Dopo una tre giorni all’insegna di telefilm in anteprima assoluta, raduni di fan, conferenze stampa e incontri con gli attori è ora di tirare le somme sulla settima edizione del Telefilm Festival conclusasi domenica a Milano. Un’edizione sempre meritevole e tutto sommato positiva che ha visto trionfare il telefilm polizesco, in particolare quello che mostra il lato umano dell’indagine. Ai telefilm Mental prossimamente su Fox e The Mentalist in onda su Joy, infatti, vanno le palme dei più seguiti da parte del pubblico presente alla rassegna. House, invece, è risultata per il terzo anno consecutivo la serie più amata dell’anno dal sondaggio lanciato in collaborazione con Tv Sorrisi e Canzoni, precedendo serie come Lost e Grey’s Anatomy rispettivamente classificatesi seconda e terza.
Sul fronte degli ospiti vip, veri e propri bagni di folla per Laura Esquivel, baby-diva argentina del telefilm Disney Il Mondo di Patty, prossimamente su Italia1, e l’americano Michael Weatherly alias Anthony Di Nozzo agente in Ncis. Quest’ultimo, giunto al Telefilm Festival per presentare la sesta stagione della serie di punta di Raidue, in onda a partire dal 6 settembre, ha sorpreso piacevolmente il pubblico per la sua disponibilità e il suo carisma.
Carlo Freccero e Giorgio Buscaglia, tra gli addetti ai lavori presenti, sono coloro che hanno dato vita agli incontri più interessanti. Il primo, nel presentare i telefilm della sua Rai4, ha dimostrato una indiscussa e straordinaria conoscenza del mezzo televisivo in un dibattito a 360 gradi sulla televisione durante il quale ha ribadito l’importanza crescente delle tv digitali e satellitari; in particolare ha detto di apprezzare Sky pur non condividendo la strategia messa in atto con la creazione di Skyuno. Freccero ha altresì espresso grande apprezzamento per la serialità americana: “Lost ti apre la mente più di uno spettacolo teatrale o di un libro”, queste le sue parole. Il responsabile dei telefilm di Raidue Giorgio Buscaglia, invece, ha mostrato una grande passione e competenza per l’oggetto del suo lavoro: era al festival per parlare dei telefilm in onda nel 2009 sulla rete due e dobbiamo ammettere che le sue scelte in fatto di individuazione e collocazione dei telefilm da mandare in onda non fanno una grinza.
Non sono mancate le note dolenti del Telefilm Festival: poco spazio dedicato alle situation commedy e soprattutto all’ultima stagione di ER. Auspicabile, per la conclusione della serie maggiormente significativa degli ultimi 15 anni, qualcosa di più della sola visione della season finale, come, ad esempio, una proiezione degli episodi storici o, meglio ancora, un dibattito che poteva essere incentrato sui medical drama pre/post ER o sul “quando finisce una serie”.
Altra nota dolente è stata l’imbarazzante dibattito su cosa è più di sinistra tra i telefilm e i reality, che in teoria poteva promettere bene ma nella pratica si è rivelato un’accozzaglia di luoghi comuni sulla tv spazzatura. A questo proposito vengono a mente le parole di Signorini: “Ma che cavolo di dibattito è questo? Non possiamo piantarla lì e farci un bel Negroni..?”. E come dar torto al celebre direttore quando, su quattro ospiti presenti, uno è un Principe ballerino e neo candidato alle elezioni europee che, parole sue, ha rinunciato ad andare al mercato a distribuire santini elettorali per presenziare alla rassegna (parliamo di Emanuele Filiberto di Savoia) e un’altra è una vittima del sistema mediatico, per usare una sua definizione, o una che si sveglia al mattino presto per guardare il palinsesto al fine di capire in che programma poter andare, per usare le parole di Signorini: parliamo naturalmente della pasionaria decaduta Daniela Martani.
L’appuntamento è per il 2010, con l’ottava edizione del Telefilm Festival.
1. Lord Lucas ha scritto:
12 maggio 2009 alle 13:48