Con il passare dei mesi, il ricordo della piccola Sarah Scazzi si sbiadisce sempre più, offuscato dal tempo e dalle polveri dell’attenzione mediatica. Dopo settimane di trasmissioni strappalacrime e di interviste senza filtro allo zio Michele, ora la tv si trova a maneggiare carte processuali, testimonianze, deposizioni. E risvolti a luci rosse. Così, anche una lettera inviata da Sabrina Misseri, detenuta con l’accusa di omicidio, a Tgcom24 diventa l’occasione per sollevare dibattiti, per suggerire al pubblico sempre nuovi elementi in vista di una condanna o un’assoluzione fai da te.
Nella missiva spedita al canale all news di Mediaset, e ripresa ieri sera da Quarto Grado, la cugina di Sarah ha parlato della sua vita in carcere, del suo rapporto con il giovane Ivano, delle accuse che la riguardano e dell’attenzione mediatica piovutale (più o meno consapevolmente) addosso.
“Spero di reggere fino in fondo. Mi sforzo di partecipare alle attività programmate dall’istituto. Ho letto gli atti processuali che mi sono stati notificati (…) La mia vita è cambiata completamente. Ti colpisce qualcosa della quale non ti sai dare una ragione” ha scritto Sabrina.
Poi la ragazza ha fatto riferimento a Ivano Russo, il ragazzo del quale si era invaghita e che sarebbe il presunto movente dell’omicidio Scazzi. Tra lui e Sabrina ci sarebbe stato anche un rapporto di intimità.
“Ivano mi piaceva, ero attratta da lui, avrei voluto avere una storia con lui (…) Non ho mai nascosto nulla a nessuno; i nostri amici sapevano benissimo quale era la reale natura dei nostri rapporti, erano venuti a conoscenza anche dei dettagli più intimi e riservati, non c’erano segreti. Ho sentito e continuo a sentire al dibattimento tante assurdità su questo rapporto…” ha dichiarato la cugina di Sarah.
Gli inquirenti cercano ora di capire la natura di quel rapporto, che potrebbe essere una chiave di svolta per il processo. I media, tuttavia, paiono più interessati alle frequentazioni private tra i due, e non a caso in tv il giovane è diventato di colpo “il bell’Ivano”. E quella sua dichiarazione del febbraio scorso (“una sera ci siamo appartati, lei si è spogliata, c’è stato contatto fisico ma non rapporto sessuale“) oggi diventa spunto per nuove elucubrazioni.
A Tgcom24 Sabrina ha spiegato che quell’episodio non è avvenuto a giugno ma ad agosto 2010 e che Sarah non c’entra niente in ordine alla sua diffusione. Il triangolo della gelosia, però, continua a solleticare le fantasie di molti. La ragazza ha parlato anche del padre Michele Misseri e del processo mediatico di questi mesi.
“Quello che hanno fatto le televisioni ed i giornali in questa vicenda va oltre ogni immaginazione” si è lamentata Sabrina.
In tutto questo, il sigillo della Giustizia sulla memoria di Sarah sembra però ancora molto lontano rispetto alle pretese del pubblico vorace.
1. Giuseppe ha scritto:
21 aprile 2012 alle 18:16