Salvare il salvabile. Uno Mattina è in crisi d’ascolti e, in quel di Rai1, la soluzione più immediata per correre ai ripari è cedere al solito trucchetto. Da questa settima Uno Mattina è diviso in due parti: la prima, in onda dalle 6:40 alle 7:55, è stata denominata Uno Mattina Prima Pagina, mentre la seconda, in onda subito dopo il Tg1 delle 8:00 fino alle 9:55, prende il nome del programma. Era il settembre 2014 quando l’allora vicedirettore generale Rai Antonio Marano tuonava contro anteprime e spezzettamenti vari annunciando che la Rai non ne avrebbe più fatto uso. A poco a poco però l’escamotage – mai del tutto andato in soffitta- è tornato ad essere utilizzato più che mai, specialmente dalle trasmissioni in difficoltà con l’auditel.
Scorporare la parte più debole, denominandola in diversa maniera rispetto al resto, permette di poterla escludere dal calcolo del dato totale. Uno Mattina ha totalizzato ieri nella Prima Pagina un fallimentare 12,7%, con 600.000 telespettatori, e un discreto 16.9%, con 1.131.000 spettatori, nella restante parte del programma. Il primo giorno di scorporo è risultato persino controproducente, visto che ha messo in evidenza il fatto che Rai1 sia stata battuta, con Uno Mattina Prima Pagina, sia da Rai3 che Canale 5 mentre l’altro segmento è rimasto comunque al di sotto della concorrenza.
Gli altri programmi che si dividono
Uno Mattina, del resto, per la natura spezzatino causa (inutili) interruzioni per il tg, si presta a divisioni in segmenti, a differenza di quello che avviene per altre trasmissioni. Da quest’anno Che Tempo Che Fa di Fabio Fazio, oltre all’anteprima, al programma vero e proprio e al Tavolo, ha scelto di creare un quarto blocco ed escludere gli ultimi 2 minuti di trasmissione con annessa pubblicità dal resto, titolandoli “L’Ora di Marzullo”. A Rai3 anche il programma che dovrebbe “randellare” questi trucchi, TvTalk, adotta un’anteprima per escludere l’unica pubblicità dal resto del programma. Da sottolineare comunque che anche i risultati dell’anteprima sono positivi. Su Rai2, invece, in questa stagione è arrivato Quasi Detto Fatto che comprende i primi venticinque minuti circa della trasmissione con Bianca Guaccero.
Tornando al daytime di Rai 1, Storie Italiane è diviso da tempo in due parti: la prima contro Mattino 5 e la seconda contro Forum; qui la particolarità è che spesso la prima e la seconda parte di Storie Italiane non sono divise dalla pubblicità ma è la conduttrice stessa a chiuderne una e aprire l’altra un secondo dopo, senza alcuna modifica agli argomenti della trasmissione che permetta di differenziare le due parti.
Scelta simile per La Vita in Diretta che, oltre all’anteprima (che permette al programma di evitare il confronto con l’ex spauracchio Il Segreto e di iniziare in contemporanea con Barbara D’Urso), a inizio stagione divideva il programma in due parti – e titolava la seconda parte La Vita in diretta Pop – sulla falsariga di Pomeriggio Cinque. Una divisione eliminata probabilmente in concomitanza con l’ottenimento più o meno costante della leadership del pomeriggio.
Nel daytime di Mediaset, Mattino 5 quest’anno ha scelto di escludere l’ultima parte debole che comprende le ricette, l’oroscopo e il meteo titolandola “I Saluti” (ieri 866.000 spettatori e il 13.2%) dalla seconda parte del programma (ieri 1.105.000 spettatori e il 17.1%), allineandosi a Uomini e Donne e Pomeriggio 5 che da anni – con modalità e risultati diversi – adottano questo stratagemma caro a Publitalia.
Un vero e proprio caos districarsi tra i dati per il povero spettatore per uno stratagemma che nella sostanza porta ben poco a ciascun programma.
1. EMILIO ha scritto:
18 novembre 2020 alle 18:58