19
aprile

MASSIMO CAPUTI A DM: “SIAMO SODDISFATTI DEI RISULTATI DI QUELLI CHE IL CALCIO. MI SENTO PRONTO PER CONDURRE UN TALK GIORNALISTICO”

Massimo Caputi

Giornalista sportivo sempre elegante e garbato, Massimo Caputi è ormai un volto fisso di Quelli che il calcio, nonostante i grandissimi cambiamenti dell’ultima annata. Fanno un giro di valzer i comici e i conduttori ma la voce dello sport resta sempre la sua, probabilmente per la grande disponibilità a mettersi in gioco e a prendersi in giro con la sua immagine da seduttore dagli occhi di ghiaccio. Lo abbiamo intervistato per commentare questa stagione del varietà pallonaro chiedendogli anche un parere sul giornalismo sportivo nella televisione di oggi.

Come hai vissuto questa transizione dalla Ventura alla Cabello?

Le differenze ci sono e ci sono state. Parliamo di due conduttrici diverse, con esperienze diverse per quanto riguarda un certo tipo di trasmissioni. Personalmente mi sono trovato bene con Simona e altrettanto con Victoria. Stiamo parlando comunque di due grandi professioniste, con me si sono comportate tutte e due benissimo. Sono molto contento del passato ma anche del nuovo percorso di quest’anno.

Siete soddisfatti del risultato della trasmissione?

Sì. Bisogna tenere in conto due aspetti: c’è un calo generale della televisione generalista, soprattutto la domenica pomeriggio. Quelli che il calcio ha una concorrenza fortissima tra l’offerta delle pay tv e del digitale. Cambiando anche il pubblico si è dovuto adeguare. A qualcuno piacerà meno, a tanti piace lo stesso. E’ cambiato il target del programma, verso un pubblico un po’ più giovane rispetto a quello di prima.

In che cosa Victoria è più di nicchia rispetto a Simona?

Simona ha fatto L’Isola, X Factor, programmi di ampio respiro. Victoria ha sempre fatto delle trasmissioni per un pubblico più limitato, più piccolo. Anche il suo modo di fare e di intendere la televisione è sicuramente diverso. Credo che siano queste le principali differenze.

Victoria soffre di questa etichetta da snob?

Io la vedo molto tranquilla. A me sta molto simpatica. Si sta facendo scoprire sempre di più proprio a Quelli che il calcio che è un grande programma. Molto difficile, più di quello che uno immagini. Mi rendo conto che i primi mesi non devono essere stati facili sia perché era un programma in diretta di tre ore su un argomento che non conosceva sia perché aveva un’eredità pesante. All’inizio forse è apparsa un po’ contratta, sentiva questo peso.

Tu che la conosci anche nel dietro le quinte come la trovi?

Fuori dal programma è una persona molto allegra, divertente e leggera con cui si sta bene. Di settimana il programma le è entrato nelle corde e credo che la stia facendo uscire più per quello che è: una che si diverte a fare quello che conduce.

Dal punto di vista calcistico quanto è migliorata?

E’ migliorata. C’è ancora tanto da fare, molto eh (ride)… però se non altro comincia a capire quali sono le squadre che lottano per lo scudetto, quali sono le qualità di un giocatore. C’è ancora del lavoro da fare e ci proveremo in queste settimane.

Tu e Tombolini la interrogate?

Sia durante le prove del sabato che nella riunione di scaletta della domenica facciamo un ripasso, ci mancherebbe (ride).

A proposito di Tombolini, cosa ne pensi degli arbitri che appeso il fischietto vanno in tv a criticare i colleghi?

Credo che Daniele sia uno che conosce, chiaramente, il mestiere dell’arbitro. Con lui ho lavorato anche a Dahlia quando mi sono occupato dei canali di calcio. Gli ho sempre detto che da arbitro può giudicare e commentare i colleghi. Chi meglio di lui può sapere anche qual è lo stato d’animo e quali sono i motivi che spingono un direttore di gara a prendere le decisioni? Non credo però che un ex arbitro debba parlare solo di arbitri, deve parlare anche di altro, deve commentare il calcio. Sarebbe riduttivo chiedergli di fare solo il commento della moviola. Lui infatti interpreta il ruolo in maniera completa.

Qual è in assoluto l’imitazione che più ti è piaciuta nella buonissima tradizione comica di Quelli che?

Credo che il programma abbia avuto la fortuna di avere dei grandi talenti, da Crozza a Giusti. Devo dire che Ubaldo Pantani e Virginia Raffaele sono veramente due talenti. Con Belen e la Vanoni Virginia è stata fantastica. Ubaldo entra dentro nel personaggio, si cala realmente nella parte e lo interpreta come farebbe un attore. Max Giusti magari riesce a fare più personaggi in uno stesso anno. Sono due modi completamente diversi.

Ti obblighiamo però a rivelare chi ti piace di più tra Virginia e Ubaldo…

Penso di non togliere nulla a Ubaldo se dico che Virginia quest’anno ha veramente fatto centro. Non perché lei sia più brava. E’ solo che ha imbroccato due personaggi e li ha fatti in maniera straordinaria.

Come senti la percezione del pubblico?

Vedo che su Twitter quando c’è l’imitazione della Rodriguez o della Vanoni arrivano commenti di gente entusiasta. Arrivano anche molti messaggi in cui si dice che sia meglio la Belen della Raffaele che quella vera.

Vieni sempre messo in mezzo come grande seduttore. Come vivi questa ironia sul tuo essere sexy?

Bene. Credo che uno dei pregi di una trasmissione come Quelli che sia che tutti gli interpreti si mettano in gioco come squadra. E’ un lavoro di squadra il nostro. Sarebbe brutto se io mi mettessi lì come un corpo estraneo a parlare solo di calcio senza entrare nelle dinamiche del programma. Mi hanno fatto una gran bella pubblicità. Per fortuna nessuno mi ha mai chiesto di renderne conto, altrimenti ero rovinato (ride)

Com’è cambiato il giornalismo sportivo in tv. Da Galagoal a Sky Sport 24 sono diverse un bel po’ di cose…

Se penso che quando andavo a fare le telecronache a fine anni Ottanta, o anche anni Novanta, avevo tutti i dati dei giocatori cartacei…dovevo raccogliere tutte le riviste e i giornali per avere poi un mio archivio. Adesso basta spingere un bottone, c’è Internet che ti dà tutto. Credo sia cambiato tanto già in questo. E’ cambiato un po’ il modo di fare tv. Faccio i complimenti a Sky per il lavoro che fa.

Ricordi di Galagoal?

A quindici anni di distanza la gente mi dice che ricorda o che sente la mancanza di un programma come Galagoal o Goleada. Mi fa dire, senza presunzione, che siamo stati abbastanza innovativi anche vent’anni fa. Non siamo ancora superati per certi versi ancora.

Per gli Europei di Calcio hai qualche progetto particolare?

Al momento l’unica cosa certa è che continuerò il mio programma su Rtl il sabato e la domenica. In quel doppio appuntamento commenterò sicuramente gli Europei.

Dalla Rai nessun contatto?

No, niente. Intanto farò il direttore della Comunicazione per gli Internazionali Bnl d’Italia di Tennis. Una sfida nuova, molto bella, interessante per un evento di grande importanza nazionale e internazionale. Mi sento molto fortunato: da quando ho cominciato ad oggi ho avuto la fortuna di fare tantissime cose, tutte molto belle e prestigiose.

Avevi creato anche una web tv con Stefano Bettarini, BetCap Tv. Com’è andata quest’esperienza?

Non è andata bene. Ci sono state le vicende che hanno coinvolto Stefano in maniera negativa che ci hanno impedito di sviluppare un certo tipo di discorso. Credo molto nell’online e in quelle che sono le nuove forme di comunicazione. Sono molto impegnato in questo sia personalmente che come direttore della comunicazione per il prossimo evento. Mi dispiace che non sia andata come credevo l’esperienza della web tv.

Con Stefano Bettarini siete sempre amici?

Sì. Penso ci siano dei valori e delle amicizie che vadano al di là delle esperienze professionali.

La tua immagine è rimasta negli anni sempre positiva. Vieni considerato sempre un giornalista elegante, ti sei chiesto il perché?

Guai se un giornalista non esercita il proprio diritto di critica. L’importante è sempre farlo nei toni e nei modi giusti, senza pregiudizio. Se rispetti, vieni rispettato.

Una curiosità…come avresti reagito se Ibrahimovic avesse mandato a quel paese te come ha fatto con Vera Spadini?

(Ride). Questa è una bella domanda. Non lo so. Credo che l’educazione o ce l’hai o non ce l’hai. Mai nessuno mi ha insultato com’è capitato per la collega Spadini. Non so se sono stato fortunato o quant’altro. Sono curioso di capire se si fosse comportato nello stesso modo con un uomo.

Hai seguito quest’anno l’Isola?

Molto poco, ma per motivi di tempo più che altro. E’ stata un’edizione molto interessante sul piano dei concorrenti. Forse non a caso ce n’erano molti che avevano già partecipato. Anche alcuni di quelli nuovi sono stati ben azzeccati: il mago Otelma ad essere sincero mi è piaciuto tanto. Bella edizione, una delle migliori.

Luxuria e Savino promossi?

Sì. Promuoverei anche il cast in generale.

Il tuo ricordo dell’Isola com’è?

E’ stata un’esperienza bella sia professionalmente che umanamente. Condividere per mesi la quotidianità di un lavoro fatto veramente da tanta gente è stato bellissimo. Tra l’altro la seconda e la terza edizione sono state quelle record dal punto di vista degli ascolti: ho avuto anche questa soddisfazione. E’ stato un modo per fare qualcosa di diverso dal solito.

Altre proposte televisive per ruoli che non fossero quelli del giornalista sportivo?

C’era stato qualche tentativo per Ballando con le stelle. Quello che mi piacerebbe fare, per cui mi sento pronto, è un programma sempre di taglio giornalistico ma che non è detto che debba essere sportivo.

Un talk show?

Sì, esatto.

Quindi non ti vedremo mai da Milly Carlucci, è sicuro?

Sì, penso proprio di sì. Non perché non mi piaccia il programma: è’ che io non mi vedo a ballare.

Hai visto gli sportivi di quest’anno. Come se la sono cavata secondo te?

Del Vecchio bravissimo. Ho visto anche Rivera e Vieri. Solo qualcosina perché a quell’ora il sabato ho un programma alla radio. Sono bravi, li ammiro. Io purtroppo non ce la faccio proprio. Mi faccio prendere in giro e faccio tutte quelle finte sit-com a Quelli che il calcio, però quella di ballare proprio no, è più forte di me.

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7 Commenti dei lettori »

1. tinina ha scritto:

19 aprile 2012 alle 20:24

Ma Suri Chung che fine ha fatto? Non che mi manchi ma così… tanto per sapere!



2. realityfan ha scritto:

19 aprile 2012 alle 20:42

Io gli avrei chiesto se sente la mancanza del bar sport e della comicità esilarante di Pucci. :)



3. Gabriele90 ha scritto:

19 aprile 2012 alle 23:54

Titina: Ahahaha precisiamo che non ti mancaXDXD



4. andreapupo ha scritto:

20 aprile 2012 alle 11:35

Realityfan, c’è ironia quando dici “comicità esilarante di Pucci”?!?



5. Alessandro ha scritto:

20 aprile 2012 alle 14:42

Se promuove Savino e Omelma mi sa che l’Isola non l’ha vista neanche per sbaglio..



6. ermes ha scritto:

21 aprile 2012 alle 01:22

bravo, ma è il programma in se che va rivisto profondamente, tagliato e snellito.



7. Roberto ha scritto:

6 maggio 2012 alle 10:23

Beldì su Rai1 ha appena annunciato che quella in corso è stata l’ultima edizione di “Quelli che il calcio”…si chiude un’era.



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