“Io penso che la decisione presa dal Grande Fratello sia giusta perché sono frasi da non ripetere”. Ieri sera lo squalificato Stefano Bettarini commentava così, in studio con Alfonso Signorini, la sua uscita dal Grande Fratello Vip dopo appena tre giorni causa bestemmia. Oggi, però, dopo averci riflettuto su accusa il programma di averlo soltanto usato.
“Cacciato per un’espressione colorita, per un’uscita di quelle un po’ eccessive e chiassose, come spesso siamo noi toscani. Espulso per una “parolaccia”. Non ho bestemmiato, non l’ho mai fatto e non lo farei mai. “Madoska” l’ho sentito dire spesso, per rabbia, per gioco, come intercalare. Lo uso e l’ho usato per quello che é, una storpiatura di un’altra parola che altrimenti sarebbe blasfemo pronunciare; una parola modificata nel gergo volgare proprio per evitare la censura sociale, per non risultare offensiva e imperdonabile. Più di tutto mancava proprio quello, l’intenzione di essere irriverente e irrispettoso verso la mia religione”
dichiara via social Bettarini, che prende dunque le distanze da chi ha bollato la sua espressione come una bestemmia. E qui l’affondo nei confronti di Signorini e Co.:
“Trovo perciò sproporzionata la “sanzione” e, dopo 21 giorni di quarantena e 5 tamponi, mi sento preso in giro; la pedina di un gioco al rialzo… dello share“.
Signorini, durante la diretta, ha spiegato la motivazione (oggettivamente poco chiara) che ha spinto il GF a procedere per la squalifica nei confronti di Stefano e non di Paolo Brosio, anche lui finito giorni fa nel mirino per una presunta imprecazione:
“L’espressione di Brosio era ‘bono’, non è blasfema perché significa buono. L’espressione di Stefano, invece, ‘madoska’, è un’espressione blasfema di Madonna e quindi, accostata a un aggettivo come quello che ha usato lui, è una blasfemia”.
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10 novembre 2020 alle 19:29