5
febbraio

Sanremo 2022, le pagelle della quarta serata. Promossi Morandi e Jovanotti. Bocciate Emma e Michielin

Jovanotti e Morandi (da Raiplay)

8 1/2 alla gag musicale Giannetta-Lastrico. I due attori sono bravissimi nel giocare con le canzoni in una gag che fa sorridere e allo stesso tempo entra nello spirito della serata. Autori, basta(va) poco.

8 1/2 a Maria Chiara Giannetta. Bei testi, verve, reduce da fiction di successo; signori e signore abbiamo la co-conduttrice/valletta che mancava.

8+ a Gianni Morandi con Jovanotti (Medley). Una bomba: belle canzoni, energia e coinvolgimento in una avvolgente amalgama. C’è una nota dolente, dal punto di vista della gara la scelta dell’eterno ragazzo di scendere in campo cantando anche sue canzoni suona come autoreferenziale e toglie un po’ di senso alla serata.

8 a Mahmood e Blanco (Il Cielo in una Stanza). La chimica c’è e l’interpretazione de Il Cielo è una Stanza è suggestiva ma lontana dai brividi.

8- Sangiovanni e Fiorella Mannoia (A Muso Duro). Due mondi opposti, due voci diverse, che convergono in un brano moderno e classico allo stesso tempo di Bertoli.

7 1/2 a La Rappresentante di Lista con Cosmo, Margherita Vicario e Ginevra (Be My Baby). Una performance calda e sofisticata che rende attuale il brano senza stravolgerlo.

7+ a Matteo Romano con Malika Ayane (Your Song). Un’esibizione delicata con cui finalmente il giovane big può esprimere le sue capacità interpretative, mortificate per molti versi dal brano che porta in gara. Malika è una conferma.

7+ a Iva Zanicchi (Canzone). Un omaggio a Milva sentito e pieno di grinta. La Zanicchi può così dar sfogo alla sua incredibile voce e intonazione.

7+ a Noemi (A Natural Woman). Sicura al pianoforte, non ha bisogno di sbracare per riempire la scena. Si muove nella sua comfort zone e convince.

7 a Elisa (What a Feeling). Forse voleva semplicemente togliersi uno sfizio, perchè la scelta del brano non è stata delle più felici. Poteva fare molto, molto, di più.

7- alla quarta serata del Festival di Sanremo 2022. Lo spettacolo stasera è stato elevato: è andata bene la maggior parte delle performance e sono stati azzeccati anche i momenti extra gara (con la Giannetta che ha fatto sia ridere che riflettere). Tuttavia siamo assolutamente contrari al fatto che le cover concorrano alla classifica finale e che per giunta si possano scegliere brani stranieri.

7- a Irama con Gianluca Grignani (La Mia Storia tra le Dita). A dispetto delle voci, che parlavano di malumori tra i due, e dell’imprevedibilità di Grignani, il risultato è stato portato a casa (almeno lato Irama), sebbene con qualche cedimento sul finale.

7- a Rkomi con Calibro 35 (Medley di Vasco Rossi). Vasco Rossi non si tocca, lui l’ha fatto con personalità e carisma. Partito bene con Fegato Spappolato, è finito molto peggio con Cosa Succede in Città.

7- a Highsnob e Hu con Mr Rain (Mi sono Innamorato di Te). Da apprezzare la temerarietà con cui portano sul palco un brano di Tenco e cercano di farlo loro (senza storpiarlo).

6 1/2 ad Aka7even con Arisa (Cambiare). Classico duetto sanremese, messo in scena senza troppi guizzi.

6 1/2 a Le Vibrazioni con Sophie and The Giants (Live and Let Die). Con la buona musica rock, il gruppo è a suo agio.

6 1/2 a Achille Lauro con Loredana Bertè (Sei Bellissima). Esibizione buona ma nella media. Da due “effervescenze” della musica ti aspetti le bollicine.

6+ a Massimo Ranieri con Nek (Anna Verrà). Le potenzialità espressive del cantautore napoletano sono ben altre. Il mix con Nek non è dei più riusciti.

6+ a Giovanni Truppi con Vinicio Capossela (Nella Mia Ora di Libertà). Esibizione essenziale, con qualche sbavatura, ma gli va dato atto di aver optato per un Fabrizio de Andrè meno conosciuto.

6+ a Fabrizio Moro (Uomini Soli). L’intensità c’è, lo vorremmo però più libero da certi schemi.

6 a Michele Bravi (Io vorrei… non vorrei… ma se vuoi), L’impressione è che la sua teatralità, le sue movenze, siano sin troppo studiate.

6 a Giusy Ferreri con Andy (Io vivrò senza Te). Non riesce a lasciare il segno e non la aiuta portare una canzone “stra saccheggiata” in anni di talent e cover.

6- ad Ana Mena con Rocco Hunt (Medley). Adatti per uno show televisivo più che per un concerto o una gara musicale.

5 1/2 a Rettore e Ditonellapiaga (Nessuno Mi Può Giudicare). Una carica rock all’Ariston che risulta però incapace di dare nuova linfa al brano.

5 1/2 a Emma con Francesca Michielin (Baby One More Time). Una scelta, quella di portare all’Ariston il più noto brano di Britney Spears, che sembra fatta apposta per compiacere i social e che di fatto si traduce in un mezzo buco nell’acqua. Con la loro interpretazione cercano di nobilitare una canzone, che poi nobile non è (se non per i rimandi emozionali dei millenials). Perchè ad in certo punto non scatenarsi sprigionando tutta la forza del brano?

5 1/2 a Yuman (My Way). Da un giovane ci saremmo aspettati una scelta che avesse meno il sapore di piano bar, e poco importa se in alcuni punti tenta un’operazione di adattamento.

5+ a Tananai con Rosa Chemical (A far l’Amore comincia Tu). La scelta del brano ci piace, peccato che l’esecuzione sia un tantino strampalata.

5 a Dargen d’Amico (La Bambola). Malgrado una canzone così popolare, l’esibizione è da dimenticare. Quasi quasi cantava meglio l’Ariston. Non funzionano nemmeno gli innesti rap.



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1 Commento dei lettori »

1. AbbiDubbi ha scritto:

5 febbraio 2022 alle 07:53

Mamma mia che lagna Emma e Michielin! Ma il senso di scegliere un brano scatenato in puro mood anni ‘90 per trasformarlo in un coro funebre?



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