Somigliano un po’ alla letterina con i buoni propositi per l’anno nuovo – avete presente quando ci si lascia andare a promesse che si sa già di non riuscire a mantenere? – le dichiarazioni rilasciate quest’oggi dal direttore dell’intrattenimento Rai Giancarlo Leone che annuncia al Corriere della Sera le novità del Festival di Sanremo 2013 promettendo la “rottura” totale con gli schemi organizzativi delle ultime edizioni. Tra i cambiamenti più rilevanti, quelli inerenti la conduzione e la nomina del direttore artistico.
Nelle intenzioni di Leone infatti c’è la ferma volontà di annunciare “il braccio e la mente” della kermesse già a giugno in sede di presentazione dei palinsesti autunnali. Tra i papabili successori di Gianni Morandi è probabile che si cercherà in casa Rai anche in un’ottica di riduzione dei costi, anche se non è esclusa a priori un’apertura verso un volto Mediaset in particolare:
“Abbiamo grandissimi artisti come Antonella Clerici, Carlo Conti, Fazio, Frizzi, Baudo. Ma anche fuori da Viale Mazzini ci sono artisti altrettanto importanti. Penso a Maria De Filippi che da sempre vuole misurarsi con un evento come Sanremo. Penso a Brignano ma anche ad Arbore.“
Ma la rivoluzione annunciata riguarda anche le case discografiche e la composizione della rosa dei cantanti che si contenderanno il trionfo finale:
“Sarebbe bello avere le tantissime etichette indipendenti che non hanno accesso a una manifestazione così importante…Occorre inoltre stare attenti al mix degli artisti che deve essere adeguato e tenere presente l’eccessiva esposizione televisiva di alcuni. Non è forse un caso che i primi tre classificati di quest’anno vengano, in modi diversi, dai talent“
Non si tratterà di una dichiarazione “di guerra” a trasmissioni come Amici o X Factor ma si tratta comunque della predisposizione di “clausole di salvaguardia” atte a garantire una competizione più equilibrata tra chi ha già conquistato l’affezione del grande pubblico per aver partecipato a questo genere di programmi e chi invece non vive sotto le luci dei riflettori nazionalpopolari.
Leone ha parlato anche degli ascolti del prossimo Sanremo, consapevole del fatto che raggiungere il vertiginoso share realizzato in questi due anni da Morandi è difficile se non quasi impossibile e in un’ottica minimalista, in linea con le dichiarazioni precedenti, afferma:
“Non bisogna pensare agli ascolti in prima istanza. Un Festival non deve necessariamente arrivare al 50% di share. Se si alza troppo l’asticella si rischia di produrre dei danni. Dobbiamo uscire dalla schiavitù di fare per forza il 50%-60%“
Bilanciamento dei cantanti, limite ai reduci dei talent show, conduzione fatta in casa. Questi i capisaldi del Sanremo che verrà anche se le novità non dovrebbero riguardare il ruolo della donna, argomento di polemiche in questi ultimi giorni che hanno dato vita ad improbabili dualismi come quello tra Elsa Fornero e Belen Rodriguez:
“Sarebbe ipocrita immaginare che nell’ambito dello show business non ci siano delle donne che hanno un certo tipo di rappresentazione, fa parte dello spettacolo…Non mi sento di immaginare un evento dove la donna viene rappresentata solo per la sua intelligenza e creatività“
Insomma tanti buoni propositi e tanta voglia di innovazione, ma la presenza della “gnocca” sul palco dell’Ariston è istituzionale proprio quanto il Festival di Sanremo.
51. Diff ha scritto:
21 febbraio 2012 alle 12:39