Le supplici del Grande Fratello, diversamente da Paganini, concedono il bis. La salma da compiangere stavolta è quella di Massimo, squalificato dal gioco per la sua bestemmia. Il verdetto ha ancora una volta aperto le fontanelle della casa e sparso la solita melassa retorica sulla presunta ingiustizia ai danni di un uomo per bene, tanto colmo di valori e buoni propositi che la Gialappa lo mostra - subito dopo – mentre raccontava ai coinquilini di aver menato, con simpatia, flotte di persone in quel di Bari e per questo di aver ricevuto spesso visite indesiderate della polizia a casa. Gli ‘avvertimenti’ da capoclan, le femmine da posteggiare al parcheggio, gli attacchi a denti stretti al pubblico e ai nemici della casa… come faremo senza questo stinco di santo (per i nostri lettori è San Zerbino), che oltre a giocare coi fanti ha giocato anche coi santi, unico errore che l’Italia non perdona?
Le tragedie mediatiche però, si sa, non vengono mai da sole: la casa perde infatti un’altra grande protagonista. Per poche manciate di voti è Sarah a dover abbandonare il gioco, nella singolar tenzone con Veronica. Carattere da vendere per la coniglietta strabordata, una concorrente vera (se n’è accorta pure la Marcuzzi, pensate un po’) che non le ha mandate a dire e ha sfruttato i giorni di permanenza dimostrando di essere divertente, furba e intelligente, completezza che forse non è rimasta a nessuno lì dentro. Certo nemmeno lei si salva dalla frignata bambocciona di turno, così profondamente radicata nell’italiano medio che a parole fa del mondo un sol boccone ma poi piange come uno scemo dinanzi alla fototessera dei genitori.
Manco a dirlo la promessa di Veronica di non piangere più, avanzata solo per paura di erosione da botulino e non per altro, è durata quanto il mitico rapporto tra Lorenzo Paolini e Tati Albero otto anni or sono. Nemmeno le rassicurazioni della madre bloccano il profluvio di Limonica, o Falsonica come ormai la chiamano i nostri commentatori, che adesso deve ritrovare un nuovo porto dove ancorarsi vista la doppietta micidiale di ieri sera. Gianluca, new entry mai “filata di pezza” dalla conduttrice, è già pronto a sacrificarsi. Ronchini invece si è già barricato in bagno perché sa che questo altro guaio a minuti potrebbe bussare al suo già affollato convento.
Non poteva mancare la nota di colore: che mondo sarebbe senza George Leonard? Per il matrimonio più ‘truzzo’ del secolo il bringibe ha trovato anche il testimone d’eccezione, il tale Scattarella che come espiazione dei suoi peccati deve far finta di credere a questo amor fou. Siffatto matrimonio, se mai si facesse, farebbe il solletico persino a quello di Ivano e Giassica di Viaggi di Nozze: ce li immaginiamo già davanti all’altare con il principe impomatato da Aladin, mocassino laccato oro con il ricciolo all’insù e finti lapislazzuli, e Massimo con il pellicciotto di pelo di topo che sorride a Veronica, che nel frattempo all’ultimo banco lo ignora e fa amicizia con il fratello della sposa. Per non farsi mancare proprio nulla l’altra testimone sarà Mara, tutta tirata in minigonna coatta ascellare per sedurre un prete, un tale padre Alberto, non troppo bravo a predicare, che nel frattempo pur di non sentirla più ridere e gridare ha abbracciato la vocazione.
Non è mancato l’ennesimo pegno d’amore a Carmela, un principesco biglietto con le frasi standard già stampate in serie in cui George lascia gli spazi bianchi da riempire con la ‘fortunata’ del momento, e ovviamente una speciale farfallina a far impazzire di gioia la futura consorte che non fa una grinza davanti al video che gli spiattella le ‘bufere’ in cui è immerso il suo uomo. Ma a lei basta la vanagloria effimera che adesso, davanti a tutta l’Italia, lui dica di essere completamente preso e di non volere nient’altro. Sembra non preoccuparla il probabile destino di figurina dell’album reale (ops… principesco) e i trespoli pomeridiani tra i cuori infranti dal principe.
Gli altri? Il più pulito c’ha la rogna. Gli strazi a comando non riescono a nascondere un buonismo quasi da rintontiti. Chi come Nicola non la pensa come il clan Scattarella, sceglie il silenzio all’impopolarità di spiattellare a Pitbull e company la verità: i valori sono altri, si piange troppo e a sproposito: lo sproloquio di Massimo, proprio perché lapsus, dimostra di essere più uno scivolone linguistico abitudinale che una caduta occasionale.
Ora però che le limonate rosa sono finite e i personaggi più clamorosi sono stati mandati in esilio che ne sarà del reality, ormai convertitosi in un guazzabuglio tra il people e il melodramma? Considerato che anche gli stipiti delle porte ormai si sono accoppiati nella primavera generalizzata cosa succederà mai? Solo un eterno ritorno degli assassini sul luogo del delitto, a mò di toccata e fuga come quello che doveva essere un confronto tra Veronica e Daniele, ed invece è stato solo un monologo di insulti, per di più sordo?
Nota a margine per chi credesse che fosse ancora un reality: niente nomination, il budget sarà stabilito in base ai moti astrali in perielio, e la prova della settimana sarà riuscire a far finta di essere ancora disperati in modo che il prossimo dramma risulti meno ‘esagitato’.
Alessia Giovagnoli, Carmela Gualtieri, Carmen Andolina, Cristina Pignataro, Daniele Santoianni, Eliminazione, George Leonard, Giorgio Ronchini, Grande Fratello, Grande Fratello 10, Maicol Berti, Massimo Scattarella, Mauro Marin, Nomination, Quattordicesima Puntata, Sarah Nile, Schiaffo, Tugurio, Veronica Ciardi
51. renata ha scritto:
26 gennaio 2010 alle 14:13