Le tv locali ci hanno abituato, soprattutto nei loro mirabolanti prime time, ad assistere a fenomeni da baraccone destinati ad un pubblico decisamente popolare ma che, allo stesso tempo, riescono a strappare un sorriso, se non una grassa risata, al telespettatore più elitario. A quanto pare, però, questi singolari siparietti non sono prerogativa esclusiva delle emittenti locali.
Merita tutta la nostra attenzione, infatti, un programma di quella rete che, dalla prossima stagione, aspira nientemeno che ad essere la settima rete della nostra Penisola con un palinsesto completamente rinnovato (qui i dettagli). Parliamo di Canale Italia e di ”CantandoBallando“, programma “di punta” della rete (così recita il claim sul sito web ufficiale). Ma La7 può dormire sonni beatissimi: “CantandoBallando” è un programma che non sarà certo sfuggito all’occhio più attento, ma soprattutto quello più masochista, del telespettatore medio italiano.
L’obiettivo primario di questa trasmissione è senza dubbio quello di ricreare sul piccolo schermo le tipiche atmosfere che si respirano nelle feste di piazza o di qualunque altra sagra di paese, tradizione tipicamente italica. Difficile affermare se trattasi di geniale intuizione o di cretinata micidiale ma se prendiamo in analisi il programma partendo dallo studio e dai conduttori, bisogna ammettere che l’impegno di Canale Italia è sicuramente fuori discussione.
Lo studio, angusto e minimale, ha la stessa larghezza di qualunque piazzale cittadino dimenticato dall’umana stirpe e i due conduttori, il lampadato Chicco e la cotonatissima Sabrina sembrano essere appena tornati dall’inaugurazione di qualche centro commerciale, due “impiegati” della conduzione che svolgono il loro compito senza infamia nè lode.
“Impiegati” della conduzione che ben presto si trasformano in mandanti della peggior “organizzazione criminale” non appena annunciano la presenza della “grande” orchestra di Titti Bianchi e delle sue tremende canzoncine caricate a pallettoni.
Stereotipi degni di un Marco Marfè qualsiasi: musica liscio su basi palesemente midi, musicisti che puntano le loro fisarmoniche come mitra con sorriso da manicomio, “sicari” che non abbassano la loro arma nemmeno se li pregassimo in ginocchio e soprattutto apoteosi di luoghi comuni nei testi delle canzoni con intuizioni letterarie che nemmeno allo Zecchino D’Oro.
L’atmosfera ricreata in televisione inevitabilmente non è la medesima che si respira nelle piazze soprattutto quando ci si accorge di un paio di particolari che rendono questa trasmissione deliziosamente trash. In primis, gli evitabili ma comprensibili applausi finti dei quali i conduttori sembrano assolutamente orgogliosissimi e soprattutto il finto entusiamo di una dozzina di ragazzi presenti in studio, che come si evince dagli agghiaccianti primi piani di cui sono protagonisti sarebbero più felici ed entusiasti se avessero assististessero ad una messa di suffragio.
Gli spettatori più in là con l’età invece si dimostrano meno ingrati e più gioiosi scatenandosi come baldi giovincelli in attesa dell’ischemia miocardiaca che lì colpirà a breve per l’eccessivo entusiasmo.
Ma non ci pensa la sola Titti Bianchi a torturare le nostre trombe di Eustacchio; riescono nell’intento anche tanti celebri ospiti tra cui non possono non essere menzionati la famosissima Lisa Maggio (nessuna parentela col titolare, sia ben chiaro), la stessa conduttrice Sabrina Borghetti, i carismatici Brunani, Beppe Tronic, Nicola e la band e gli immancabili Souvenir.
Caro pubblico delle piazze: ma che ve ne fate di una banale Rosanna Fratello o di un Sandro Giacobbe qualunque quando in tv puoi contare su un parterre prestigioso come questo!
Ma attenzione, c’è un particolare da non sottovalutare che potrebbe fare di Canale Italia l’emittente più ambita dagli investitori pubblicitari. Nel suo piccolo, infatti, “CantandoBallando” ha stabilito un record: è l’unico programma, infatti, in cui la pubblicità non dà affatto fastidio.
1. erodio76 ha scritto:
2 luglio 2009 alle 16:33