Omicidi, vendette, traffici illegali, sequestri. E poi quelle dichiarazioni sconvolgenti rese dal Buscetta della ‘ndrangheta sulla morte di Gianni Versace. Fanno tremare i polsi i contenuti shock di Metastasi, il nuovo libro-inchiesta di Gianluigi Nuzzi e Claudio Antonelli. Ieri sera se n’è occupata anche Striscia la notizia, mandando in onda un servizio che conteneva alcune dichiarazioni esclusive sull’assassinio dello stilista ucciso nel 1997 a Miami Beach. Il programma di Antonio Ricci ha trasmesso l’audio dell’intervista realizzata da Nuzzi a Filippo Barreca, pentito di spicco della malavita calabrese. Un dialogo nel quale il testimone è arrivato a sostenere che la famiglia Versace avrebbe avuto rapporti con la criminalità organizzata.
Si trattava di rapporti finanziari; ”prestavano i soldi un po’ a tutti” secondo il Buscetta della ‘ndrangheta. Il ’Santista’ ha anche chiamato in causa il boss Paolo De Stefano: “mi ha detto che, in sostanza, lui aveva Gianni Versace nelle mani: lo gestivano sotto il profilo economico. Loro ce l’avevano in pugno, questo lo so per certo. Avere in pugno, significa fare tutto ciò che uno vuole“. Nel documento mandato in onda ieri da Striscia il teste ha riferito che ”Coco Trovato, rappresentante della famiglia De Stefano a Milano, forniva la droga alla famiglia Versace” e che forse gli prestava pure del denaro. Da qui l’affermazione shock: ”Sulla base di questi elementi che sono a mia conoscenza posso immaginare che Gianni Versace sia stato ucciso per un problema di debiti“.
Dichiarazioni molto forti quelle proposte dalla trasmissione di Ricci e contenute interamente nel saggio Metastasi. Non a caso la prima copia del libro è finita sulla scrivania del procuratore aggiunto Giancarlo Capaldo che sulla base di queste e altre testimonianze ha deciso di avviare le indagini. La famiglia Versace, intanto, ha giudicato “false e vergognose” le parole del pentito. L’inchiesta di Gianluigi Nuzzi sta già facendo discutere in tv e in questi giorni anche il TgLa7 di Enrico Mentana le ha dedicato dei servizi. L’attenzione del notiziario si è concentrata soprattutto sui legami che secondo un collaboratore di giustizia ci sarebbero stati tra un esponente della Lega e la ‘ndrangheta, già negli anni ‘90.
Al tg di Mentana il Lumbard Roberto Castelli ha chiesto di sapere il nome del politico in questione, considerando “fango” le rivelazioni del pentito. Si torna così a parlare delle infiltrazioni criminali al Nord Italia, di cui anche Roberto Saviano aveva parlato a Vieni via con me di Fabio Fazio. L’autore di Gomorra però, costretto dai limitati tempi televisivi, aveva rivolto denunce generiche (“la mafia interloquisce con la Lega“) sulla cui ambiguità molti avevano espresso delle critiche. Il Ministro Roberto Maroni, ricorderete, aveva persino chiesto e ottenuto di replicare nella stessa trasmissione con un elenco che pareva quasi un comizio.
Il lavoro di Nuzzi e Antonelli - a cui la tv si sta appassionando - è certamente qualcosa di più ampio e articolato, tanto che i documenti trasmessi da Striscia e le anticipazioni di La7 sono solo una minima parte del materiale reperito dai due giornalisti. Per questo lunedì sera L’Infedele di Gad Lerner dedicherà l’intera puntata all’argomento. Disinnecare le rivelazioni di un’inchiesta-bomba è un’operazione che richiede tempo. E nervi saldi.
1. shwi ha scritto:
3 dicembre 2010 alle 16:02