4
novembre

GABRIEL GARKO HA IL SANGUE CALDO ANCHE IN VISO D’ANGELO

Garko

L’esperienza e i fatti ci hanno insegnato che qualche punto in più di share alle fiction nostrane è spesso e volentieri ‘garantito’ dalla prestanza e avvenenza fisica di chi le interpreta, anche in assenza di una valida sceneggiatura. Ultima dimostrazione in ordine di tempo, l’imbarazzante Vanessa Hessler nei panni di Cenerentola, miniserie in grado di collezionare ascolti record e sbaragliare la tanto strombazzata concorrenza del Grande Fratello. Chi questa lezione dimostra di averla imparata per bene è sicuramente Ares Film. La prolifica casa di produzione di Alberto Tarallo si è da sempre distinta per l’arruolamento nelle proprie fiction di  belle donne e aitanti ragazzi, spesso e volentieri coinvolti in inevitabili scene ad alto tasso erotico.

Non fa eccezione Viso D’angelo, la miniserie in 4 puntate in onda da venerdì scorso in prima serata su Canale5. Protagonista, neanche a dirlo, Gabriel Garko, volto di punta della fiction di casa Mediaset nonché artefice del successo di numerose fiction targate Ares. Al suo fianco Cosima Coppola, altra attrice di casa Tarallo, già partner di Garko nella fortunata serie L’onore e il rispetto.

I due, rispettivamente nei panni di  un tenebroso commissario e di una poliziotta con problemi di droga, si ritrovano a dover dare la caccia ad un misterioso serial killer in un thriller a sfondo religioso, il cui appeal appare inversamente proporzionale a quello dei protagonisti.

Nessuno si aspettava certo di trovarsi di fronte un prodotto che potesse gareggiare con pellicole di successo internazionale come Il nome della Rosa, ma neppure di assistere ad una fiction capace di far rimpiangere La quindicesima epistola, miniserie del 1998 che vedeva tra i protagonisti una Deborah Caprioglio nel ruolo di una giovane e procace perpetua, Quintalina, alle prese con misteriosi omicidi in grado di turbare la quiete dell’attiguo convento di monache di clausura.

In Viso D’angelo, il regista e sceneggiatore Eros Puglielli, pur prestando particolare attenzione alla componente drammatica, ha dato vita ad una serie di situazioni inverosimili, create ad hoc per poter sviluppare una trama piuttosto prevedibile. I personaggi, dal canto loro, sono appena abbozzati e privi di qualsiasi caratterizzazione.

Ancora una volta, a fronte di un soggetto potenzialmente valido, è venuta a mancare una sceneggiatura di buon livello. Una storia che possa riuscire a catturare l’interesse di tutti coloro che da una fiction tv si aspetterebbero qualcosa di più del seducente Garko e dell’ormai immancabile scena di sesso bollente sotto la doccia.

Chissà che nella seconda puntata, in onda questa sera alle 21.10, qualcosa possa cambiare.

Di seguito le anticipazioni della seconda puntata:

L’ispettore Roberto Parisi (Gabriel Garko), in compagnia di Angela Garelli (Cosima Coppola), riesce ad identificare la berlina nera del serial killer, riuscendo anche a risalire alla sua prima vittima: una dottoressa che lavorava in un centro di cura. Successivamente, a casa della donna, trovano una foto di lei in compagnia di una donna con il viso completamente cancellato. Quando Parisi scopre che Gloria Maselli potrebbe riconoscere la misteriosa donna ritratta nella foto è ormai troppo tardi. Gloria cade infatti in una trappola del misterioso assassino.



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11 Commenti dei lettori »

1. ANGELO ha scritto:

4 novembre 2011 alle 16:39

Per la par condicio aspetto un articolo anche per I MIGLIORI ANNI!!!



2. Zoro ha scritto:

4 novembre 2011 alle 16:51

sicuramente la recitazione di Garko non potrà mai cambiare, pessimo era 10 anni fa e pessimo e ancora adesso, purtroppo in Italia per lavorare serve la bellezza e in secondo piano il talento, vedi la sua partner di tante fiction come l’Arcuri o la Hessler che lavora per la sua bellezza e non talento!



3. Pippo76 ha scritto:

4 novembre 2011 alle 16:57

Garko solo quello in foto sa fare, bene, per finta..



4. luke ha scritto:

4 novembre 2011 alle 17:53

Invece Garko è migliorato negli anni e i suoi ruoli sono sempre abbastanza complessi, a me come attore non dispiace, come persona lascia molto a desiderare, almeno da quello che appare nelle interviste.
Non capisco questo accanimento contro di lui, siete gelosi?! E poi scusate se gli propongono delle fiction di continuo un motivo ci sarà e lui fa bene ad accettare!
Pensate che Montrucchio, Argentero e compagnia bella siano meglio?



5. luke ha scritto:

4 novembre 2011 alle 17:57

Mi viene in mente il caso Taricone, quando ero vivo tutti a dire che era uno sfigato, poi dopo la sua morte tutti ad osannarlo e decantare le sue doti da attore. La verità qual’è?
Sono convinto che anche con Garko succederebbe la stessa cosa.
Poi che sia chiaro non gli sto augurando niente, era per fare un esempio di come spesso l’ipocrisia italiana privileggi su tutto, ultimo caso il SIC.
E’ successo anche con M. Jackson ed Amy Winehouse.
Da vivi erano uno un pedofilo e l’altra una drogata, da morti hanno scalato le classifiche. Come mai?!



6. Pippo76 ha scritto:

4 novembre 2011 alle 18:04

No Luke.
Taricone era ancora agli inizi comunque.. e nessuno ha detto che fosse un attore bravissimo.



7. Pippo76 ha scritto:

4 novembre 2011 alle 18:08

Ricapitoliamo.
Simoncelli era una promessa del motociclismo.
La Winehouse una cantante con una voce incredibile che si è rovinata da sola
Jackson era un personaggio controverso che nel bene e nel male ha fatto la storia della musica
Garko rimane un cane d’attore. Ora ed anche dopo penso



8. luke ha scritto:

4 novembre 2011 alle 18:18

Pippo quando è morto Pietro ne hanno dette di tutti i colori.



9. MisterGrr ha scritto:

4 novembre 2011 alle 18:38

centra poco, ma questo post mi fa morire…ahah!



10. marcko ha scritto:

4 novembre 2011 alle 22:45

ke avete contro la quindicesima epistola? troppo bella come fiction sopratutto l’ambientazione, il convento.
l’ho vista anni e anni fa ma non mi ricordavo più il titolo. poi troppo bravo liotti, peccato ke non se ne fece una serialità lunga!



11. BlackD ha scritto:

12 novembre 2011 alle 14:32

Ringrazio gli sceneggiatori di questo pseudo Thriller per aver confermato, ancora una volta, la mia opinione sul mondo della fiction italiana (che ritengo per lo più inguardabile) e per avermi insegnato cosa assolutamente un buon sceneggiatore non dovrebbe mai fare.

Qualcuno vuole spiegare ai tre autori (Losito, Romano e Sabatino) che una buona sceneggiatura “mostra visivamente” la trama e non “spiega” al pubblico cosa succede? Altrimenti tanto vale scrivere un libro!! Perchè l’assassino deve raccontare al pubblico (con una voce da hot line) chi potrebbe essere tra i diversi personaggi? Cos’è un thriller for dummies?

E poi un thriller non dovrebbe creare suspance? Perchè rovinare tutto facendo capire, molto prima, cosa sta per succedere (vedi omicidio di padre John)?

Basterebbe davvero poco per fare un buon lavoro… Ed invece ci ritroviamo sempre con i soliti polpettoni, i soli attori… i soliti autori aggiungerei.

Visto che le idee ormai arrivano per lo più dagli USA (vedi RIS versione italiana di CSI) sarebbe tanto difficile “copiare” (meglio sarebbe imparare) anche il loro stile?



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