19
novembre

MINZOLINI SPENDE TROPPO E FA PUBBLICITA’ OCCULTA? MASI APRE UN’INDAGINE INTERNA.

Augusto Minzolini

I detrattori insistono, dicono che Augusto Minzolini sia un giornalista “caro” al Cavaliere. Vecchia storia, dessero un occhio alla sua carta di credito aziendale e cambierebbero idea: il direttorissimo è molto più caro a mamma Rai. Fanno discutere le “spese folli” del direttore del Tg1, che nell’ultimo anno avrebbe un tantino esagerato con i costi di rappresentanza. Pare infatti che il Minzo abbia prelevato 66mila euro – circa 5.500 euro al mese - dal fondo messogli a disposizione dall’azienda;  una cifretta che va ben oltre al tetto di spesa fissato da Viale Mazzini (tra i sei e i settemila euro l’anno). Mercoledì la questione è stata portata sul tavolo del Cda Rai e il Direttore Generale Mauro Masi, messo alle strette, ha deciso di avviare un’indagine interna sui rimborsi spese e trasferte presentati dal direttore del Tg1.

L’inchiesta servirà anche a verificare se il notiziario abbia effettuato pubblicità occulta a favore di un’importante compagnia di crociere. Sotto osservazione il fatto che il Tg1 abbia organizzato un concorso per famiglie (“Reporter d’alto mare”) in occasione del varo della nave Allure of the Seas e ospitato sei volte in otto mesi un dirigente della compagnia. Non è tutto, pare che Minzolini abbia pure usufruito di uno sconto per un soggiorno nel lussuoso albergo ‘Terme di Saturnia’, di cui il notiziario aveva intervistato il responsabile marketing. Ovviamente il direttorissimo si dice pronto a respingere le accuse di pubblicità occulta e a ribadire, come già aveva fatto per la carta di credito vivace, che ”tutte le spese sono motivabili. C’è un controllore per queste spese e mi ha detto che è tutto a posto”.

Intanto Masi ha deciso di non fare sconti al Minzo e di chiarire la vicenda, sollecitato dai consiglieri d’opposizione del Cda. In questi giorni al DG conviene stare in campana,  soprattutto dopo l’ampia sfiducia incassata nel referendum organizzato dall’Usigrai. Il dirigente della tv pubblica ha però pubblicamente sminuito l’esito di quella votazione, attribuendole un significato politico e interpretandolo  come un tentativo di intimorirlo. “Non puo’ che far rafforzare il mio impegno per una RAI autenticamente pluralista e con i conti in ordine e cio’ anche per tutelare il lavoro e i posti di lavoro dei giornalisti dell’Azienda” ha commentato.

Sulla vicenda ha ronzato, a distanza di qualche ora, anche Bruno Vespa. Mercoledì sera, ospite di Otto e mezzo su La7, il cerimoniere di Porta a porta ha precisato a riguardo: “Ringraziamo Dio che la Rai mantiene la sua ampia squadra di giornalisti e che non abbia annosi piani di smaltimento. Se il referendum si facesse nei grandi gruppi editoriali italiani, dopo che hanno cacciato chi 300 chi 500 giornalisti, secondo voi ci sarebbe un plebiscito?“.

Allora viva mamma Rai, che protegge e coccola tutti i suoi giornalisti, da Minzolini a Santoro. Se li tiene tutti “cari”.



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2 Commenti dei lettori »

1. white ha scritto:

19 novembre 2010 alle 14:07

santoro lo mettete sempre in mezzo qui dentro eh? :)



2. Nick84 ha scritto:

19 novembre 2010 alle 14:23

Fatemi capire , quindi su 1400 giornalisti rai , 1350 sono santoriani o comunisti e 77 demicratici . L’hanno sfanc*lato anche i gionralisti di area centro-destra .
Per quanto riguarda le markette , c’è una inchiesta del fatto che documenta tutto , fa viaggi con compagnie che magicamente compaiono al tg1 e il resto degli optional lo addebiterà sulla carta rai .
Il direttore del tg2 spende 10 volte di meno .



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