24
maggio

Marco Mengoni: «Bandiera Rainbow all’Eurovision? Finalmente ho avuto dei commenti negativi! Non c’è differenza tra il me che bacia le piante a casa e il me che sta sul palco»

mengoni marco

Marco Mengoni (ph Andrea Bianchera)

Marco Mengoni vuole far sentire la sua voce. Cantare la sua musica ma anche urlare il suo pensiero, le sue paure e la sua rabbia. In Materia (Prima), album che chiude una trilogia e che esce venerdì, il vincitore di Sanremo 2023 si esprime a più livelli, in maniera sfaccettata proprio come la più affascinante delle figure geometriche (e il suo piatto preferito: la parmigiana di melenzane!). Mengoni ribadisce la sua paura per i tempi che viviamo in una critica neanche troppo velata all’attuale Governo, come emerso nel corso dell’incontro stampa di presentazione dell’ultima fatica discografica.

L’introduzione del brano The Damned of the Earth, in cui affronta il tema del caporalato, dà il la per una riflessione a 360 gradi:

“E’ come se ci fosse un assolutismo per tutto, come se ci fosse già un filo che deve predominare (paura che ci aveva già confidato in una nostra intervista, ndDM)… Il pezzo parla delle paure del passato che si riflettono per forza di cose sul presente. Non sono il primo ad usare la parola paura. Ho paura del modo con cui si stanno affrontando dei temi nel nostro paese (…) Mi spaventa si possano fare dei passi indietro - per poi aggiungere dopo -  non ho paura solo io, ce l’ha anche Trudeau (Primo ministro canadese che aveva espresso preoccupazione per i diritti LGBT in Italia, ndDM), incrociamo un po’ le dita”.

La bandiera Arcobaleno all’Eurovision Song Contest

E da tali riflessioni nasce la scelta di portare sul palco dell’Eurovision Song Contest una bandiera Arcobaleno:

“Mi è venuto in mente all’ultimo momento, non è solo la bandiera Rainbow, è la bandiera dell’inclusività, di tutte quelle che qualcuno chiama minoranze. Era, come se volessi dare un messaggio: l’Italia non deve fare passi indietro, sicuramente l’Europa è un po’ più avanti su questi fattori. Volevo ricordare all’Europa che tanti la pensano come me”.

Un gesto che, inevitabilmente, non è passato inosservato:

“(…) Finalmente ho avuto dei commenti negativi, pochi, pochissimi. Evidentemente a qualcuno da’ fastidio, ma muove un po’ di riflessioni. Ci possono essere persone che vivono una società diversa dalla mia, per me alcune cose sono anacronistiche ma è giusto comprendere cosa c’è dietro a quel giudizio, vorrei capire come fanno ad avere un pensiero cosi diverso dal mio”.

“Io Piango. Non mi vergogno più di nulla”

Tali reazioni non hanno perciò alterato il bilancio dell’Eurovision che è positivo. A differenza della prima volta al contest europeo, Marco si è divertito, ha avuto modo di parlare con tutti e persino di commuoversi prima di salire sul palco per l’ultima volta, dopo giorni di prove:

Io piango, che me ne frega, mica mi vergogno, non mi vergogno più di nulla. Scoperte le maniche non bisogna vergognarsi più di niente! (…) Meglio cambiare le persone che cambiare la propria vita”.

Marco si dichiara se stesso anche in un album che riflette l’artista e l’uomo.

Non c’è una divisione tra il Marco che sta a casa e bacia le piante e Marco che sta sul palco e bacia – che ne so – il musicista. Il disco è quello che è, confuso, dubbioso, felice, arrabbiato. In questo disco sono un po’ arrabbiato perché lo sono. Marco è arrabbiato per le cose che sbaglia, per i suoi errori, per non saper dire di no (…) perché vorrebbe un mondo diverso, perché le cose vanno in un’altra maniera”.

Il duetto con Elodie

Pezzo forte di Materia (Prisma) è Pazza Musica, duetto con Elodie anticipato da DavideMaggio.it:

Andiamo incontro all’estate, siamo in controtendenza non abbiamo messo ritmi latini americani proprio per questo spero venga accolto bene. Siamo un po’ pazzi, è anche un augurio per noi stessi, sorvolare sopra le paure e le ansie sicuramente è una cosa che abbiamo in comune io e Elo (…) Speriamo che la musica, questa pazza cosa, faccia uscir fuori da quella paura lì”.

La ‘minaccia’

Per il presente, dunque, la promozione dell’album e un ambizioso tour negli stadi a chiudere un periodo intensissimo mentre per il futuro l’auspicio di staccare passando qualche mese all’estero.

Ne parlo con la mia psicologa ogni tanto, mi sento come se il mio cervello fosse completamente in panne. Lei mi spiega il procedimento di stress nel corpo, che dipende ovviamente dalla pressione (…) Sono un privilegiato iperfortunato, ringrazio – non so chi  – tutti… Ma al prossimo che mi dice ‘tanto tu canti, che fai‘, ti giuro che gli do un abbraccio prima -  perché sono per la non violenza – poi gli tiro un’occhiata e lo incenerisco. E’ un lavoro che passa per emotività, pressione  (…) Nell’ultimo anno, non ho avuto proprio una vita, i miei amici mi reclamano, è bellissimo condividere questo affetto, questa energia però quando torni a casa non ti va di vedere nessuno (…) Più che di un viaggio, ho bisogno di vivere all’estero per 2 mesi. Con l’Eurovision ho avuto riprova di voler essere cittadino del mondo, conoscere  e attraversare modelli di vita diversi (…) Anche se sto benissimo a Milano, ho la casa piena di piante, non posso andar via tanto (…) Vorrei aprire il cervello, per quanto piccolo lo posso avere!“.

Marco Mengoni

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2 Commenti dei lettori »

1. pietrgaf ha scritto:

24 maggio 2023 alle 14:21

Ho apprezzato il gesto di Mengoni all’Eurovision, solo perchè lui rispetto ad altri ha sempre mantenuto la sua “vita privata” privata e non ha mai messo i cavoli propri in piazza



2. Domenico ha scritto:

25 maggio 2023 alle 18:03

@pietrgaf, “ha sempre mantenuto la sua “vita privata” privata e non ha mai messo i cavoli propri in piazza”
(dai tempo al tempo). Tutti quelli che la pensano così, poi finiscono nella casa del GF Vip 🤣🤣🤣🤣🤣
Alfonsoooooooooooooooo 🗣️



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