Trascorse poche ore dalla messa in onda su Canale 5 della seconda puntata di Le Due Facce dell’Amore, in cui interpreta un anomalo ispettore di polizia, proponiamo alcune dichiarazioni che Lorenzo Flaherty ha rilasciato a DM, a margine della conferenza stampa di presentazione della fiction. L’attore dagli occhi di ghiaccio ci ha raccontato del suo nuovo personaggio, apparentemente simile ai precedenti ma che in realtà nasconde alcune diversità rispetto al più vecchio (televisivamente) e celebre Capitano Venturi dei RIS. Proprio sull’addio alla fiction che lo ha consacrato al grande pubblico, Lorenzo ci tiene a fare una precisazione…
Lorenzo ne Le Due Facce dell’Amore sei un poliziotto. Verrebbe da dire di nuovo.
Quando me l’avevano proposto l’ho pensato anch’io ma poi ho trovato un uomo diverso: non solo ragione e forza ma anche delle sfumature. Il mio è un ispettore che non sopporta il sangue, vive delle ossessioni; dunque è un personaggio di legge anomalo. Direi che è paradossalmente normale, nel senso che ha i carichi di debolezza e vulnerabilità che uno nel suo ruolo non dovrebbe avere.
Lavorare in Argentina com’è stato? Si è fatto un gran parlare della delocalizzazione produttiva.
Inizialmente mi sono chiesto se ce l’avrei fatta a stare tutto quel tempo in Argentina e devo dire che è stato faticoso ambientarsi ma poi grazie alla complicità di tutti ci sono riuscito. Sono sincero e dico che quell’esperienza è stata più che positiva, ci sono delle location straordinarie a Buenos Aires tant’è che noi siamo riusciti ad ambientarci Roma. Allo stesso tempo sono tra quelli che dicono di salvaguardare i nostro spazi perchè non bisogna dimenticare che le nostre maestranze sono tra le più brave al mondo. Ad ogni modo non credo ci sarà mai un’ondata verso paesi lontani, per una questione economica; nel caso di Canale 5 penso che la rete abbia tutti gli interessi a fare le cose in Italia.
Quando pensi a Lorenzo Flaherty ti viene in mente il Capitano Venturi. Nostalgia del personaggio?
Ritengo che cinque anni, dopo i grandi successi d’audience e di qualità soprattutto delle prime due stagioni, siano per me stati sufficienti. Io ho quarantuno anni e ho voglia di fare personaggi nuovi senza rimanere ingabbiato in un ruolo. In definitiva sentivo che era finito un ciclo; è altrettanto vero che puoi portare avanti le cose per anni, come ad esempio succede con Distretto, che continuo a seguire, ma io non ce l’ho fatta. Tengo a sottolineare che hanno scritto, senza che l’avessi mai detto, che c’ero rimasto male, per questo siamo rimasti tutti sorpresi io, Valsecchi e la rete.
RIS Roma ti è piaciuto?
Sì l’ho visto, mi è piaciuto ma è diverso. Forse ci saranno stati degli tagli al budget, inevitabili in un periodo di crisi, ma d’altronde la bravura deve essere proprio lì, ossia nel saper fare prodotti di qualità anche con minori risorse.
Volto delle fiction per eccellenza, e il cinema? Come mai ti si vede poco?
Diciamo che lavoro sempre per la fiction e non mi mollano. Non è una questione di pregiudizi degli addetti ai lavori cinematografici, è che realmente lavorando per Canale 5 faccio sempre cose abbastanza lunghe di quattro, cinque mesi. Ti dico però che ho un film nel cassetto che credo faremo nel 2011.
Prossimi impegni, invece, con la fiction?
Da un po ho finito di girare Al di là del lago, e poi c’è il progetto di un Montecristo in chiave moderna per Canale 5. Non posso aggiungere altro perchè si tratta di una fiction ancora allo stato embrionale.
1. marcodesantis ha scritto:
14 ottobre 2010 alle 16:25