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ottobre

Citofonare Rai2: nella casa di Ventura e Perego c’è da mettere ordine

citofonare rai2

Citofonare Rai2

Citofonare Rai2 ha il sapore del già visto. Per il loro debutto Paola Perego e Simona Ventura attingono dal repertorio fine anni 90 lasciando poco spazio a commistioni col nuovo. Così la novità più grande rimane quella della conduzione di coppia con due signore della tv insieme, consapevoli che in questo specifico momento della loro carriera l’unione fa la forza.

Due personaggi quasi agli antipodi che inevitabilmente si presentano in maniera diversa. Se la Perego ci sta – per citare la nuova partner in crime – come un limone tra le cozze, avendo già sperimentato prodotti simili ed essendo più a suo agio in programmi “col binario”, Simona fa maggiore fatica, trovandosi spesso a fare da contraltare ironico e irriverente (almeno nelle intenzioni) in un mondo che non è il suo. D’altro canto però proprio la sua “anomala presenza” potrebbe dare quella spinta propulsiva verso il nuovo e portare un pizzico in più di allegria nel mezzogiorno di Rai2.

Le due non si pestano i piedi, che è già una notizia, tuttavia parlano, parlano e non prendono mai fiato, in un continuo ping pong soprattutto nella prima parte della trasmissione. Momento (s)cult quando le due si affacciano al balcone e la Perego dice in sottofondo: “Certo che sto culone..”. Al di là del profumo anni 90, dato dall’ambientazione condominiale, dall’impostazione di alcuni testi e da alcune rubriche, il difetto principale di Citofonare Rai2 è un certo disordine dal punto di vista dei contenuti e della loro “mise en place“, oltreché della regia. A Ventura e Perego, nelle prossime puntate, il compito di tirare i fili tra i vari momenti, tagliando rubriche secche che non portano a nulla e aumentando la sensazione di unitarietà. Caos anche nell’intervista a Sabrina Salerno, con la parte clou legata alla sorella segreta persa nel mucchio e con la Perego che prende il sopravvento, costretta a riavvolgere il nastro.

I collegamenti non sono un male ma non puoi fare il pranzo della domenica e non mostrare il pranzo. Poco riuscita la presenza di Alessandra Rametta nei panni di Belen, personaggio non solo meno in voga di un tempo ma soprattutto entrato nell’immaginario collettivo con l’imitazione di Virginia Raffaele (per la serie ci piace il già visto e lo rifacciamo male). Simona Ventura, maestra di Quelli che il Calcio, dovrebbe sapere che le imitazioni, in programmi non prettamente comici, possono performare meglio se inserite nel flusso rispetto ad isolarle del resto. Parimenti il programma dovrebbe aumentare la sensazione di live, l’interazione tra le parti (il tavolone finale, poco sfruttato, in questo senso potrebbe dare i suoi frutti): da appartamento di un condominio a loft aperto (qui gli ascolti della prima puntata di Citofonare Rai2).

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6 Commenti dei lettori »

1. vinny ha scritto:

4 ottobre 2021 alle 20:44

La Ventura non ha curato nemmeno il look. Inestetismi ovunque e sotto i pantaloni aderenti il segno orribile del resto. Scrivo questo perchè anni fa era attentissima a tutto ora si è lasciata andare anche sulle scelte dei programmi, accetta tutto pur di lavorare ma forse non ci crede nemmeno lei e si presenta come capita. Per la Perego mi spiace che le abbinate ogni lavoro al marito. Presta era un ballerino di fila quando sua moglie era già una professionista. Poi nello spettacolo ci sono varie fasi, non si hanno certezze. La D’Urso e la Ventura sono esempio lampante di su e giù. Alcune conduttrici brave del passato sono sparite e secondo me farà la stessa fine la Marcuzzi



2. Andrea ha scritto:

4 ottobre 2021 alle 21:23

Un programma che chiamarlo imbarazzante è un eufemismo. Da chiudere già da domenica prossima per non far cadere le due conduttrici in un oblio ormai iniziato da qualche anno.



3. Marco ha scritto:

4 ottobre 2021 alle 21:51

Giudizio dopo la prima puntata: NO
Ma si può metterci mano, ma da subito.
- scenografia brutta, più che una casa sembra un corridoio, piccolo e poco accogliente
- struttura del programma che emula gli anni ‘90, peccato non ci siano i mezzi e i tempi siano cambiati
- rubriche alcune superflue, senza nesso tra una e l’altra
- conduttrici: dovrebbero essere insieme in qualche spazio, ma poi dividersi gli altri. Fare tutto insieme, oltre ad essere troppo, limita anche la personalità di ognuna di loro.



4. Patrick ha scritto:

5 ottobre 2021 alle 00:15

Vabbè, diamo tempo al programma di trovare la sua dimensione. Tra 3/4 mesi tireremo le somme…



5. PAOLO76 ha scritto:

5 ottobre 2021 alle 08:23

Io ho seguito il programma a pezzettini perchè dopo poco tempo tornavo a guardare Melaverde (perfino le repliche erano più piacevoli)…
il termine giusto è: imbarazzante (come ha scritto Andrea).
Era necessaria la conduzione in simultanea?
Che senso ha essere in 2 a intervistare Sabrina Salerno?
La rubrica dell’oroscopo alla Paolo Fox??
Mi sono perso il famoso gioco dei fagioli, per fortuna….
Mi domando se Loro 2 non abbiano un pochino di orgoglio nello scegliere i programmi da condurre….
unica buona notizia per loro è che credo che meno di così non possano fare come ascolto….



6. CISCA ha scritto:

6 ottobre 2021 alle 10:44

vorrei capire xchè Simona ride sempre???Il progamma chè aveva fatto insieme con il figlio delle d’urso sul REAL TIM TV mi sa chè e chiuso.
Anke li insieme alla madre sorella tanti parolacce inutile
Paola deva fare da sola un progamma non con Simona



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