E dire che a Mediaset ce l’avevano messa tutta. Il conduttore di successo con la soubrette del momento con tanto di bikini striminziti e di tuffo in piscina. Ma qualcosa non ha funzionato e Sarabanda (in onda eccezionalmente stasera con la finalissima) ha clamorosamente floppato. Eppure le premesse erano ben altre. Il quiz musicale approdava sull’ammiraglia Mediaset dopo un illustre passato fatto da ascolti da capogiro su Italia1 (picchi di sei milioni) e fenomeni di costume.
Un format che, a differenza del Milionario, beneficiava del tanto fatidico quanto agognato gioco finale mozzafiato in grado di fare da traino al telegiornale. E in effetti le cause dell’insuccesso vanno cercate in elementi che, più che il format in sè, riguardano il modus con cui questo è stato realizzato. A cominciare dal conduttore assolutamente inadeguato al contesto. Teo Mammuccari è sì un professionista di talento ma non è un conduttore canonico; egli è, piuttosto, un intrattenitore e in quanto tale è snaturato in contesti caratterizzati da una certa liturgia.
Abituato alle atmosfere distese e ironiche di Cultura Moderna o Veline, programmi che sembravano essergli cuciti addosso, Mammuccari non è stato in grado di creare quel pathos necessario nei momenti topici del quiz. E a nulla sono valsi i “ Bravo” “Signori, questo è un vero campione”. Anzi, tali esclamazioni oltre ad allentare la tensione sono risultate poco credibili in quanto le stesse erano usate in toni canzonatori dal conduttore in altri show. Meglio sarebbe stato puntare su Enrico Papi: l’ex conduttore del game musicale era stato capace di adattarsi perfettamente ai registri richiesti del programma, alternando sapientemente rigore e spensieratezza. Meglio anche un ormai ex Mediaset, guru dei quiz ed esperto di musica, quale Amadeus; in coppia, magari, con Giovanna Civitillo, di sicuro più amata dal pubblico dei preserali rispetto a Belen Rodriguez.
Poco comprensibile risulta anche l’impronta marcatamente giovanilistica impressa al programma: il pubblico del preserale è, infatti, generalista, più vecchio che giovane, ancora di più d’estate, quando, come si sa, i giovani dinnanzi alla tv scarseggiano. Così facendo è venuto meno il principale fattore di successo delle precedenti edizioni di Sarabanda e cioè il saper rivolgersi allo stesso modo sia ai giovani che agli anziani.
Sarebbe stato, dunque, certamente evitabile un risultato come quello ottenuto dal quiz se si fosse scelta la via della continuità col passato. Peccato per tutti ma non per il caro vecchio zio Gerry, che ancora una volta, torna al preserale con Chi Vuol esser Milionario nelle vesti che più lo compiacciono, quelle di “salvatore della patria“.
51. Andrea Landi (aka Sanjai) ha scritto:
30 agosto 2009 alle 23:06