10
giugno

SANTORO COME LA VENTURA: “W LA RAI”

Michele Santoro

Un tempo lo cantava Renato Zero, oggi invece “W la Rai” è diventato quasi il tormentone di chi (in Rai) lavora con orgoglio ma con fatica. L’orgoglio di chi ama considerarsi a tutti gli effetti “una donna Rai” (Simona Ventura) e l’orgoglio di chi urla ai quattro venti di essere “un giornalista Rai” (Michele Santoro). E la fatica? E’ tutta nelle difficoltà che i due supportati (o sopportati?) volti della tv di Stato incontrano nel portare a termine il proprio lavoro. Quel lavoro che li ha portati ai vertici… e che ora proprio i vertici (Rai) sembrano mal digerire.

E’ storia recente dei continui dissapori tra la Mona Nazionale e la sua azienda (o parte dell’azienda, come lei stessa precisa). Un’insofferenza manifestata anche nell’ultima Isola dei Famosi (leggi qui), conclusasi con quel “Non ci piegherete mai” che col senno di poi abbiamo capito volesse intendere “Piuttosto resto un anno ferma”. E qui titoli a valanga: ‘Ventura contro la Rai’, ‘Ventura-Rai ai ferri corti’, oppure ‘Ventura verso Mediaset’ e via dicendo-scrivendo. Poi però c’è quel “W la Rai” tanto caro alla conduttrice che cambia tutte le carte in tavola e fa sorgere più di un dubbio: ma chi è la Rai? Se da un lato la Ventura si sente ostacolata dalla stessa azienda per cui lavora, come è possibile che ne porti alta la bandiera? I conti non tornano.

Cerchiamo di capirne di più con la vicenda Santoro. Il suo Annozero ha portato a casa milioni di telespettatori (e di euro) con la stessa facilità con la quale il conduttore ha attirato a sè critiche su critiche, tutte interne alle mura di Viale Mazzini 14. Telefonate in diretta, richiami e minacce di chiusura del programma piovono sulla testa (ex) rossa del Michele furioso fino alla puntata di ieri sera, che ha segnato la fine di Annozero (o l’inizio di Annonuovo?). Da un lato una Rai che evidentemente non lo vuole, dall’altro un conduttore che si sente quasi intrappolato: quale miglior sorte, per entrambi, se non quella di prendere due strade separate? A questo aggiungiamo pure che c’è chi farebbe carte false per assicurarselo (La7) e il gioco sembra fatto. Questa volta, dunque, i conti tornano? Non esattamente, perchè anche in questo caso i conti vanno fatti con le parole dello stesso Santoro: “Posso collaborare e riprendere con questo programma anche a costo di un euro a puntata” ha sentenziato. E poi, congedandosi da ospiti, pubblico e azienda ha gridato: W la Rai.

Ma allora, chi è esattamente la vera Rai? Chi lavora o chi comanda? Chi mette a rischio la propria faccia o chi difficilmente a rischio mette la propria poltrona? Questione di punti di vista, o meglio di priorità. La Rai è una squadra e gli italiani, calciofili quanto basta, tendono spesso dalla parte di chi scende in campo, piuttosto di chi siede in tribuna d’onore. I tifosi amano l’attaccamento alla maglia, l’orgoglio di chi fa dell’essere uno di squadra un vero vanto. Ed è per questo che sono spinti ad abbonarsi, anche quando la tassa diventa più onerosa del previsto, pur consapevoli che in cambio avranno soddisfazioni non garantite. Ma che almeno di garantito ci sia il rispetto per le loro scelte e i loro gusti, magari evitando che sul mercato finiscano i giocatori migliori. Questione di principio, non certo di politica.

Accadrà mai? Crederci sempre, arrendersi… Rai.



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11 Commenti dei lettori »

1. roland ha scritto:

10 giugno 2011 alle 14:42

Pollice alto per questo post!



2. Phaeton ha scritto:

10 giugno 2011 alle 14:52

Santoro ieri una sola cosa ha detto di condivisibile basta politica in Rai… basta questa rai così allo sfascio dove ognuno che arriva detta legge. Bisogna fare qualcosa di grosso per me andrebbe rivalutata tutta l’azeinda come tale forse andrebbe lasciato solo un canale in mano alla politica, solo un canale in mano ai politici e liberarizzare tutto il resto, con scelte molto più semplici e soprattutto con maggiore coesione. Non so forse andrebbe semiprivatrizzata… ma di sicuro va fatto qualcosa!!!



3. Clà ha scritto:

10 giugno 2011 alle 14:52

ottimo post



4. Dynit ha scritto:

10 giugno 2011 alle 15:00

Menzione d’onore per questo post. Fabio è stato equilibrato nell’esposizione dei fatti.

Mi piace =).



5. Fabio Fabbretti ha scritto:

10 giugno 2011 alle 15:02

Bè, grazie :D



6. Zoro ha scritto:

10 giugno 2011 alle 17:22

beh direi un gran bel post dove ci si sofferma su punti in cui bisogna riflettere per come sta messa questa Rai!



7. lelio ha scritto:

10 giugno 2011 alle 17:32

paragonare la Ventura a Santoro è come paragonare Paoloni a Messi, ma su questo blog la Simona è idolatrata come se fosse una presentatrice….



8. Matteo ha scritto:

10 giugno 2011 alle 17:43

Ottimo articolo!
Se consideriamo anche che la Ventura, esattamente come dichiarato ieri da Santoro, con i suoi programmi (tanto criticati) e relativi introiti pubblicitari (tanto occultati) finanzia ben altri programmi… le sensate domande di questo articolo trovano ancor più sensate risposte!



9. lele ha scritto:

10 giugno 2011 alle 17:49

è vero, non ci avevo mai pensato! sono molto simili le vicende ventura/santoro con la Rai



10. Miry51 ha scritto:

10 giugno 2011 alle 19:49

Articolo ben fatto, complimenti!



11. WHITE-difensore-di-vieniviaconme ha scritto:

10 giugno 2011 alle 21:30

bravo Fabio :)



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