Le cronache televisive una Milly Carlucci così gagliarda come nel 2011 non l’avevano mai vista. Attaccata con le unghie e con i denti al prodotto che l’ha resa presentatrice ‘contemporanea’, nonostante l’istituzionalità e la solennità di base riportano a memorie d’altri tempi, la padrona di casa di Ballando con le Stelle ritorna in pista. Oltre a far ballare i vip la Carlucci avvisa anche tutti coloro che vogliono approfittare del momento per metterle i bastoni tra le ruote.
Nelle parole che filtrano dall’intervista rilasciata a Diva e Donna ci sono quasi echi santoriani, quel celebre monologo in cui il caro Michele con il monologo dei piatti difendeva il proprio prodotto e il giro di introiti che generava per la Rai senza pesare sul canone. Milly fa lo stesso e con un dettagliato resoconto dichiara:
“Confrontata con quanto prende un pensionato, qualsiasi cifra diventa sbagliata. Ma ci sono due opzioni per la Rai: o stiamo sul mercato e competiamo con gli altri, oppure facciamo solo servizio pubblico. Anche questa sarebbe una scelta editoriale, ma porterebbe il marchio a scomparire dal mercato.”
Ogni boccolo un capriccio per Milly? Niente affatto. E per convincere della buona fede della produzione rivela che prima di mettere in piedi il cantiere per il nuovo anno ha ricevuto garanzie dai vertici sulla copertura e sulla necessità per la rete di beneficiare dell’indotto generato dai ballerini scelti da Ballandi and company.
Al bando gieffini e personaggi che pur di apparire in televisione andrebbero a volteggiare gratis (anche se cast alla mano qualche ’soubrettina’ di troppo a Ballando c’è stata):
“Io voglio solo la serie A. Gli investitori ci seguono da sempre anche alla luce delle garanzie sul cast: non esordienti a basso costo, reduci dal Grande Fratello e ospiti dei talk pomeridiani. Il nostro obiettivo è non deludere tutti quelli che credono in Ballando.”
Con l’abaco alla mano Milly illustra lo storico costi-ricavi buttando acqua sulla benzina che la demagogia agitava contro il fuoco delle finanze Rai:
“Ci fu la stessa polemica con Emanuele Filiberto. Filiberto, per esempio ha raddoppiato il televoto, abbiamo eguagliato Sanremo. E anche quello è un incasso, oltre alla pubblicità: i soldi li ha presi la Rai. “
Su queste famigerate cifre dello scandalo minimizza e contestualizza:
“Ad alcuni è stato offerto dalla concorrenza otto volte tanto, altri sono anche venuti solo dietro un rimborso spese. Quando si tratta i personaggi sanno che in Rai si prende meno e gli agenti in prima battuta chiedono cifre alte, sapendo che comunque l’azienda gioca al ribasso.“
Con un pizzico di orgoglio e gratitudine per le persone che lavorano con il gruppo di Ballandi la Carlucci rivela che alcuni personaggi accettano la sfida di Ballando solo per riconoscenza personale, certi che gli verrà garantito il massimo rispetto e che non si fanno porcherie (usa proprio questa declinazione lessicale forte, come a voler rimarcare l’eleganza del suo marchio rispetto ad altri). Eloquente la scelta di raccontare una nota di backstage abbastanza importante:
“Quando c’è stato da pagare il ballerino per una notte e il budget era esaurito, il gruppo degli autori si è tassato e ha tirato fuori soldi propri. [...] Non l’ho mai detto, ma ora che ci attaccano io rispondo.”
Se come dice Milly ballare fa bene al corpo e all’anima ci volevano proprio questi anni di arena danzante per la signora Carlucci per tirare fuori una grinta e una verve su cui nessun telespettatore degli anni Novanta avrebbe mai scommesso. Più facile che sia la legge della giungla televisiva ad aver rafforzato la sua caratura ma ben venga l’energia se si deve tutelare la professionalità e la creatività.
1. MisterGrr ha scritto:
28 dicembre 2011 alle 11:30