Il Festival dei tamponi. Prima ancora che si accendano i riflettori dell’Ariston, il Sanremo 2021 è già un sorvegliato speciale. La macchina organizzativa della kermesse è infatti avvolta da una bolla di sicurezza sanitaria che racchiude ermeticamente tecnici e maestranze all’opera nella Città dei Fiori. “Da fine dicembre abbiamo già fatto 350 tamponi” ha comunicato l’Asl1 Imperiese all’AdnKronos. E siamo solo alle battute iniziali.
Al momento viene adottato un protocollo “concordato con il medico della Rai“, che – secondo quanto precisato dall’azienda sanitaria ligure – prevede un sistema di doppio tampone: uno primo test viene eseguito a Roma alla partenza e un secondo a Sanremo. Ad oggi, stando a quanto si apprende, “non c’è stato nessun positivo“.
Il protocollo attualmente adottato, tuttavia, non è definitivo. La Rai e gli esperti competenti in materia sono infatti al lavoro per l’elaborazione delle norme da mettere in atto durante la manifestazione canora, con una particolare attenzione a quanto avverrà all’interno dell’Ariston. Il teatro, infatti, dovrà essere Covid-free oltre ogni dubbio.
“Ancora non ne sappiamo nulla: è il primo anno che ci vede in prima linea sui controlli sanitari così stringenti“
hanno aggiunto dall’Asl1 Imperiese, che diventerà il cuore delle operazioni di sicurezza sanitaria. Proprio questo lunedì, la Rai aveva fatto sapere di essere all’opera per garantire la presenza fisica del pubblico all’Ariston, aspetto sul quale il direttore artistico della kermesse è sempre stato categorico: al Festival “della normalità” – così come lo aveva ribattezzato – la platea dovrà esserci. Stringenti parametri di sicurezza dovranno riguardare, ovviamente, anche i cantanti in gara e gli ospiti (a proposito: nel pomeriggio di oggi era circolato il nome dell’attore turco Can Yaman tra i possibili ospiti, ma in realtà l’ipotesi – a quanto ci risulta – non sarebbe stata presa in considerazione da Amadeus).
Sul fronte artistico, il Presidente Federazione dell’industria musicale italiana, Enzo Mazza, aveva invocato “un serio protocollo sanitario sul Festival di Sanremo, che dovrebbe essere approvato dal Cts, così come è avvenuto, ad esempio, per i prossimi mondiali di sci a Cortina“. Un’eventualità sulla quale Agostino Miozzo, coordinatore del Comitato tecnico scientifico, aveva tuttavia precisato:
“Il Festival di Sanremo è un evento popolare di grande rilievo, ma l’intervento del Cts avviene su richiesta del ministro competente (…) E’ vero che siamo intervenuti sui mondiali di sci, così come sugli Internazionali di tennis di Roma ma perché siamo stati coinvolti dai ministeri competenti. Sarebbe bizzarro che il Cts esprimesse un parere sul Sanremo e non su una altra manifestazione nazionale“.
Bizzarro forse sì, ma solo per chi non considera che Sanremo – per quel che rappresenta a livello nazional popolare – è per molti una ‘questione di Stato’.
1. Ciaopep ha scritto:
20 gennaio 2021 alle 00:05