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luglio

Eurovision Song Contest 2022: le 17 città italiane candidate ad ospitare l’evento

Eurovision Song Contest

L’Italia campione d’Europa – nel calcio come nella musica – si prepara ad accogliere la prossima edizione dell’Eurovision Song Contest. Ed è proprio sul fronte delle sette note che, ora, dovranno concentrarsi gli sforzi organizzativi. Alla mezzanotte di ieri è scaduto il bando per la presentazione delle candidature delle città italiane intenzionate ad ospitare il grande evento musicale nel maggio 2022. Ecco chi si è fatto ufficialmente avanti: da Milano a Firenze, passando per Bologna e Torino, sono diciassette le città italiane che hanno presentato la propria candidatura.

Eurovision Song Contest 2022, le città italiane candidate

A rispondere all’annuncio Rai per la manifestazione di interesse sono state – tra i capoluoghi di Regione – le città di Bologna, Genova, Firenze, Milano, Roma, Torino, Trieste, mentre tra i capoluoghi di provincia figurano Alessandria, Matera, Pesaro, Rimini, Viterbo. Candidati anche i comuni di Acireale (Catania), Bertinoro di Romagna (Forlì – Cesena), Jesolo (Venezia), Palazzolo Acreide (Siracusa), Sanremo (Imperia).

Tutte le città che hanno presentato la candidatura riceveranno un documento più dettagliato con i requisiti necessari per partecipare all’Esc 2022 e la scelta sarà fatta dalla Rai – in coordinamento con European Broadcasting Union – entro la fine di agosto.

Tra prime le candidature resi ufficiali, già nelle scorse ore, quella di Bologna. Il sindaco del capoluogo emiliano, Virginio Merola, aveva firmato la manifestazione di interesse inoltrata alla Rai, mettendo nero su bianco l’interessamento del Comune di Bologna e della Regione Emilia-Romagna, che hanno costituito un apposito gruppo di lavoro per preparare il dossier di candidatura. Va infatti ricordato che le possibili città ospitanti, per poter accedere all’effettiva selezione, dovranno rispettare dei rigidi parametri fissati dall’EBU, l’ente organizzatore dell’evento: criteri riguardanti le infrastrutture, le capacità ricettive e le metrature del luogo candidato ad accogliere materialmente lo show.

Del gruppo di lavoro bolognese fanno parte APT Servizi e Bologna Welcome insieme a Free Event Entertainment & Production, agenzia che opera nel settore dell’organizzazione eventi a livello internazionale, che in questa circostanza mette in campo professionisti del mondo dello spettacolo come John Dennis Mc Cullagh, consulente di produzione, Christian Biondani, regista di spettacoli televisivi, Eddy Anselmi, giornalista e Assistant Head of Delegation in ESC dal 2012, Emiliano Bitti, direttore tecnico specializzato in grandi eventi, e lo studio Giò Forma, che opera a livello internazionale nel campo della scenografia e del design di produzione.

Bologna, città creativa della musica Unesco, ha l’ambizione e le caratteristiche per ospitare la prossima edizione dell’Eurovision Song Contest 2022. E ha una marcia in più: la capacità di fare squadra insieme per portare a casa un risultato così importante. Abbiamo già iniziato a lavorare dal giorno successivo alla vittoria dei Maneskin e siamo pronti per fornire alla Rai tutte le informazioni necessarie

ha affermato il sindaco Virginio Merola, lanciando la candidature del capoluogo.

Non potevano poi mancare le ‘big’: Milano e Roma, che già all’indomani della vittoria dei Maneskin a Rotterdam avevano alzato la mano per prenotare un posto nella corsa all’evento 2022. Le due metropoli del resto partono favorite, se non altro per l’alta disponibilità di infrastrutture e di possibili location ospitanti. Ad avere particolari chance c’è anche Torino, la cui sindaca Chiara Appendino ha ribadito il forte interesse per il prestigioso evento, che – ha affermato – garantirebbe una “visibilità mondiale della nostra Torino e indiscutibili ricadute economiche“.

Ci candidiamo perché la nostra Città ha tutte le carte in regola e riteniamo sia la migliore opzione in campo su cui far ricadere la scelta. Abbiamo spazi con capienze adatte, in pieno territorio cittadino e facilmente raggiungibili. Per ciò che riguarda l’ospitalità, la nostra offerta ricettiva è in grado di accogliere le migliaia di persone che l’evento saprà attrarre. Ma – tra gli altri – c’è un altro punto fondamentale che dovrebbe portare a scegliere Torino: saremo già un collaudato palcoscenico di appuntamenti internazionali che abbiamo portato qui in questi anni, in grado di mettere le competenze di un’intera Città al servizio dell’Eurovision

ha scritto Chiara Appendino, sottolineando il fatto che la città sia diventata recentemente hub Ryanair (uno dei requisiti richiesti ai candidati è la presenza di un aeroporto internazionale che disti non più di 1 ora e 30 minuti).

Da non sottovalutare poi le ipotesi di Genova, Firenze e Trieste, se pur in seconda linea rispetto a quelle delle già citate città. Da segnalare, tra i capoluoghi, Matera (già Capitale europea della Cultura 2019), che però avrebbe a suo sfavore la non facile raggiungibilità e la scarsità di strutture conformi a tutti i parametri EBU.

Tra le candidature ufficiali c’è anche quella di Pesaro, che in una nota del Comune sottolinea di avere “tutti i parametri richiesti per la partecipazione“. L’area individuata per l’evento dal capoluogo marchigiano è la Vitrifrigo Arena.

In lizza anche Jesolo, come comunicato da Luigi Pasqualinotto, presidente del Consorzio JesoloVenice.

La nostra è una città per vocazione internazionale, abituata ad ospitare ed organizzare grandi eventi. Ricordo che, se guardiamo agli ultimi anni, a Jesolo abbiamo avuto eventi come il Beach Bum Rock Festival, Miss Italia, il Full Moon Dj Superstar, l’Air Show (il più grande e importante spettacolo aereo civile), l’evento Coca Cola Live Mtv… fino all’Ironman che avremo a settembre, in una regione spesso patria di eventi di caratura mondiale, come le Olimpiadi di Cortina

ha affermato Pasqualinotto. La struttura che ospiterebbe l’evento, il PalaInvent (noto anche come Palazzo del Turismo e in passato anche come PalaArrex) avrebbe però una capienza inferiore a quella richiesta dall’EBU: 8.000 – 10.000 spettatori a fronte dei 4000 posti della struttura veneta.

Per analoghi motivi legati alla logistica appaiono sin da ora decisamente basse le chance di città più piccole quali Acireale, Bertinoro di Romagna, Palazzolo Acreide e Sanremo.



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1 Commento dei lettori »

1. Lucius ha scritto:

13 luglio 2021 alle 19:52

E Napoli no?



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