Il decimo anniversario del Grande Fratello italiano che si celebrerà con la partenza della possima edizione ha determinato in noi la voglia di dar vita ad alcune iniziative blogosferiche volte a ripercorrere la storia del più celebre di tutti i reality show. Cominciamo oggi il tentativo di ricostruire la cronistoria del programma che ha cambiato la televisione (per alcuni addirittura la moralità, ma lasciamo perdere). Brevi incursioni settimanali nei 70 paesi che hanno adottato il format per comprendere un pò meglio analogie e differenze del villaggio globale.
Non si poteva non iniziare con l’Olanda, culla del Big Brother. Il primo broadcasting del format fu proprio all’ombra dei mulini, sulle frequenze di Veronica: era il 16 settembre 1999. Solo 9 concorrenti per 80 giorni d’avventura in una location decisamente sobria: la risonanza mediatica fu altissima e a colpire l’opinione pubblica fu soprattutto la possibilità di spiare l’amplesso notturno tra due partecipanti (la componente erotica del voyeurismo che accompagna il reality è una costante, tanto che come naturale proseguimento di carriera due delle concorrenti accettarono la proposta di posare per Playboy).
La seconda edizione pur ottenendo un buon riscontro col pubblico non brillò per dinamiche ed esattamente come in Italia si può dire sia stata la meno significativa a tal punto che l’anno seguente, oltre al cambio di rete, si apportarono delle modifiche al meccanismo in modo da preservare i migliori elementi di spettacolarità. Innanzitutto si decise di cambiare il concetto di base della nomination (i concorrenti salvavano e non eliminavano , cosa che , come ben ricorderete, Cecchi Paone si ostinava a chiedere alla Ventura) per tentare di ‘imprigionare’ più a lungo i personaggi più fumantini e litigiosi. Inoltre si rese molto intricata la trama creando più piattaforme di gioco: nacque l’idea di fare tapini contro nababbi, come li avrebbe chiamati poi la Marcuzzi, e in più c’era un continuo innesto di concorrenti nel frattempo segregati in una villa in Spagna (e anche questi arrivi dalla Spagna dunque non sono un’invenzione della produzione italiana dell’ultimo GF). Fu un’edizione molto criticata nella quale si arrivò persino a un episodio non molto lontano dallo stupro: alcune fonti addebitano alla corruzione sessuale della security la possibilità per una concorrente, reclusa in Spagna e prontamente squalificata, di mantenere i contatti con l’esterno.
L’edizione numero quattro fu nefasta e infatti fino al 2005 il programma non sarebbe più stato prodotto; non pagò la scelta di dare in pasto alle telecamere un gruppo di giovani tutti single e ben prediposti all’accoppiamento. Le dinamiche più rilevanti furono portate dalla diversità religiosa di un concorrente musulmano che chiedeva alcune deroghe per poter rispettare le prescrizioni del Ramadan.
Tre anni dopo dunque ecco un nuovo tentativo: ancora un’altra emittente diversa e nuove strategie di narratività. Ognuno dei concorrenti selezionati doveva avere un segreto forte alle spalle (come in Secret Story, variante francese di Big Brother) e sempre all’insegna del segreto gli venivano affidate delle missioni da compiere senza che gli altri ne fossero a conoscenza e con un relativo ulteriore montepremi che lievitava in base ai risultati ottenuti (ricordate Marcello e Gianluca nell’ultima edizione?). Ma il vero nucleo d’interesse si concentrò sulla gravidanza di una reclusa, aspramente criticata, prima, per l’incuria con cui si imbottiva di nicotina nonostante l’imminente parto, poi, per la scelta di dare alla luce la figlia davanti alle telecamere.
Sul viale del tramonto del gradimento il 2006 ha dato alla luce l’ultima edizione che non è mai riuscita a non soccombere negli ascolti. La stanchezza del pubblico stimolato maggiormente verso i nuovi competitor più avvincenti (ad esempio The golden cage) è stata la principale causa della disfatta, ma un ruolo importante nel discredito popolare fu sicuramente derivato dagli estremi di licenziosità: si arrivò al punto che le sbronze e le orge (tale video, adatto ad un pubblico adulto, parla chiaro) non fecero più notizia (forse fu troppo anche per il paese delle prostitute in vetrina). L’introduzione della maggiore interattività e l’idea dei passaggi di eredità tra i concorrenti a seguito delle eliminazioni non è stato sufficiente a salvare la baracca e il format ha chiuso battenti, finora senza ripensamenti o proposte di restyling.
Coma temporaneo o morte assoluta? Ai posteri l’ardua sentenza…
1. pig ha scritto:
3 agosto 2009 alle 12:20