Ritorno al passato o nuove strade? That’s the question. Tra qualche mese a Mediaset ed Endemol toccherà ricominciare a lavorare su un Grande Fratello bisognoso di una forte manutenzione. In 12 anni di messa in onda il reality numero uno in Italia ha cambiato pelle svariate volte: dall’iniziale esperimento sociologico della prima edizione, supportato da una conduzione in sottrazione di stampo giornalistico, al trionfo del nazionalpopolare fino al modello soap delle ultime edizioni.
Mai sono state percorse strade più “estreme” fatte di conduzioni irriverenti sul modello delle edizioni targate Ventura dell’Isola o del Gran Hermano spagnolo. Qual è la veste giusta per GF 13 allora? Non è facile dire ora quale sia il mix giusto che possa andar bene tra un anno. Di sicuro dopo il passo falso dell’ultimo ciclo, il modello soap è il più rischioso (ma anche quello più redditizio, se ingrana).
Essenziale è che ci sia coerenza tra il taglio che si vuole dare, la scelta dei concorrenti e della nuova padrona di casa (l’addio di Alessia Marcuzzi è sempre più probabile). La favorita alla conduzione Ilary Blasi, discostandosi poco dalla precedente, darebbe freschezza ma non esperienza. Una stuzzicante novità potrebbe essere quella di avere una conduttrice-autrice; in questo caso sorgerebbero due ostacoli: mancanza di alternative in casa Mediaset (soprattutto se si optasse per una messa in onda già a partire dell’inverno 2013) e riluttanza di autori e company nel mettersi nelle mani di una padrona di casa che detta le sue regole. Ecco perchè difficilmente – contratti a parte – vedremo al GF “veterane” del genere Paola Perego e Simona Ventura, quest’ultima è l’unica che nel bene e nel male potrebbe rivoluzionare il format. Una via di mezzo potrebbe essere Paola Barale in grado qualche anno fa di accendere gli internauti per un presunto approdo al GF.
Conduzione a parte, la priorità numero uno dovrá essere quella di non ripetere i macroscopici errori del passato. Basta con un cast di modelli e cubiste, la gente vuole essere rappresentata dai gieffini; basta anche con l’ipocrisia di mettere concorrenti smaliziati per poi tacerne le avventure piccanti. Inoltre, oppurtuno sarebbe ridurre la complessità della ‘macchina’: meno concorrenti e riduzione dell’”effetto motel”. Solo se la gente imparerà a conoscere e ad affezionarsi un pò a tutti gli inquilini, si rivitalizzeranno gli ormai sviliti meccanismi di eliminazione e nomination. I cambiamenti non dovranno risparmiare nemmeno il daytime che dovrebbe tornare al passato: il talk che interrompe la striscia impedisce il fluire del racconto.
E voi cosa suggerireste per il Grande Fratello 13?
51. marcko ha scritto:
10 aprile 2012 alle 16:47