L’informazione del Tg1 sulla guerra in Ucraina continua a fare affidamento sui freelance. Come se gli inviati della testata e gli ingenti mezzi del servizio pubblico fossero insufficienti a garantire un’adeguata copertura giornalistica. La scelta di ricorrere all’ausilio di cronisti esterni all’azienda, sperimentata più volte dall’inizio della crisi ucraina, si è ripetuta anche stamane per la messa in onda delle immagini dalla città di Kharkiv, la seconda più grande del paese, devastata dai bombardamenti.
Durante l’odierna edizione delle 13, il notiziario diretto da Monica Maggioni ha documentato la situazione dalla città ucraina grazie a un collegamento con il giornalista freelance Mattia Sorbi.
“Tu rappresenti il primo vero sguardo all’interno di una delle città più colpite dai bombardamenti russi. Mostraci quello che vedi“
ha affermato l’anchorwoman del Tg1 introducendo l’intervento del collega. Peraltro, le immagini realizzate in diretta dal freelance provenivano da uno smartphone utilizzato in modalità “selfie”, con inquadrature spesso sbagliate. E pensare che la Rai dispone di professionisti – giornalisti e operatori – perfettamente in grado di svolgere il medesimo servizio.
La questione era stata sollevata recentemente anche da Striscia la Notizia, che con l’inviato Pinuccio si era chiesta come mai il Tg1 non avesse mandato ha mandato nessuno nella capitale Kiev nonostante la presenza di sette giornalisti Rai in Ucraina e nelle nazioni limitrofe. Soprattutto nelle primissime giornate di conflitto, la testata si era affidata alle cronache di un giornalista esterno, Valerio Nicolosi di Micromega.
Il tg satirico di Canale5 aveva anche dato notizia di una lettera di proteste inviata ai vertici e alla Vigilanza Rai da un cameraman, il quale lamentava il fatto che fossero stati impiegati operatori esterni per le riprese in Ucraina.
1. Lupin ha scritto:
12 marzo 2022 alle 10:21