21
settembre

PECHINO EXPRESS: SI ALLENTA IL RITMO E I CONCORRENTI DIVENTANO PIU’ UMANI

Costantino della Gherardesca

Mantenere vivo un ritmo incalzante e originale sarebbe un’impresa difficile per qualsiasi prodotto televisivo. Lo sa bene Pechino Express che, già stremato da una concorrenza spietata fra Il Commissario Nardone, Lo Show dei Record e l’esordio della sesta edizione di X Factor, ha faticato a tenere alte le promettenti aspettative scaturite dalla prima puntata. La sfida continua, il viaggio prosegue inesorabilmente il suo corso, ma lo sbadiglio potrebbe far capolino da un momento all’altro.

Ma qual è il vero punto di forza della nuova avventura indiana capeggiata dall’arzillo Emanuele Filiberto? I concorrenti. Veri, sinceri, dimostrano la propria sensibilità e naturalezza senza quella malizia di conquistare a tutti i costi la credibilità di fronte al pubblico. In questo l’assenza del televoto e di uno studio televisivo è determinante: le coppie in gara puntano solo sulle proprie forze, sulla propria sagacia e la propria resistenza. Nessuna simpatia e antipatia, nessuna competizione ostentata e nessun tentativo di sabotaggio nei confronti degli avversari. La bellissima collaborazione fra le Veline Federica Nargi e Costanza Caracciolo con i Ballerini Andres e Anastasia Kuzumina, riusciti a ottenere un passaggio da Antonio, versione indiana dello chauffeur Ambrogio dei Ferrero Rocher, dimostra la solidarietà e l’empatia di un gruppo di connazionali pronti ad aiutarsi nel momento del bisogno.

La prova leader della puntata, ossia la ricerca della pietra preziosa mancante alla collana della figlia del Marajah prossima alle nozze e già nel carrello-spesa di Marina Ripa di Meana, ha visto il trionfo degli Sportivi Giorgio Rocca e Nicolò Comi, che si sono guadagnati la partecipazione ad un colorato ed effervescente matrimonio indiano e la visita esclusiva ad una delle sette meraviglie del mondo: il Taj Mahal. Il ritmo fatica a decollare, ma grazie alla simpatia di Simona Izzo, generosa e affabile con un gruppo di bambini, alla simpatica forma nerboruta di Costantino Della Gherardesca e al visetto stremato e lacrimoso delle Veline, il pubblico riesce ad affezionarsi ai suoi eroi, immedesimandosi nelle loro disgrazie e nelle loro piccole vittorie.

Proprio nella giornata in cui hanno perso il titolo di showgirl alla corte di Antonio Ricci, le ormai ex Veline vincono la seconda puntata del reality riscattandosi del penultimo posto ottenuto la scorsa puntata. Chi scegliere di eliminare fra gli inossidabili Simona e Francesco Venditti e la nuova coppia Marito e Moglie Massimiliano e Letizia, rimpiazzi dell’ultimo minuto che sembrano usciti dal cast di Jersey Store? Ovviamente le new entry, che sono fuori dal gioco ancora prima di farsi conoscere.

C’è da dire, però, che il montaggio indugia maggiormente sulle coppie più interessanti tralasciando i concorrenti più comuni che sembrano avere poco da dire. E così ecco la coppia Padre e Figlio che compare pochissime volte in video, richiamata all’appello quasi esclusivamente al momento delle prove della puntata. Che piaccia o no, Pechino Express ha il merito di aver tirato fuori una componente basilare e ormai smarrita nel genere reality: l’umanità e la semplicità dei suoi concorrenti, pronti a collaborare fra loro evitando di rincorrere convulsamente la simpatia e il voto di un pubblico ormai restio a fidarsi di quanto vede e sente in tv.

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10 Commenti dei lettori »

1. Gabriele90 ha scritto:

21 settembre 2012 alle 00:26

Davvero un bel articolo… Concordo in tutto.



2. david ha scritto:

21 settembre 2012 alle 00:31

veramente bello… in genere i momenti dei piagnistei mi irritano, ma quello di pechino express con la coppia padre-figlio alle prese col bambino indiano l’ho trovato piacevole e naturale (per dirne una)



3. aleterla92 ha scritto:

21 settembre 2012 alle 01:07

Piace anche a me il programma.
Non dispiace anche Filiberto, per quanto utile possa essere.
Sempre peccato per la concorrenza; se continua al giovedì, non può aspettarsi più di tanto.



4. giudy ha scritto:

21 settembre 2012 alle 01:38

Il progranma è meraviglioso. Mi sono posta solo una domanda: Antonio Ricci dice sempre che le veline vengono poi “costrette” ad attività “durissime” come canto, danza, dizione. Ma le avete sentite parlare? E il loro inglese? Io le rimanderei a “SQUOLA”



5. ginevra ha scritto:

21 settembre 2012 alle 09:28

Veramente un bel programma e poi finalmente qualcosa di diverso,senza urla,parolacce,litigate ecc.ecc.,posti bellissimi e gente vera…Emanuele Filiberto una vera rivelazione…bravissimo.



6. Andrea ha scritto:

21 settembre 2012 alle 09:55

Sono d’accordo con tutto ciò che è stato scritto sopra di me.
Il programma merita ed è fatto bene. (quindi non credo riuscirà a fare grandissimi ascolti)



7. Markos ha scritto:

21 settembre 2012 alle 10:05

Bella puntata ieri! Mi è piaciuta la collaborazione tra Veline e Ballerini…Costantino incaxxato di brutto con i Pizza! Il top c’è stato quando la Izzo parlava in italiano con l’indiana e quella non capiva niente!! ahah



8. Emy ha scritto:

21 settembre 2012 alle 10:11

Concordo in pieno con l’articolo!!Questo rapporto di solidarietà ed empatia tra i concorrenti mi piace molto, così come la visione dei paesaggi, dei luoghi di interesse storico-culturale e l’interazione tra i partecipanti e le persone del luogo.La semplicità ma anche la grande umanità,cortesia e dignità di un popolo come quello indiano ha conquistato anche me!
Che dire su Costantino della Gherardesca e su suo nipote Barù?!Semplicemente strepitosi!!Comici loro malgrado anche per via dell’antipatia, forse condita da fantasie paranoiche, che nutrono nei confronti della coppia Padre e Figlio!!
Straordinaria anche Simona Izzo, svampita quanto basta per accattivarsi efficacemente le simpatie degli indiani a cui fa da controaltare un insofferente Francesco Venditti pronto a smontare con buona dose di romanità il divismo della madre



9. Valerio ha scritto:

22 settembre 2012 alle 05:25

Ho curiosato – vista la quantità di commenti positivi sul precedente post che avete dedicato qui a Pechino Express – durante le pause pubblicitarie su La7. Sarò controcorrente ma a me questo reality non è piaciuto granché né per concorrenti né per scrittura. Dopo un po’ il meccanismo diventa ripetitivo e il fatto che sia totalmente registrato lo rende poco affascinante, considerato che ci sono prove tra i partecipanti (evidentemente è una questione di costi). Collocarlo il giovedì (in prima serata poi, nello spazio che era di Annozero!) dà l’idea dell’abisso manageriale nel quale è scesa la Rai. Basterebbe confrontare gli ascolti per capire che a Raidue se volevano mantenere le medie di rete del giovedì sera per gli inserzionisti, avrebbero dovuto fare una sola cosa: tenersi Santoro. Questo Pechino Express non è neanche da prima serata: fosse per me lo trasmetterei in tarda sera, tanto è un format registrato e magari in nella fascia 23.30-00.30 avrebbe ottenuto risultati di share migliori.



10. rosetta ha scritto:

15 ottobre 2012 alle 18:06

emanuele filiberto sempre a modo mai volgare



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