Non va in cerca di ventura mediatica: non si affida, infatti, al destino, sorte o fortuna che dir si voglia, come il suo cognome suggerirebbe, nè soprattutto alla protezione, politica o meno, di nessun altro. Simona Ventura è un battitore libero, come lei stessa ama definirsi; con tante idee chiare per la testa… e qualche dichiarazione rilasciata ai giornali un pò meno. Ma tutte queste incongruenze ce la rendono ancora più simpatica.
E Mona Nostra ha rilasciato una lunga intervista al Magazine de Il Corriere della Sera in uscita oggi, affrontando vari passaggi della sua carriera, specie recente, con un occhio anche al suo futuro, soprattutto televisivo; in particolare la direzione di rete, alla quale, solo oggi, dice di non pensare.
Autoritaria, ma non (sempre) autorevole; femminile, ma con gli attributi; a volte sguaiata, ma con una mente manageriale; una donna sola, ma al comando, di fatto, di una intera rete. SuperSimo è il mostro bicefalo non solo di RaiDue, ma di tutta la televisione italiana: storici sono diventati, oramai, i Simo-pensieri; altrettanto storiche, però, sono le Mone-smentite. Ma andiamo con ordine, anzi proviamo a fare noi stessi un pò d’ordine tra le idee e le dichiarazioni – apparentemente – confuse della Mona nazionale, tutte divise tra carriera, amicizie, famiglia e sogni.
La Ventura non parla mai male di colleghi e colleghe ed è solidale con loro. Peccato che nel suo libro, “Crederci sempre arrendersi mai”, mandato alle stampe solo un anno fa, racconti, senza molti giri di parole, quanto segue: “Voglio ritornare sulla Carrà. E sul suo non essere una persona generosa“. Ma Simona si sente anche una plebea del piccolo schermo e per questo punta il dito contro gli altri (i patrizi).
La Ventura è una persona umile ed accetta di buon grado le critiche (dichiarandosi, addirittura, “orgogliona di essere una pescivendola“). Salvo irridere l’Aldo Grasso di turno e sbeffeggiarlo a suon di smorfie e stacchetti da velona deluxe o rispondere alla provocazione di una amica-nemica-rivale (alias Maria De Filippi) buttandola in caciara ed autocelebrandosi, come solo lei sa fare.
La Ventura ostenta sicurezza da vendere nei confronti di aziende e colleghi, specie se donne. In realtà, la concorrenza agguerrita di Mediaset, da un lato, e l’arrivo di un intero plotone tutto rosa sulla sua rete, dall’altro, crediamo stiano dando più di un grattacapo a lei che si ritiene, ed a ragione, la vera reginetta della rete, se non dell’intero tubo catodico.
La Ventura ha lasciato X-Factor “per lasciare spazio anche agli affetti ed alla famiglia, che sono la cosa più importante”, come lei stessa ha dichiarato in una lettera aperta a tutti i media. Ma, rumours ancorché non confermati, l’hanno vista nelle settimane passate adoperarsi per arrivare ad avere la sua seconda occasione sul palco dell’Ariston (certo, più difficilmente in una conduzione a tre, visto che nella terna, accanto alla tele-bulimica Antonella Clerici, compare proprio quella vecchia conoscenza di Raffaella Pelloni, in arte la Carrà).
La Ventura ama lavorare in team. Però, per la serie “tutti sono importanti, nessuno è indispensabile”, il prossimo anno non avrà problemi a condurre un rinnovato e rivoluzionato Quelli Che il Calcio, di cui è diventata anche capo-progetto; come prime mosse, ha fatto cadere – si dice – le teste del regista storico, Paolo Beldì, e di uno dei suoi autori, Fabio Di Iorio.
La Ventura, più volte, aveva dichiarato di voler smettere, un giorno, di stare davanti alle telecamere, in favore di un ruolo di dirigenza all’interno di mamma Rai. E, invece, evidentemente di memoria corta, si rimangia quanto finora sbandierato ai quattro microfoni, in un momento di finta modestia – “non ce la farei mai” - a cui è lei stessa la prima a non credere. We suppose.
La Ventura è, soprattutto, il deus ex machina indiscusso de l’Isola dei Famosi. Burattinaia di tutti i suoi concorrenti, che ama mettere in luce ed oscurare nel giro di una stessa puntata, e principale datrice di lavoro, con i suoi concorrenti, in tanti programmi Rai (per non dire di quelli della concorrenza, che ci sguazzano a dovere, per criticare lo show o esaltarlo), la Mona, nello show scritto e cucitosi addosso, come uno strizzatissimo bustino di Dolce&Gabbana che tanto ama(va) indossare, rappresenta tutto quanto appena detto.
Simona è tutto ed il contrario di tutto. A volte, è materna; altre, matrigna. A volte è un’ottima padrona di casa, altre, non bada alle formalità e cerca finanche lo scontro diretto, verbale o fisico che sia. Ama visceralmente questo show, che è un pò il suo personale show, la sua vita, anche se, in passato, ha provato a cercare altri lidi. Fu solo una sbandata, però: il primo grande tele-amore, infatti, non si scorda mai. Specie se ha le forme di uno specchio in cui, come Narciso, si cerca continuamente la propria immagine. Se si è sporta anche lei troppo in là, a voi lettori il parere finale: Simona Ventura, sincera o “truffaldina”?
1. factor ha scritto:
24 luglio 2009 alle 18:38