14
giugno

SANTORO PROPONE LA SUA RAI: GUGLIALMI, FRECCERO E GORI DIRETTORI DI RETE. SI ALL’ISOLA DEI FAMOSI. CHI PAGA IL CANONE ELEGGA IL CdA.

Michele Santoro

Il terremoto in casa Rai è più vivo che mai, dalla turbolenta approvazione dei palinsesti autunnali alla vicenda Santoro che ancora tiene prepotentemente banco. E questa volta è lo stesso giornalista a far registrare una scossa tutt’altro che d’assestamento, a margine della conferenza stampa di presentazione di “Tutti in piedi, entra il lavoro“, la manifestazione che venerdì 17 giugno celebrerà a Bologna i 110 anni dalla nascita della Fiom.

L’occasione è ghiotta per tornare a discutere di Rai e del momento che sta attraversando la tv di Stato. Ma più che puntare il dito, il giornalista lancia un vero e proprio monito:

“I tempi dell’editto bulgaro, in cui bastava chiuderci in una stanza e buttare via la chiave, sono finiti. Per sempre. Ora l’emergenza è un’altra: è il futuro della Rai, della sua qualità strategica, della sopravvivenza di una delle ultime grandi aziende di questo Paese”.

Dunque riparte da dove Annozero aveva chiuso, con quella difesa della Rai che lavora e quell’accusa ai partiti politici di aver minato la libertà di fare servizio pubblico. Ma, aggiunge, “non è sufficiente dire che i partiti devono uscire dalla gestione della Rai, bisogna anche cambiare il modo di fare televisione. Per esempio, devono tornare davvero a contare gli autori, con la loro esperienza e la loro capacità di produrre programmi”. Prima ancora degli autori, però, secondo Santoro vanno completamente rivisti i criteri che portano alla nomina dei vertici dell’azienda. Ed è qui che lancia la provocazione:

“Chi aspira a una carica deve presentare il proprio curriculum ed essere esposto a una valutazione pubblica. In quest’ottica, se dovesse passare questo principio, sarei pronto a candidarmi io stesso, non foss’altro che per costringere tutti gli altri candidati a fare altrettanto, presentando a loro volta le loro credenziali”.

Ma ve la immaginate una Rai targata Michele Santoro? Per chi non ci riuscisse, ci pensa lui stesso a snocciolare qualche illustre nome, a partire dai più volte citati Adriano Celentano, Sabina e Corrado Guzzanti. Ma non solo: “Andrei anche da Grillo: ‘Hai smesso col Movimento 5 stelle? Ti va di rifare una serata?’. E poi mi occuperei dei direttori di rete, che in una Rai del genere sarebbero gente come Guglialmi, Freccero, Gori.

Mano tesa anche nei confronti di Simona Ventura, la quale vicenda con la Rai trova molte similitudini con quella dello stesso Santoro (leggi qui). La Mona viene tirata in ballo con la sua creatura più importante: “L’azienda, che vive si di canone ma anche di pubblicità, non può smettere di fare l’Isola dei Famosi, altrimenti diventerebbe come l’americana Pbs. E questo si che piacerebbe a Berlusconi”. E a proposito di canone, aggiunge di condividere l’idea che lo stesso abbonato sia chiamato ad eleggere il CdA della Rai.

E in tutto ciò, che ruolo gioca il suo tanto paventato (da altri) passaggio a La7? Santoro conferma che la trattativa c’è e che i suoi stessi collaboratori fremono all’idea di sbarcare nel terzo polo. Lui, invece, si dice “più tentato dalle imprese impossibili”. Quali? Per esempio, quelle appena citate sopra.



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14 Commenti dei lettori »

1. ANTONIO1972 ha scritto:

14 giugno 2011 alle 18:25

beh come dare torto a santoro? che poi,propone nient’altro che il metodo in cui si lavora in ogni parte del mondo (italia esclusa naturalmente) quello di collaborare con l’azienda pubblica in basi a meriti e curriculum. vai michele!!!



2. ale88 ha scritto:

14 giugno 2011 alle 18:26

ma gori… giorgio gori? e guglialmi chi è? non lo conosco.



3. Peppe93 ha scritto:

14 giugno 2011 alle 18:44

Non è male l’idea



4. Giovanni ha scritto:

14 giugno 2011 alle 18:46

Quando uno ha ragione ha ragione, soprattutto sulla Ventura, la sua Isola dei famosi portava un sacco di soldi, ma è stata penalizzata un po quest’anno, la chiudevano troppo presto mentre i reality vivono sullo sforo in seconda serata, magari andrebbe rinnovata, ma non cancellata, la Ventura è una brava conduttrice. Giusto dare spazio a chi ha il curriculum migliore. Ottima l’idea di riportare Freccero su una rete maggiore.



5. Zoro ha scritto:

14 giugno 2011 alle 19:03

Santoro subito direttore generale della Rai al posto della Lei! ;-)



6. Clà ha scritto:

14 giugno 2011 alle 19:07

Condivido ciò che ha detto Zoro, Santoro al Posto della Lei sartebbe perfetto…Freccero e Gori direttori di rete *.*



7. iTruth ha scritto:

14 giugno 2011 alle 20:04

@ ale88

GugliElmi è stato direttore di Raitre dal 1987 al 1994.



8. boop ha scritto:

14 giugno 2011 alle 20:07

Chiunque parla bene di Freccero, RAI4 è un gioiellino…

Stimo Santoro ma non ci voleva la zingara… il punto è: lo sanno tutti che è un uomo capace ’sto Freccero, perché non dargli più spazio?

Eeeeh, domanda retorica



9. WHITE-difensore-di-vieniviaconme ha scritto:

14 giugno 2011 alle 20:36

hahaha fantastico,ma fa ridere :)



10. Daniele Pasquini ha scritto:

15 giugno 2011 alle 00:19

Utopia
Sarebbe l’azienda perfetta con quei 3 alle generaliste Rai.



11. mat23 ha scritto:

15 giugno 2011 alle 01:05

BASTA ISOLA CON VENTURA. isola o talpa alla perego. ventura floppa solo sia a quelli che il calcio che era perfetto per la balivo e all’isola



12. ales79 ha scritto:

15 giugno 2011 alle 04:28

Sui meriti e curriculum sono d’accordo ma basta con questa storia della pubblicità, se la rai non può farcela con il solo canone, e forse non ce la fa per i folli stipendi (anzi “compensi” perchè stipendi è troppo proletario) che si danno a questi buffoni che si tolgano le reti!!! La BBC non fa pubblicità eppure è anche molto più grossa della rai!



13. lele ha scritto:

15 giugno 2011 alle 09:33

ma guglialmi starebbe per angelo guglielmi? o è qualcun’altro?



14. PeregoLibri ha scritto:

15 giugno 2011 alle 12:04

E come dare torto a Santoro? Io pagherei il doppio del canone per avere lui come DG e vedere realizzati i suoi progetti. Progetti di un uomo che tiene all’azienda per cui lavora, e che sta lì per amore verso il suo lavoro, non perchè è stato piazzato lì da un burattinaio che decide il bello e il cattivo tempo di tutto ciò che deve succedere nella tv PUBBLICA. Sottolineiamolo che è pubblica, è DI TUTTI gli italiani, e quindi non è solo di una persona che ha in mano la seconda azienda televisiva italiana.

E a questo punto mi scatta anche la riflessione sulle parole che leggevo ieri di Calabrò: “ai partiti non piace la riforma Rai, ai concorrenti della Rai non piace una Rai più competitiva”. Ma in quale Paese nel mondo un’azienda deve fare quello che fa comodo ai suoi concorrenti?! Per forza io mi incacchio, e mi ritrovo nelle parole di Santoro perchè lo vedo incacchiato come me, tutto qui. Se veramente tornasse Freccero, Rai 2 diventerebbe altro che “una Rai 1 sfigata”, dannazione! Io sono molto pessimista, ma dopo quello che è successo tra i referendum e le amministrative, mi viene da pensare che forse forse forse (ma proprio forse) qualcosa può cambiare. A questo punto, perchè non sperare veramente anche in una riforma Rai? Ricordiamoci che dobbiamo difendere con le unghie e con i denti quell’azienda, non dimentichiamolo mai.



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