E’ l’amore per il denaro la causa di tutti i mali? Oppure qualcos’altro? E’ l’amore per la libertà? L’amore per la fama? O è l’amore per la virtù? L’amore del vizio? E’ l’amore per le storie d’amore? Oppure l’avere troppo di tutto? E’ questo il problema? Non lo so. Io voglio solo scoprire chi ha ucciso mio padre.
A parlare è Nick George (Peter Krause), protagonista di Dirty Sexy Money, la nuova serie di Canale 5. Nick è un avvocato idealista, sposato, con una figlia, che mosso dal desiderio di scoprire la verità sulla tragica morte del padre, prende il suo posto come avvocato di fiducia per la prestigiosa famiglia Darling.
La famiglia è composta da sette componenti, ognuno dei quali vive e rifugge i propri mali, infatti dietro l’aspetto glamour e patinato dei Darlings si celano i più improbabili scheletri nell’armadio. Il patriarca è Tripp Darling (Donald Sutherland), uomo tutto d’un pezzo, sposato con Letitia, amante per ben quarant’anni del padre di Nick. Tripp e Letitia hanno cinque figli: Patrick, il primogenito, in procinto di candidarsi al Senato degli Stati Uniti, che tradisce la moglie con un transessuale; Karen che sta per sposarsi per la quarta volta, ma è da sempre innamorata di Nick; Brian, pastore protestante dai modi sgarbati e con un figlio illegittimo; e infine i venticinquenni e immaturi gemelli Jeremy, che passa il suo tempo tra feste, alcolici e partite di poker e Juliet “piccola Paris Hilton”.
Insomma, prendete una grande dinastia, aggiungete dei soldi, tanti soldi, scandali e misteri e avrete Dirty Sexy Money, che si colloca tra Dynasty e Arrested Developpement (Ti presento i miei, in Italia), come mix imperfetto tra una prime-time soap e una satira sociale dell’America contemporanea; l’imperfezione è data dall’assenza di elementi essenziali di una soap come amori e grandi passioni, e di dialoghi veramente taglienti e sagaci tipici della satira sociale.
Il protagonista, Nick, coscienza morale della famiglia, appare un pò anonimo, forse perché gli eroi buoni sono noiosi o perché dal deus ex-machina dei Darlings ci si aspetterebbe una carica carismatica maggiore.
Ad ogni modo al telespettatore Dirty sexy money piace, perché ciò che gli viene richiesto è di ridere dei Darlings e delle loro nefandezze, provare quel sadico autocompiacimento che deriva dal sentirsi moralmente superiore nonché appagare il comune bisogno di pensare che “anche i ricchi piangono”, che i soldi non fanno la felicità o come dice “il Nick narratore” che “il denaro fa fare in modo che tutto vada storto”.
Deludente o superflua la linea orizzontale ossia il mistero legato alla morte del padre di Nick che almeno nelle prime due puntate non riesce a coinvolgere sufficientemente lo spettatore.
Punto debole è il fatto che sia Nick il solo trait-d’union tra i vari componenti della famiglia, i loro rapporti sembrano pressoché inesistenti (eccetto i rapporti tra i gemelli), diversamente da quanto accade in Brothers & Sisters, eppure i mali delle loro vite dovrebbero essere scaturiti proprio dalla loro famiglia.
Apprezzabile e rischiosa la scelta di Mediaset di programmare il telefilm in prime-time, seppur estivo, e su Canale 5, scelta che dati auditel alla mano si è rivelata sbagliata; le ragioni sono da attribuire, in larga parte, al fatto che il mix di generi ha spiazzato il pubblico italiano al punto tale da “respingere” un telefilm che seppur con dei limiti ha una sua gradevolezza; e in misura minore, alla messa in onda sul satellite e all’estate, periodo in cui il pubblico giovane e amante dei telefilm, guarda meno la televisione.
E a voi DIRTY SEXY MONEY è piaciuto? Quale Darling vi piace di più?
1. silvio75 ha scritto:
6 agosto 2008 alle 19:36