23
maggio

INTERVISTA A VINCENZO CANTATORE: “LA TV MI HA DELUSO, E’ TUTTO MOLTO FINTO. PUNTO ALLA FICTION E AL CINEMA”

Vincenzo Cantatore

Dal ring al set televisivo. E’ questo il singolare percorso di Vincenzo Cantatore, ex campione di pugilato che nella prossima stagione vedremo in due episodi della fiction di Canale 5 R.I.S. Roma 3. Spalle larghe e volto da guerriero, lo sportivo, rimasto deluso dalle precedenti esperienze tv, sogna ora un futuro d’attore per il piccolo e grande schermo. Abbiamo voluto saperne di più.

Da campione della boxe ad attore di fiction, com’è avvenuto questo curioso passaggio?

Il tutto nasce in realtà parecchi anni fa. C’è sempre stato un certo interesse nei miei confronti da parte di varie case di produzione di cinema e tv. Sono stato corteggiato a lungo, ma purtroppo ho sempre dovuto rinunciare per via degli impegni sportivi, che non mi davano il tempo e la possibilità di potermi dedicare ad altro.

Adesso che hai appeso i guantoni al chiodo, puoi finalmente metterti alla prova…

In questi anni, nel tempo libero, mi sono preparato per un’eventuale scritturazione. Ora è arrivata la partecipazione a “R.I.S. Roma 3”, un’esperienza che io considero una prova generale, una sorta di provino. Già due anni e mezzo fa fui contattato dalla Taodue per prendere parte a Distretto di polizia, però dovetti rinunciare per impegni di lavoro presi in precedenza. 

Come è stata questa prima esperienza sul set?

Sicuramente molto divertente. Sono molto grato al produttore Pietro Valsecchi che mi ha coinvolto in questa iniziativa. Stare sul set è un po’ come stare sul ring, però al posto dell’avversario ti relazioni con il regista e al posto del pubblico sei circondato dalla troupe. Sono contento perché ho lavorato con grandi attori e con la Taodue, che è in assoluto la casa di produzione più forte e valida che c’è in circolazione.

Che ruolo avrai in R.I.S. Roma 3?

Interpreterò il ruolo di Ciro Immobile, un allenatore di pugilato che sarà presente solo in due episodi. Come dicevo, considero l’esperienza fatta con i R.I.S., un provino per proseguire in futuro con progetti più importanti, magari sempre a marchio Taodue.

Hai ricevuto anche proposte dal cinema?

Si, tra settembre e ottobre dovrei prendere parte ad una pellicola nella quale rivestirò il ruolo di uomo non proprio perbene. Una sorta di stalker. Ma non posso rivelare altro.

Hai chiuso definitivamente anche con i reality e le ospitate in tv?  

Quando ho lasciato il pugilato nel 2007, ho fatto quasi per gioco due anni di tv, ma ho scoperto che non era quello che mi piaceva fare. La tv in realtà non mi è mai interessata troppo. E’ tutto molto finto, molto orchestrato.

Deluso?

Sì, decisamente. La tv per me ha rappresentato una grande delusione. Per quanto io immaginassi che fosse finta, ho potuto constatare con i miei occhi che lo è ancora di più. E poi devi avere a che fare con mille personaggi diversi, persone a dir poco particolari.

Quindi non ti vedremo mai naufrago su un’Isola o ballerino da Milly Carlucci?

No, per carità. In passato ho preso parte a Uomo e Gentiluomo, programma di Raiuno che andò meno bene del previsto e venne chiuso anticipatamente. In quell’occasione ebbi comunque dei riscontri personali positivi, con picchi d’ascolto corrispondenti proprio ai momenti delle mie partecipazioni.

Vista la moda televisiva del momento e la tua passione per la buona tavola, potremmo magari vederti in un programma di cucina…

La cucina è una mia grande passione, qualcosa in cui mi diletto da sempre, perché mi piace mangiare bene. E’ in assoluto la cosa più rilassante che esista. E’ da quando sono ragazzino che mi piace avvicinarmi ai fornelli, ma soprattutto fare la spesa. Con il mio lavoro ho girato il mondo e, tutte le volte, la prima cosa che facevo appena arrivato era visitare i mercati. E proprio dal mercato che si capiscono, a mio avviso, la cultura del paese e gli stili di vita delle persone. Per gioco potrei anche provare a fare qualcosa televisivamente legato alla cucina, ma ripeto sarebbe soltanto un gioco.

Coltivi molte passioni: cucina, motori, pesca subacquea. In passato c’è stato anche il paracadutismo

Tutto ciò che è passione cerco di farlo al meglio raggiungendo obiettivi sempre più alti. Sul paracadutismo ho, però, messo una pietra sopra dopo la morte del mio amico Pietro Taricone. Fu lui a farmi lanciare per la prima volta con il paracadute.

Che ricordi hai di Pietro?

Pietro era la persona del mondo dello spettacolo più bella che abbia mai conosciuto. Una persona vera, un uomo perbene. Ho iniziato a lanciarmi con lui e ho smesso di farlo con lui. Fece lanciare me, mia moglie, la mia figlia maggiore. Prima di allora non l’avevamo mai fatto. Mi mancano la sua grinta e la sua determinazione.

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2 Commenti dei lettori »

1. giuseppe ha scritto:

23 maggio 2012 alle 15:29

personalmente non sentivo la mancanza di qst uomo in tv!!!voi?



2. Mas ha scritto:

24 maggio 2012 alle 16:49

Beh certo… c’è bisogno di Vincenzo Cantaevattelapesca nella tv italiana. Faceva il pugile, faccia il pugile, l’allenatore. Tutti che vogliono fare attori, fiction, cinema. E poi magari quelli bravi che studiano da anni li teniamo a casa… Ma mi faccia il piacere!



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