La ‘fata turchina’ resta sospesa, finisce già la favola di Articolo 3. Flop: incantesimo svanito. La Direzione Generale della tv pubblica e il Direttore di Rai3 Paolo Ruffini hanno infatti deciso di fermare il programma che Maria Luisa Busi conduce da sole quattro settimane nella prima serata del venerdì. La sospensione è stata concordata dopo una valutazione dei dati di ascolto della trasmissione, deludenti rispetto alle aspettative riposte in essa dalla rete. La matematica non è un’opinione e qui i numeri parlano da soli: finora la Busi ha raccolto poco più del 4% di share, ben al di sotto della media di Raitre che si aggira attorno al 9%. Come reagire? A Viale Mazzini pare ci abbiano pensato a lungo, ma alla fine si è optato per la soluzione più drastica: staccare la spina, sospendere il tutto.
”La televisione è così” ammette quasi sconsolato Paolo Ruffini. ”Credevo e continuo a credere in una televisione di Servizio Pubblico che si occupi dei diritti dei cittadini e dei consumatori” dice il direttore di Raitre, elogiando la Busi: “E’ una delle migliori risorse professionali della Rai e la ringrazio di aver condiviso con generosità questo progetto di Rai3“. Di fronte al flop di Articolo3 il responsabile della terza rete ammaina mestamente la bandiera corsara della libera informazione e alza il vessillo bianco della resa. “Gli ascolti non ci hanno dato ragione. E’ evidente che nel programma c’è qualcosa che non funziona, che non ha funzionato” dice.
A quanto pare al venerdì sera il telespettatore preferisce gli amarcord di Carlo Conti o i mini-tenori di Gerry Scotti alle inchieste sul pubblico impiego ed il welfare della bionda Maria Luisa. Se poi Quarto Grado torna per l’ennesima volta ad Avetrana, da zio Michele e Sabrina, non c’è più confronto. Articolo3 non se lo fila quasi nessuno. ”E’ difficile fare un programma che affronti i temi dei diritti e delle disuguaglianze in questo paese e in questo momento, coniugando qualità e ascolto in una serata con una controprogrammazione feroce, in una rete sotto assedio costante“ ha commentato a riguardo la stessa Busi. Le ha fatto eco Ruffini, ammettendo che se un programma non incontra il pubblico, non si può prendersela con quest’ultimo “ma la regola, anche se fa male, è che ci si fermi“.
Se la sospensione di Articolo3 è stata per alcuni una doccia gelata, chissà invece come l’avrà presa Augusto Minzolini. Forse il direttore del Tg1 assisterà con soddisfazione al ritorno di quell’insidioso boomerang che Maria Luisa Busi gli aveva scagliato contro pochi mesi fa, lo scorso maggio. La giornalista, ricorderete, si era auto-epurata dalla conduzione del notiziario di Raiuno, definendolo “parziale e di parte” e accusandolo di insabbiare le notizie.
Venerdì prossimo Articolo3 non andrà in onda (sostituito probabilmente da un film), nel rispetto di una incorruttibile norma costituzional-televisiva: tutti i conduttori sono eguali di fronte ad un flop, senza distinzioni di sesso, razza e opinioni politiche…
1. Taichi ha scritto:
9 novembre 2010 alle 08:45