La rinuncia a Propaganda Live per la scarsa presenza femminile? Un atto di sensibilizzazione. Rula Jebreal non solo non ha riconosciuto la precipitosità di quel suo gesto, ma ne ha ribadito le ragioni. Ad una settimana dal forfait rifilato a Diego Bianchi, alias Zoro, per averla invitata come unica ospite donna, ieri sera la giornalista è tornata sull’argomento a Piazzapulita, sollecitata dal conduttore Corrado Formigli.
“Ho voluto fare quello che ho fatto perché per anni ho sollevato la questione privatamente, con tutte le trasmissioni dove sono stata. Con autori, giornalisti, anche con direttori, direttamente e indirettamente. Non sono mai stata ascoltata“
ha affermato Rula Jebreal, assicurando di aver sempre posto la questione di genere nelle sue apparizioni tv. Una versione che, nei giorni scorsi, Antonello Piroso, ex direttore del TgLa7, aveva contestato sulle pagine de La Verità, sostenendo che la giornalista, ai tempi della sua conduzione ad Omnibus, non si lamentò per l’ambiente prevalentemente maschile. E che nel 2020 presenziò proprio a Piazzapulita in una puntata in cui c’erano 14 uomini ospiti.
Ritornando nello specifico sul caso di Propaganda Live, Rula ha spiegato:
“Ho cercato all’ultimo minuto di chiedere a loro una correzione di rotta, poi mi sono resa conto che forse per loro era troppo tardi perché la puntata sarebbe andata la sera stessa. Però lì ho voluto lanciare un segnale – non è una questione legata solo a quella trasmissione – per sensibilizzare la nostra società, uomini e donne, su un tema che riguarda tutti noi, un tema di giustizia (…) Io spero che tutti gli uomini che mi hanno scritto privatamente per manifestare la loro solidarietà, partecipino nel correggere questa ingiustizia e questa discriminazione che è palese, i dati sono lì“.
Di seguito, la giornalista ha dichiarato di essere favorevole ad un’imposizione per legge della parità di genere, finché essa non diventi la normalità.
“Nessun uomo, che è privilegiato per natura, penserà di concedere il suo privilegio. Quindi non dobbiamo non soltanto chiedere a loro (un equilibrio di genere, ndDM), ma a questo punto imporlo per legge finché si normalizza e diventa automatico“.
Una posizione che a nostro avviso esaspera un concetto di per sé giusto (quello dell’uguaglianza e delle pari opportunità). In ambito artistico e televisivo, infatti, nella maggior parte dei casi le scelte non sono dettate da un computo preciso né nascondono intenzionalità discriminatorie: semplicemente si chiama un determinato ospite – a prescindere dal genere – perché lo si ritiene funzionale.
#piazzapulita Rula Jebreal: “Quote rosa in tv? Ho voluto lanciare un segnale per sensibilizzare la nostra società. Quando ci sarà finalmente la parità non vorrò una rigida applicazione, fino ad allora dobbiamo imporla per legge”
https://t.co/A3BPH3qBwU— La7 (@La7tv) May 20, 2021
1. Dobby ha scritto:
21 maggio 2021 alle 15:13