“Eccoci qui, come state? Io sto bene e sono contento di ritrovarmi qui in questa vita in diretta, questa nuova vita in diretta“. Con queste parole Alberto Matano torna nelle case degli italiani senza la “nemica amatissima” Lorella Cuccarini. Solo al comando, il giornalista parte coinvolgendo tutti i colleghi in collegamento, definendoli il “cuore del programma“. Un modo per chiarire la propria posizione e, forse, per mettere le mani avanti.
Una nuova Vita in Diretta -stando alle parole del conduttore- nella quale si è andato ad aggiungere poco e si è tolto tutto ciò che si doveva -come il pubblico- e poteva -il secondo conduttore e la consueta presenza femminile. Con l’emergenza Coronavirus si è sposato il “less is more” ed ora La Vita in Diretta, molto più breve rispetto al passato, ha l’aspetto di un rotocalco nudo e crudo, dove l’informazione regna sovrana.
Eliminati i fronzoli e i tentativi di piacere o creare feeling a tavolino, il pomeriggio con Alberto Matano in solitaria promette bene, tra sobrietà, eleganza e un ritmo armonico che -nonostante il proclama del conduttore- resta intatto anche nel segmento “pop”, dove anche un’ospite come Mara Venier si inserisce nel contesto, sedendosi attorno ad un grande tavolo (bello!) e parlando un po’ di sé, un po’ di gossip e, soprattutto, di attualità.
C’è tuttavia un rischio: in quest’ottica prettamente giornalistica, La Vita in Diretta potrebbe arrivare tardi su tutto, o quantomeno rischiare di essere un ripetitivo: fin dal mattino, infatti, gli stessi temi d’attualità già rimbalzano in tutti i programmi di Rai 1, da Storie Italiane a Oggi è un altro Giorno, anche se con registri e focus diversi. Un rischio per il momento scongiurato da una voglia d’inchiesta che va oltre, e regala per esempio un’indagine particolare e interessante, con video inediti a corredo, sulla chiusura de La Sonrisa, o meglio Il Castello delle Cerimonie: cosa è andato storto nell’applicazione delle regole per arginare il Coronavirus?
1. Mauro ha scritto:
7 settembre 2020 alle 20:35