Più che un Presidente, Anna Maria Tarantola sarà un ‘factotum’. Se il voto espresso oggi dal CdA sarà favorevole, il neoeletto vertice dell’emittente pubblica riceverà infatti alcune importanti deleghe che ne aumenteranno sensibilmente la capacità di intervento all’interno dell’azienda. Tali poteri – di natura gestionale ed operativa – verranno conferiti su richiesta del Governo, che intende così proseguire la sua azione riformatrice in Rai.
L’incarico di Anna Maria Tarantola si appresta ad essere potenziato: vediamo dunque quali saranno le facoltà concesse con la “super delega”. Innanzitutto il Presidente avrà potere di firma per contratti oltre i 2,5 milioni di euro (e fino a un massimo di 10 milioni), prerogativa che finora spettava al CdA. Poi potrà gestire le nomine che non rientrano nella sfera della linea editoriale. Per intenderci, i direttori di rete e di testata, i responsabili delle fiction e dell’intrattenimento saranno ancora designati dal Consiglio, mentre gli altri incarichi dirigenziali spetteranno al Presidente.
Con ogni probabilità, la mini-riforma verrà adottata seguendo le regole dello Statuto vigente, in modo da non creare un’ulteriore impasse. Oggi il Consiglio dovrà dare l’ok, ma l’esito del voto non è affatto scontato. Il centrodestra, infatti, ha espresso perplessità sull’assegnazione dei super poteri, anche se nelle ultime ore il Consigliere Antonio Verro ha lanciato segnali distensivi. La partita si giocherà tutta sull’individuazione delle nomine editoriali, quelle che il CdA manterrà sotto il suo controllo.
Sarà una questione di equilibri, insomma. Ma al di là dei pesi e dei contrappesi interni alla governance, viene da chiedersi se la “rivoluzione tecnica” stia effettivamente puntando verso gli obiettivi prioritari per la tv pubblica: migliorare sempre più la qualità del prodotto televisivo e liberare l’azienda dalle concentrazioni di potere che ne rallentano il motore.
Le super deleghe ci daranno davvero una super Rai?
1. lele ha scritto:
19 luglio 2012 alle 11:18