Luca Argentero, dopo i boxer della campagna di una nota marca di intimo, indosserà anche i guantoni da boxe per Un pugno e un bacio, la miniserie televisiva in due puntate – diretta da Angelo Longoni e prodotta da Cristaldi Film per RaiUno – dove presterà il volto e il corpo al pugile dimenticato Tiberio Mitri.
Signore e signori, ladies and gentlemen, ecco a voi la tigre di Trieste, la faccia d’angelo dal ciuffo biondo, il re del ring: Tiberio Mitri.
I rumors di un progetto tv sulla vita del pugile triestino giravano da diverso tempo e molti attori di spicco sembravano interessati al ruolo da protagonista, da Raoul Bova a Giorgio Pasotti passando per il re della fiction Rai Beppe Fiorello. Ma alla fine l’ha spuntata lui: Luca Argentero, il figo del (rinnegato) Grande Fratello. Attore impegnato, fidanzato con l’attrice, doppiatrice e figlia d’arte Miriam Catania, ha ormai preso la scia dei grandi. Garanzia di successo e per questo richiestissimo da tutti, nonostante il grande salto al “cinema che conta” non disprezza ruoli principali sul piccolo schermo.
La difficile storia del boxeur italiano è una sceneggiatura perfetta per un film: alla tenera età di tredici anni, Mitri inizia a mandare k.o. i suoi coetanei avversari ma la carriera da professionista parte nel 1946, con una vittoria su Pamio. Da quella vittoria Tiberio ne colleziona altre 87, a cui si devono aggiungere 7 pareggi e 6 sconfitte. Nel 1948 vince il titolo italiano dei medi e nel 1949 quello europeo battendo il belga Delannoit. Dall’europeo passa al mondiale e nel giorno del suo ventiquattresimo compleanno affronta a viso aperto a New York – presso il prestigiosissimo Madison Square Garden – l’italo-americano Jack La Motta, detto “Toro Scatenato”, ma arriva la sonora quanto annunciata batosta dopo 15 interminabili riprese.
Nella sua vita privata sono passati molti treni: dall’amore per la Miss Italia Fulvia Franco (poi svanito) alla passione per il cinema (al fianco di Gassman e Tognazzi gira nel 1959 La grande guerra) fino a quell’ultimo treno che il 12 febbraio 2001 lo investì.
Le ragioni del suo declino sono molteplici: dopo la separazione dalla moglie, volata a Hollywood per cercar fortuna come attrice, inizia a bere e a drogarsi (e per questo trascorre 25 giorni in carcere). Fatali per la sua morte si sono rivelati l’alzeheimer, la sordità e la morte dei due figli (uno per overdose, l’altra per AIDS). Insomma un calvario lungo come quel treno che lo mise k.o. in circostanze non ancora chiarite. Morto all’età di 75 anni, Mitri ha vissuto una vita intensa caratterizzata da alti e bassi, vittorie e sconfitte, ganci e montanti, sogni realizzati e sogni infranti.
Dopo Lezioni di cioccolato, il torinese Luca Argentero dovrà cimentarsi dunque con le lezioni di pugilato. E dalle premesse, siamo certi sarà una prima visione emozionante.
1. Beppe ha scritto:
1 aprile 2010 alle 16:23