“Maschilista? Forse si è sbagliata, voleva dire giornalista“. Per la prima volta, Alberto Matano parla della rottura con Lorella Cuccarini, fino a poche settimane fa sua partner a La Vita in Diretta, e prende le distanze dai toni con i quali lei lo ha definito a ridosso dell’ultima puntata dello scorso 26 giugno del programma del pomeriggio di Rai 1:
“Non so cosa sia il maschilismo (…) Non ho fatto altro che fare il giornalista. Questo sì, l’ho fatto. Se vuol dire mancare di rispetto a qualcuno, allora mi arrendo. Di tutte le cose che si poteva inventare è la più surreale. Mia mamma è una storica femminista italiana, è stata consigliere delle Pari opportunità a Palazzo Chigi, vengo da una famiglia molto aperta. Mi è dispiaciuto perché davvero non so cosa sia il maschilismo”
dichiara il giornalista a Repubblica. Quel collega dall’ego sfrenato e un insospettabile maschilismo accusato dalla Cuccarini, dunque, a detta sua non corrisponde alla realtà dei fatti. Accuse a parte, qualcosa tra i due è andato evidentemente storto, ma Matano preferisce ’sorvolare’ e ricordare il meglio del suo primo anno a VID:
“Come ho fatto in diretta, l’ultima puntata, ringrazio anche adesso Lorella. Non ci conoscevamo, ci siamo trovati all’improvviso a vivere un’esperienza epocale. Siamo andati avanti anche quando la rete ci ha chiesto uno spazio maggiore, quattro ore, dandoci forza l’un l’altro. Insieme abbiamo fatto qualcosa di utile: servizio pubblico. Conservo quello che c’è di buono, quello che si è visto in onda è la verità. La migliore risposta a qualsiasi polemica e falsità“.
Il conduttore aggiunge di non aver “mai amato le categorie e guardo sempre con grande diffidenza chi cataloga gli altri”, riferendosi non soltanto al ‘maschilista’ della Cuccarini ma anche a chi lo ha definito in quota Movimento 5 Stelle e ha parlato di Gay 1 per etichettare la Rai 1 di oggi. Da settembre, intanto, sarà da solo alla guida de La Vita in Diretta, che diventa sempre più approfondimento giornalistico:
“Coletta ha chiesto che il pomeriggio di Rai 1 diventi un racconto giornalistico. Gli spettatori di Rai 1, che potrebbero essere i miei genitori, sono attenti e a quell’ora vogliono essere informati. Il programma mi rispecchierà: sono capo autore e capo redattore, se sarà brutto sarà colpa mia. Sarà costruito con gli inviati, Roberto Poletti fa parte della squadra. Potrò contare su Giovanna Botteri, sui colleghi del Tg1 e di Rai News”.
Al momento, fa sapere, lo studio sarà ancora senza pubblico.
1. stefano ha scritto:
14 agosto 2020 alle 10:33