Hai voluto la bicicletta, adesso pedala. L’intervento di Luciana Littizzetto a C’è posta per te, nella puntata di ieri sera, si può riassumere solo con questa epigrafe di sapore ruspante ma perfetta per indicare il ‘guaio’ in cui si è cacciata Maria De Filippi chiamando all’interno del suo rito perpetuo la comica di Rai 3. Schermaglie amichevoli (?), con un risultato ai punti più incerto di un incontro di pugilato visto con gli occhi di Mario Mattioli. Ma non è la prima volta che la comica tascabile attraversa le sponde per far visita di cortesia agli Elios.
Al di là del ruolo da dispettosa, consono alla maschera della torinese, gli attestati di amicizia arrivano più dalla parte della padrona di casa che dall’ospite. A volte tra le righe si ha come la sensazione che tra le due ci sia qualcosa di non risolto nell’aria, che però gli equilibri diplomatici non possono far emergere palesemente, confinandolo al massimo nei non detti o in quelle che sembrano più sarcasmo che ironia. Del resto più di una volta dalla tribunetta di Fazio sono arrivate delle frecciatine alla signora di Canale 5. Basti pensare solamente a cosa sono nella semantica balenga gli amici di Maria.
Il chewing gum di Luciana diventa metafora dell’intero incontro. La Litty riempie di moine la sua mezz’oretta di supplizio catodico alle prese con i mostri della settimana raccolti da Maria, che intanto se la ride allegramente. Sola come un gambo di sedano intanto l’anti Papa di Che tempo che fa chiede se le sedie siano ancora quelle in cui anni or sono si era già accomodata rifilando una gomma da masticare come firma di passaggio e proponendo una partnership a Maria con un’azienda di carta casa per le lacrime dei suoi ospiti.
E’ un modo brillante (ed è in fondo non è forse quello che pensava e pensa?) per dire alla conduttrice che rischia di esasperare gli animi anche di coloro che la seguono con affetto riproponendo la stessa minestra di stagione in stagione (stessa storia, stesso posto e stessa busta?) e per cavalcare il sospetto che nessuno ha con sé i fazzoletti perché deve rigarsi per bene di lacrime in scena? I più maliziosi colgono questo. Lucianina spera almeno che Maria metta il fax al centro dello studio al posto della muraglia della busta, fissa come un promontorio millenario lì come centro di tutto il format.
In nome dei vendicatori del progresso e della tivù che rifugge i sentimentalismi la comica della Mole attacca una chewing gum sulla sacra cartelletta, dove di solito compaiono solo le caramelle scaramantiche e spiazza in continuazione Maria. La irride, da ottima osservatrice e dissacratrice, sui peggiori difetti della sua immagine, nei di cui la conduttrice peraltro si è mostrata spesso consapevole: le spine nel fianco nel Cv defilippiano le usa tutte l’amica Luciana: gli stacchetti in cui la pavesina non era troppo leggiadra, il tono di voce non melodioso, il tacco – trampolo gestito in modo precario.
La moglie di Mauri se la ridacchia, consapevole della forza del personaggio, catturata nella rete di C’è posta con un gioco di astuzia davvero non male, con la scusa del regalo. Forse Lucianina d’ora in poi o si dovrà esporre declinando gli inviti di Maria, se davvero pensa ancora che i programmi non siano all’altezza dell’ingegno della conduttrice, o dovrà contare fino a trenta prima di ergersi a censore del trash dal suo controcanto dell’Angelus domenicale.
Nell’album delle firme del sabato di Maria rimane all’albo il cognome Littizzetto, brava comunque a rendere più umano e meno assoluto il gioco della busta, più brillante di Greggio, Iacchetti e Siani nel dare una maggiore freschezza al siparietto, nonostante anche quello sia caduto ormai nel clichè.
Andy Garcia? Ah perché c’era anche lui nella ribalta?
1. sofi ha scritto:
7 ottobre 2012 alle 11:24