Lunedì 10 settembre si riaccende il preserale di Canale 5 con Avanti un altro – tutti i giorni alle 18.50 – fino a gennaio. Paolo Bonolis sfida L’Eredità di Carlo Conti (che parte un giorno prima) e torna a condurre la sua ultima fatica, quel game show misto al varietà che ha saputo conquistare il telespettatore italiano (e sbarcare poi persino in Spagna):
“Avanti un altro funziona- ha dichiarato Bonolis in un’intervista a Sorrisi - nella scorsa stagione ci sono volute un paio di settimane per mettere a punto la macchina, per trovare il giusto equilibrio. E’ sempre così quando un format non è acquistato all’estero ma viene realizzato da zero. Quest’anno però partiamo con le idee chiare. Abbiamo rifinito solo qualche dettaglio nel regolamento. Il gioco finale, per esempio, avrà un elemento di suspense in più“.
L’obiettivo è sempre quello di divertirsi e soprattutto divertire la gente che sta a casa. Missione che in primavera gli toccherà compiere anche con la nuova edizione di Ciao Darwin. Ma per l’ultima volta:
“Sarà davvero l’ultima stagione, se davvero la si farà: è uno show costoso”.
Ciò che invece difficilmente troverà nuova gloria è Il senso della vita, programma che si allontana dal genere “caciarone” cui c’ha abituato Bonolis e che forse, proprio per questo, lo scorso anno in prime time non ha saputo fare breccia nel pubblico. Il conduttore parla di una sorta di rigetto; non da parte dello spettatore, bensì di Mediaset:
“Nelle trafusioni è necessario che i gruppi sanguigni siano compatibili, ed è stato così anche per Il senso della vita. Non rientrava nel flusso sanguigno di Mediaset (…) gli ascolti sono stati ottimi finché è andato in onda in seconda serata. In prima serata è diverso. Il senso della vita non era un evento come gli show di Fazio”.
E qui il graffio senza artigli nei confronti del Biscione, aprendo Il senso della vita ad altri scenari-reti. La7 o Rai 3, per esempio:
“Perché no… (…) Riproporre Il senso della vita mi piacerebbe, ma ho capito che non è nel Dna di Mediaset. Poi, chissà. Non c’è polemica: l’azienda non è mia. Se ami fare solo scarpe è inutile che bussi alla Fiat e ti lamenti perché ti fanno fare macchine”.
Molto più semplice bussare a chi fa direttamente scarpe.
1. Nina ha scritto:
4 settembre 2012 alle 12:17