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maggio

Carlo Fuortes si dimette e tuona: «Non ci sono più le condizioni. Non posso accettare una programmazione che non considero nell’interesse dell’azienda»

carlo fuortes

Carlo Fuortes (Us Rai1)

Carlo Fuortes si è dimesso. Dopo settimane, in cui si rumoreggiava il suo addio alla Rai, l’amministratore delegato della tv pubblica ha comunicato le sue dimissioni al Ministro dell’Economia e delle Finanze.

“Da decenni lavoro nell’amministrazione pubblica e ho sempre agito nell’interesse delle istituzioni che ho guidato, privilegiando il beneficio generale della collettività rispetto a convenienze di parte”

ha esordito, in una nota, Fuortes per proseguire rimarcando la bontà del suo operato:

“Nel primo anno di lavoro del nuovo Consiglio di Amministrazione con il governo Draghi il Cda ha raggiunto grandi risultati per l’Azienda. Per citarne solo alcuni: nuovi programmi e palinsesti che hanno portato tra l’altro a un evidente rilancio di Rai2, la trasformazione organizzativa per Generi, un Piano immobiliare strategico che si attendeva da decenni, un rilevante potenziamento di RaiPlay e dell’offerta digitale”.

Il top manager è entrato poi nel dettaglio delle ragioni che l’hanno portato a compiere tale scelta:

Dall’inizio del 2023 sulla carica da me ricoperta e sulla mia persona si è aperto uno scontro politico che contribuisce a indebolire la Rai e il Servizio pubblico. Allo stesso tempo ho registrato all’interno del Consiglio di amministrazione della Rai il venir meno dell’atteggiamento costruttivo che lo aveva caratterizzato, indispensabile alla gestione della prima azienda culturale italiana. Ciò minaccia di fatto di paralizzarla, non mettendola in grado di rispondere agli obblighi e alle scadenze della programmazione aziendale con il rischio di rendere impossibile affrontare le grandi sfide del futuro della Rai. Il Consiglio di Amministrazione deve deliberare, nelle prossime settimane, i programmi dei nuovi palinsesti ed è un dato di fatto che non ci sono più le condizioni per proseguire nel progetto editoriale di rinnovamento che avevamo intrapreso nel 2021. Non posso, pur di arrivare all’approvazione in CdA dei nuovi piani di produzione, accettare il compromesso di condividere cambiamenti – sebbene ovviamente legittimi – di linea editoriale e una programmazione che non considero nell’interesse della Rai. Ho sempre ritenuto la libertà delle scelte e dell’operato di un amministratore un elemento imprescindibile dell’etica di un’azienda pubblica. Il mio futuro professionale – di cui si è molto discusso sui giornali in questi giorni, non sempre a proposito – è di nessuna importanza di fronte a queste ragioni e non può costituire oggetto di trattativa. Prendo dunque atto che non ci sono più le condizioni per proseguire il mio lavoro di amministratore delegato. Nell’interesse dell’Azienda, ho comunicato le mie dimissioni al Ministro dell’Economia e delle Finanze”.

Il mandato di Fuortes scadeva nel 2024. Nelle ultime settimane si era vociferato di un suo approdo alla direzione del teatro San Carlo di Napoli che l’avrebbe “compensato” dalla sua uscita dalla Rai. Giovedì scorso, il Consiglio dei Ministri ha approvato il decreto che interviene su enti e società pubbliche introducendo un nuovo limite anagrafico per gli amministratori dei teatri lirici: 70 anni. Di conseguenza Stéphane Lissner, sovrintendente e direttore artistico del teatro San Carlo di Napoli, dovrà lasciare l’incarico.

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5 Commenti dei lettori »

1. aleimpe ha scritto:

8 maggio 2023 alle 12:38

E qualcuno rimpiange Flavio Cattaneo (forse il miglior Dg Rai degli ultimi 30 anni), stava facendo il miglior utile della storia Rai, ma fu lasciato solo, perchè volevano impogli il ritorno in tv di Biagi e Santoro, e dovette lasciare..



2. andreaC. ha scritto:

8 maggio 2023 alle 14:05

Questa di Fuortes è un’altra pagine vergognosa dell’intreccio tra politica e RAI . E come si vede dal commento che mi precede, c’è qualcuno di difende pure queste scelte…



3. controcorrente ha scritto:

8 maggio 2023 alle 14:24

#Aleimpe ..e certo.. e lui da bravo leccapiedi servile qual’era non poteva dare un dispiacere al padrone, che lo aveva sistemato in rai..



4. Luigi ha scritto:

8 maggio 2023 alle 14:59

Diciamo le cose come stanno: la RAI è a corto di idee e l’abbandono di Fuortes, fa capire che questa TV di Stato sta diventando sempre piu’fragile…ed è quello il problema,purtroppo questo paese è al fallimento e la RAI ne è la punta dell’iceberg…



5. Emercy ha scritto:

9 maggio 2023 alle 13:33

Tipico della destra. Appropriarsi di tutto e zittire voci libere.



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