Promossi
7 a Tananai. Ci aveva detto che si sarebbe presentato in una veste diversa a Sanremo e così è stato. Il cantante appare più intenso e maturo pur non rinunciando alla sua modernità.
6 1/2 a Pegah Moshir Pour. Se impegno civile deve essere meglio poche parole, chiare e accorate come quelle pronunciate dall’attrice iraniana. Forse è arrivato troppo presto in scaletta.
6 1/2 a Francesca Fagnani. Apprezzabile quando si muove attorno alla sua comfort zone, che si tratti del momento Belve o del monologo sulle carceri minorili. A differenza della maggior parte delle presenze femminili che si sono alternate negli anni, la giornalista non è né autoreferenziale né poco credibile. Un tema importante, immediatamente comprensibile, e di cui si parla poco. Per il resto, qualche momento di impaccio c’è stato.
6 a Angelo Duro. Un nome diverso dai soliti giri, mai visto al Festival e con una comicità non canonica. Non si è riso a crepapelle e nemmeno abbiamo assistito al trionfo della risata intelligente ma un colpetto è stato battuto.
6 al trio Massimo Ranieri, Gianni Morandi, Al Bano. L’unione fa la forza e rende chiaramente più appetibili delle presenze che singolarmente non avrebbero più fatto la differenza. Peccato per la poca interazione tra le parti, ognuno ha fatto il suo e l’unica canzone intonata insieme è di un altro. L’Ariston ha comunque apprezzato.
Bocciati
5 1/2 a Giorgia. Talento come pochi e un’assenza lunga 20 anni hanno fatto schizzare alle stelle le aspettative. Tuttavia i fatti all’Ariston rivelano un brano non eccezionale, che si accende solo in alcuni punti, e che, alla prima esecuzione, non è salvato dall’interpretazione. Finire fuori dalla top 5, per una come lei, è un’onta.
5 alla seconda serata del Festival di Sanremo 2023. Rispetto alla prima manca la curiosità del debutto, oltreché chiaramente l’apertura d’eccezione. Tutto ordinario, e un tantino cheap, anche se un pizzico più vario.
4 1/2 agli Articolo 31. Il duo, mitico negli anni 90, si “sanremizza” con un pezzo nostalgico senza quell’effetto di rottura che li aveva consacrati e che lo aveva tenuto alla larga dal Festival. La posizione bassa in classifica sembra più che meritata.
3 al Festival di Sanremo con 28 cantanti di cui 6 giovani. Sembra che il ruolo degli esordienti sia quello di fare da cuscinetto in classifica ai “superospiti in gara”.
2 a Fedez. Il cantante ha scodellato l’ennesimo coup de théâtre che stavolta sa pure di già visto. Come se poi quei fatti portati alla luce non fossero stati oggetto di discussione anche recentemente. La stessa precisazione di non aver avvisato la Rai è sembrato un ulteriore modo di rimarcare la marachella per assicurarsi che non passasse inosservata. Colpisce ogni volta che a tirare in ballo episodi del lontano passato, oggetto di scuse, ci sia il cantante che, per sua stessa ammissione, in passato ha fatto degli errori nei suoi testi (chiaramente le situazioni e le persone in sé non sono comparabili).
1. luca ha scritto:
9 febbraio 2023 alle 08:46