostro studio, ci mancherebbe” ha detto ieri Mentana prima di interloquire con Renzi. Nei giorni scorsi Pierluigi aveva declinato anche la proposta di un confronto sabato sera in prime time, mandando all’aria i piani del giornalista.
1. Giuseppe ha scritto:
1 dicembre 2012 alle 13:48