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INTERVISTA A GRAZIANO GALATONE: IL RENZO DEI PROMESSI SPOSI DI GUARDI’ TRA L’EMOZIONE DEL DEBUTTO E IL DISINCANTO VERSO LA NUOVA TV DEI FINTI TALENTI

Il suo nome forse vi dirà poco, ma se vi diciamo Febo di Notre Dame de Paris scommettiamo che le cose cambiano? Quest’oggi vi proponiamo un’intervista a Graziano Galatone, uno dei volti più interessanti del musical made in Italy, proprio a pochi giorni dal debutto a San Siro nei panni di Renzo ne I Promessi Sposi di Michele Guardì. Ma il nostro non è nuovo a ruoli celebri: da Cocciante a Lucio Dalla, Graziano calca il palcoscenico teatrale ormai da moltissimi anni. Non abbiamo perso occasione per fargli alcune domande sulla televisione e del difficile rapporto di quest’ultima col teatro, anche alla luce dei poco esaltanti risultati che la “sua” Tosca ha riscosso sul piccolo schermo. E Graziano ha colto l’occasione anche per fare un appello al Ministro delle Comunicazioni per migliorare la proposta televisiva del servizio pubblico. Tutto questo in attesa dell’uscita del suo nuovo disco di inediti a dicembre dove lo ritroveremo in quello che, a sua detta, è il ruolo che maggiormente gli si addice: quello di cantante popolare.

Quanto ti ha aiutato avere un padre musicista nel tuo percorso artistico?

E’ stato fondamentale. Io ho cominciato come batterista esattamente come mio padre e così ho acquisito il senso del ritmo a cui chiaramente ho abbinato, col tempo, la voce. Voce e percussioni, tra le altre cose, sono gli strumenti musicali più antichi, utilizzati già dalle tribù africane.

Per il tuo lavoro hai girato il mondo. Qual è il posto che Graziano ha nel cuore?

Ce ne sono moltissimi ma dovendo scegliere direi senza dubbio la Calabria. E’ lì che è partita la voglia di crescere musicalmente ed è la Calabria che mi ha fatto capire l’importanza del contatto con il pubblico. Da lì a Roma il passo è stato breve.

Da Notre Dame de Paris di Cocciante alla Tosca di Dalla: due mostri sacri a confronto. Con chi hai avuto maggiori difficoltà?

Due esperienze diversissime e importantissime. In Notre Dame si doveva essere molto rispettosi della forma e della scrittura dei testi e non c’era possibilità d’improvvisare. Dalla è noto invece per essere un grande improvvisatore e in tourneè ci ha lasciato molta più libertà. Tra i due caratteri preferisco quello di Dalla che a differenza di Cocciante è molto più estroverso.

Dicono che Cocciante sia severissimo.

Non direi severo, ma sicuramente molto distaccato e professionale.

Recentemente la riproposizione della Tosca in tv che ti vedeva tra i protagonisti ha toccato il minimo storico di audience. Come te lo spieghi?

Me lo spiego riflettendo sulla televisione di oggi dove regna l’approssimazione. Il pubblico televisivo, abituato a vedere personaggi senza talento che escono dai reality e vengono messi allo sbaraglio, improvvisandosi attori, magari anche teatrali, per accrescere un’effimera popolarità, finisce col disorientarsi. Ed è normale che cambi canale quando viene trasmessa un’opera fatta con professionalità.

Credi che in un futuro il teatro potrà avere più fortuna in tv?

Non credo e non deve. Il teatro è un posto magico, un vero e proprio rito che non può utilizzare la tv né viceversa. La tv non potrà mai trasmettere, nemmeno con le nuove tecnologie in alta definizione, quella magica atmosfera che il palcoscenico regala. Non potrà mai esserci contaminazione. L’utilità della televisione semmai è un’altra: può promuovere il teatro, quello si.

Devo dedurre che non hai un buon concetto della televisione di oggi.

Assolutamente no. La tv di oggi promuove, come ho già detto, poca cultura e molta approssimazione. Finché questo lo fa Mediaset, che è una tv commerciale, può anche andare bene. Ma quando è il servizio pubblico, che è di tutti, a copiare la concorrenza proponendo reality o programmi simili per ragioni di audience la cosa mi preoccupa. Anzi, approfitterei delle vostre pagine per fare un appello.

Accomodati…

Vorrei che il Ministro delle Comunicazioni facesse in modo che chi paga il canone avesse la possibilità di avere un’anteprima di ciò che vedrà. Proprio come avviene nei ristoranti dove il cliente, vedendo il menù propostogli, può decidere se mangiare o meno. Adesso che ci sono molti più canali nuovi, inoltre, perché non riservare a questi lo spazio per il gossip e la leggerezza e far tornare sulle grandi reti un adeguato spazio culturale?

Come Febo eri davvero perfido. Se al posto del gobbo potessi rinchiudere un personaggio televisivo e buttare la chiave chi sceglieresti?

Non uno ma tutte le pupe, le soubrettine e le veline che vanno in tv a parlare di seni rifatti o a litigare. Farei loro lavare tutte le scale della cattedrale (ride, ndDM)

Barbara D’urso e Gigi Marzullo ti invitano lo stesso giorno come ospite in un loro programma. Quale invito declini e perché?

Beh andrei di certo da Marzullo. E’ un grande professionista ed è l’unico in tv che parla da anni di teatro, anche se di notte. E poi dalla D’urso perché? Non ho nessuno con cui litigare né seni o sederi da mostrare…(ride, ndDM)

Stai lavorando in teatro con un altro grande della tv, Michele Guardì. Venerdì 18 Giugno debutti a S. Siro di Milano con un’opera lirica importante come I Promessi Sposi. Quanto sei emozionato?

Tantissimo anche se Guardì è una persona meravigliosa che ci sostiene e ci incoraggia giorno per giorno. Ha messo in questo lavoro tutto l’entusiasmo possibile. Sembra quasi un bambino per come è felice, ed è raro trovare tanta carica e disponibilità in una persona che ha accumulato così tanti anni di esperienza.

Che ruolo avrai?

Io sarò Renzo e con me ci sarà Noemi Smorra nel ruolo di Lucia mentre Giò Di Tonno e Lola Ponce saranno Don Rodrigo e la monaca di Monza. C’e’ grande attesa ed emozione anche se devo dire che a pochi giorni dalla fatidica data di Milano siamo quasi in sold out e questo non può che farci piacere. Il musical ha un popolo tutto suo che ci sostiene ed è un pubblico che è cresciuto e si è fidelizzato grazie e soprattutto a Notre Dame de Paris e a Riccardo Cocciante.

Se Guardì ti chedesse di partecipare ad una della sue trasmissioni accetteresti?

Assolutamente si. Io mi sento un cantante popolare e Michele Guardì è un regista popolare, nel senso migliore del termine. Le sue trasmissioni sono assolutamente per tutti.

Sei obbligato a scegliere forzatamente tra una partecipazione alla prossima edizione dell’isola dei Famosi e una come concorrente al prossimo Festival di Sanremo in coppia col principe Emanuele Filiberto. Quale delle due proposte accetti?

All’Isola andrei solo per prendermi, finalmente, una meritata vacanza.

I tuoi ammiratori potranno mai sperare di vederti in una fiction?

Ad ognuno il suo mestiere. Io ho già dato in una fiction anni fa con un piccolo ruolo nel Maresciallo Rocca e devo dire che è stata una bellissima esperienza.

Costanzo direbbe… cosa c’è dietro l’angolo?

A dicembre uscirà il mio nuovo disco di canzoni inedite, il titolo lo stiamo ancora decidendo ma è un progetto a cui tengo davvero molto.



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2 Commenti dei lettori »

1. boop ha scritto:

1 settembre 2010 alle 20:39

wow, senza peli sulla lingua

complimenti



2. anna ha scritto:

1 settembre 2010 alle 23:18

è facile parlare quando si hauna famiglia che ti copre le spalle,e poi chi cavolo lo conosce?tuttin a parar male dei reality e poi fanno ore di file x fare i provini.secondo me sono proprio quelli che sparlano a parteciparvi ..di corsa..



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