Si chiude giovedì sera l’Isola dei Famosi numero nove. Un’edizione che resterà sicuramente nella storia del reality di Rai 2; vuoi per l’assenza di Simona Ventura, vuoi per il ritorno sul “luogo del delitto” di alcune vecchie glorie e per la presenza di un bel gruppetto di “prepotenti” Eletti, il programma è riuscito nell’intento di non passare inosservato. E i meriti vanno anche al “neo-patentato” Nicola Savino, per la prima volta alla guida di uno show che conta:
“Su di me c’erano i fucili puntati – dichiara in un’intervista a Il Giornale – Io ho mantenuto sempre un basso profilo, perchè è nella mia natura e perchè quando ci si mette nella casa di un altro bisogna stare ancor più attenti. E penso che tutto questo abbia pagato. Contro ogni pronostico, avevano ragione i dirigenti Rai e Magnolia (la casa di produzione) a puntare su di me”.
Tornato in grande spolvero il daytime – capace di toccare anche i 3 milioni di spettatori (non succedeva dal 2008) – resta forse l’amaro in bocca per le puntate serali, inchiodate ad una media di quasi 3 milioni e mezzo di affezionati (share del 14.88%). Un risultato più che dignitoso, ma che, a conti fatti, suona come un’occasione sprecata per un’Isola che poteva dare (e ottenere) molto di più. Savino spiega le ragioni della riuscita del programma… che testimoniano, invece, il perchè della sua mancata esplosione:
“Si, abbiamo cambiato molte cose, puntando sull’ironia più che sull’isteria dei concorrenti stressati dalla fame, dalla fatica e dal fatto di vivere tutti insieme in un piccolo spazio. In puntata, appena cominciano a battibeccare, io disinnesco la tensione facendo partire il ritornello di L’amico è [...] È stato come essere buttato in piscina senza saper nuotare. Ma mi sembra di aver retto il colpo: non mi sono messo a discutere come se fossi anch’io un concorrente, ho sempre mantenuto la divisa da arbitro. E ho capito che questo funzionava quando alla terza puntata il pubblico mentre entravo mi ha tributato un’ovazione”.
E in attesa di una telefonata di complimenti da parte della Ventura (“Non ci si chiama a lavori in corso, ci sentiremo dopo la fine del reality”), Savino si candida senza troppi giri di parole per il decennale del programma:
“Se si farà, certamente si. Ma ovviamente non sono io a decidere. Comunque credo che con questa edizione si sia capita una cosa. All’Isola funziona tutto: mandarci gli ex naufraghi, pure più di due volte, i parenti, i famosi, i non famosi: basta che siano personaggi interessanti. Per cui c’è da rifletterci: per me questo reality ha ancora molto da dare…”.
1. giuseppe ha scritto:
2 aprile 2012 alle 15:28