Un quorum matto, matto da legare. Si sono chiuse da qualche ora le urne per la consultazione referendaria su acqua, nucleare, legittimo impedimento ed è ormai certo che sia stata ampiamente raggiunta la soglia per la validità della consultazione. E’ questo il primo dato rilevante sul quale si stanno soffermando gli Speciali Referendum pomeridiani in onda su La7, Tg3 e RaiNews 24; approfondimenti giornalistici per commentare un voto che probabilmente avrà conseguenze sugli equilibri politici già traballanti. Secondo il notiziario diretto da Corradino Mineo l’affluenza ha di gran lunga superato il 55%.
Gli stessi dati trovano conferma al Tg La7, per il quale l’istituto Emg aveva sin da subito rilevato un margine tra il 54,5 ed il 59,5 per cento. Cifre importanti, che impongono riflessioni. A riguardo, nello spazio condotto da Enrico Mentana si affrontano intepretazioni differenti. Secondo Aldo Cazzullo il raggiungimento di un ampio quorum è un ulteriore colpo mortale inferto al Governo Berlusconi mentre il direttore di Libero Maurizio Belpietro decifra la volontà popolare come un ultimo, accorato, appello al premier perchè agisca meglio di quanto abbia fatto sin ora.
Al Tg3 sono felici come una Pasqua. L’eventualità che i risultati referendari possano azzoppare il Cavaliere ha stampato come un sorriso sul volto raggiante del direttore Bianca Berlinguer. Per non parlare di Rosy Bindi, visibilmente esaltata di fonte ai dati ufficiale del Viminale e a quelli ufficiosi delle proiezioni. Sulla terza rete interviene anche Giuliano Ferrara, ultimamente molto critico sulla condotta della maggioranza e dei suoi uomini. “Non vedo coraggio in nessuno di loro” afferma il giornalista. La Bindi è in un brodo di giuggiole: “E’ evidente che la parte interpretata sino ad ora da Berlusconi è finita. Questo è un risultato straordinario (…) mi pare evidente che il governo debba dimettersi” dice alla Berlinguer.
Come aveva fatto per i deludenti risultati delle Amministrative, anche stavolta l’Elefantino conduttore di Qui Radio Londra non risparmia rimproveri alla maggioranza. “Se si continua con questo modo di fare non si dà nuova linfa” dice, e commenta: “Berlusconi è un elemento trainante, ha autoironia e capacità comunicativa (…) ma è paralizzato dalla campagna conditta contro di lui. L’uomo privato ha consumato la capacità di rispondere come uomo pubblico” bacchetta.
Francesco Rutelli consulta il suo iPad come fosse l’oracolo e canta vittoria leggendo i primi risultati delle singole regioni. La Berlinguer lo frena: “non è troppo presto?”. Sono trascorse poche ore dalla chiusura dei seggi e negli studi televisivi il dibattito è iniziato alla grande. Si parla di dimissioni, di nuovi equilibri politici, di Berlusconi, Bersani e Di Pietro mentre i temi referendari (il motivo primo della discussione) sono già passati in secondo piano.
Stasera l’approfondimento giornalistico proseguirà in prime time su La7 con L’Infedele di Gad Lerner ed in seconda serata con Porta a porta e Linea notte. Il tenore del confronto sarà pari a quello di queste ore. Si parlerà, quindi, di politica spicciola più che di referendum: uno spettacolo sconsigliato ai deboli di quorum.
1. Nicola ha scritto:
13 giugno 2011 alle 17:28