Paolo Bonolis si dice pronto (ma non è una novità!) per il tris al Festival di Sanremo, dopo le edizioni del 2005 e del 2009, ma ad una condizione: che la kermesse non si svolga al Teatro Ariston. Una battaglia ormai vecchia, ma a quanto pare ancora attuale:
“Sanremo l’ho detto tante volte, me lo hanno chiesto anche, ci si è anche ragionato sopra. Se devo fare una cosa la voglio fare come potrebbe essere realizzata secondo le mie intenzioni e credo che Sanremo abbia la necessità di una nuova sede per potersi contemporaneizzare al meglio. Credo che il Teatro Ariston, storica e meravigliosa sede, abbia esaurito le sue possibilità dal punto di vista tecnologico. Servirebbe uno spazio più ampio per renderlo più vicino a uno European Contest, a una cosa del genere, una produzione più importante”
ha ribadito il conduttore romano ai microfoni di W l’Italia su RTL 102.5. Bonolis non è la prima volta che auspica una nuova sede per la realizzazione del Festival. Nel 2017 diceva:
“Non ho preclusioni a fare Sanremo. Ma penso che il Teatro Ariston abbia fatto il suo tempo e che il Festival meriti di diventare un evento contemporaneo, debba uscire da un ambiente chiuso e piccolo. L’Ariston è stato trasformato, hanno fatto qualunque cosa: di più non si può. Oggi un evento come il Festival meriterebbe una sede nuova, so che la stanno individuando nel vecchio mercato dei fiori”.
In quell’anno l’allora direttore di Rai 1, Andrea Fabiano, ammise di averne parlato con il Comune di Sanremo, ma i tempi perché il trasferimento potesse andare a buon fine erano di almeno due anni. Ne sono passati tre…
1. controcorrente ha scritto:
13 aprile 2020 alle 22:47