Chi ha letto le dichiarazioni di Alessio Vinci in settimana – “Da noi ci sono meno risse, si sfocia meno facilmente nella contrapposizione” – e si è sintonizzato oggi su Canale 5, avrà pensato che Domenica Live avesse cambiato orario di messa in onda. Già, perchè nel nuovo salotto pomeridiano di Mediaset, nella puntata di oggi i toni si sono alzati come nella più classica diretta del Grande Fratello, dove a prevalere è chi urla di più.
D’altronde, il tema della prima parte di programma è di quelli che scottano: “Sprecopoli: vergogna senza fine“, dedicato allo scandalo che sta coinvolgendo la regione Lombardia. In collegamento da Milano il governatore indagato Roberto Formigoni, mentre in studio con il conduttore ci sono Paolo Del Debbio, il presidente del Codacons Carlo Rienzi e il giornalista Piero Sansonetti. Il dibattito sembra procedere in maniera anche fin troppo pacata, finché non si finisce a parlare delle presunte vacanze di Formigoni e compagnia a spese di Pierangelo Daccò, l’intermediario d’affari in campo sanitario, già arrestato per il caso del San Raffaele.
Vinci incalza il governatore, chiedendo se andrebbe ancora in vacanza con Daccò; Formigoni glissa, ribadendo che le sue vacanze sono sempre le stesse (15 giorni nel periodo estivo e 7 in quello invernale). E il conduttore punge:
“E non c’è niente di male se Daccò, che lavora con la regione Lombardia, paga parte di queste vacanze?”.
Apriti cielo. L’ira del governatore contro il conduttore non si fa attendere:
“Non ha pagato parte di queste vacanze. Se lei torna a dirlo, si prenderà la querela anche lei. Stia attento. Se lei torna a insinuare… (…) E’ questo che dovete capire voi signori della stampa e della televisione. Che le ipotesi accusatorie sono un conto, poi parlerà la difesa e poi un giudice stabilirà. Quindi se dice e se ripete che io sono andato in vacanza a spese altrui anche lei avrà la sua querela, al pari di tanti altri colleghi. Anche lei mi pagherà i danni, perché non è vero. Le vacanze me le sono sempre pagate da me, mai avuto nessun favore e nessun vantaggio”.
Vinci sembra voler abbassare i toni, ma di fatto rincara la dose:
“Nessuno vuole fare processi in tv, presidente, però se magari producesse qualche ricevuta saremmo tutti più tranquilli”.
E Formigoni:
“No, ma neanche per idea. Ma mi scusi, quando un suo amico le anticipa i soldi di un aereo (1000, 1500 o 2000 euro), si fa rilasciare la ricevuta?”.
Il conduttore replica stizzito, facendo notare che la posizione di un semplice cittadino non è paragonabile a quella di chi governa:
“Ma io non sono presidente della regione Lombardia, presidente. Non sono presidente della regione Lombardia. Non sono un politico”.
Gli applausi d’incitamento del pubblico sono sempre più forti, ma Formigoni non ci sta:
“Si, bravo. E’ un comiziante da strapazzo, me lo lasci dire. E’ un comiziante da strapazzo e avrà la sua bella querela. Torno a dire. Perché lei sta dicendo falsità che la magistratura non sta sostenendo. Lei si allinea alla linea di tutti quei giornali e quei giornalisti che sono già stati querelati da me”.
La pubblicità pone fine alla querelle… ma forse non alla querela.
1. Giuseppe ha scritto:
14 ottobre 2012 alle 17:16