Uno studio con pubblico e orchestra, il vispo pupazzo di Floradora che interviene fra un’intervista e l’altra e un Paolo Limiti che cerca di riproporre una tv malinconica e genuina in un periodo dove campeggiano repliche e inaspettate sospensioni. Parliamo di E state con noi in tv, il nuovo varietà che da due settimane sostituisce Antonella Clerici e la sua Prova del cuoco e che cerca di riportare in auge personaggi e star del cinema ormai scomparsi dal panorama televisivo italiano.
E così ecco in studio Elsa Martinelli che parla della sua collega Silvana Mangano, protagonista del film neorealista Riso Amaro con Vittorio Gassman, e del declino della sua carriera; ecco Justine Mattera seduta in prima fila a sorbirsi battute e barzellette sul mito della stupidità della bionde ed ecco ancora la giornalista del Tg1 Barbara Carfagna che rammenta le missioni più rischiose in cui si è trovata a partecipare nel corso della sua carriera fra cui l’intervista esclusiva con una donna nigeriana condannata a morte per via della religione fondamentalista da poco accettata nella sua regione.
Il tutto condito da canzoni anni ‘50 e ‘60, coreografie e costumi che ricordano Milleluci e un conduttore eloquente, politicamente corretto che però sembra fuori posto e così lontano soprattutto dalle ultime generazioni che non colgono l’arguzia e l’ironia di certe sue battute. Che Paolo Limiti decida di fare concorrenza alla riproposizione della trasmissione Matricole e Meteore con Nicola Savino e Juliana Moreira che andrà in onda a breve (in replica, naturalmente) su Italia Uno?Intanto ci sembra che un programma come E state in tv cerchi di trasmettere un’aria di nostalgia mista a euforia da festa del villaggio che non riesce a decollare, forse perché troppo ancorata a una tv che non esiste più e a una società non più riproponibile ai nostri giorni.
1. Diegoz ha scritto:
12 luglio 2012 alle 13:56