Promossi
9 a Il Commissario Montalbano. Nell’anno più duro per la produzione, caratterizzato dalle morti di Andrea Camilleri e Alberto Sironi, e in tempi di incertezza per la Nazione, la fiction ormai storica assolve anche stavolta ai suoi doveri regalando al pubblico un prodotto curato, di qualità e rassicurante.
8 a Don Matteo. Un finale guazzabuglio, vicende poco verosimili e caratteristiche che poco si sposano con la nuova linea della fiction italiana. Tuttavia il pubblico, mai come in questo caso, è sovrano ed ha diritto ad immergersi, per due ore e mezza circa a settimana, in storie senza pretese o ‘effetti speciali’. E’ bene anche sottolineare quello che spesso si dimentica, ovvero che la fiction fa presa anche sui giovani, nell’immaginario collettivo descritti come divoratori soltanto di serie tv in streaming.
7 a Adriana Volpe. Forse Magalli aveva ragione nell’etichettarla come “rompiballe”, ma al Grande Fratello Vip la conduttrice ha dimostrato di avere anche la testa sulle spalle, di essere una persona matura e solida. Spiace per il drammatico evento che l’ha forzatamente portata ad abbandonare la casa di Cinecittà.
6 a Luis Sal. Al Cerbero Podcast, l’amico di Fedez ammette candidamente che Celebrity Hunted “è stato montato in un modo così cinematografico, che sembra finto”. Il debutto di Prime Video nell’intrattenimento non è piaciuto neanche a lui che ne ha fatto parte?
Bocciati
5 a Valeria Marini. Ennesimo reality per la procace soubrette ed ennesima bocciatura da parte del televoto, che l’ha buttata fuori dal Grande Fratello Vip alla prima nomination. Tipica del suo personaggio è anche la reazione alla sconfitta: prima fa un appello per restare nella casa e, una volta eliminata (contro Sossio Aruta, Teresanna Pugliese e Licia Nunez!), si dice contenta perchè hanno “realizzato un mio desiderio, volevo andar via”. Allo stesso tempo, dobbiamo anche spezzare una lancia nei suoi confronti, legata ai non sense del programma: la formula del televoto cambia di continuo, si trattava di una votazione lampo non direttamente legata alla permanenza nella casa (la domanda era: “Chi vuoi in finale?”).
4 a Viva Raiplay. Dopo i numeri registrati sul web tutt’altro che roboanti (a differenza degli investimenti), approdato in televisione lo show di Fiorello in tv deve accontentarsi di un duello auditel sul filo del rasoio con le repliche di Ciao Darwin.
3 alla decisione iniziale di Mediaset di “rafforzare l’offerta informativa” raddoppiando Live – Non è la D’Urso. Una rete ammiraglia non può affidare in toto l’approfondimento su un tema così importante e delicato all’infotainment.
2 ai lamenti di Fiorello e Paolo Bonolis sulla sfida tra Viva Raiplay e Ciao Darwin. Che Mediaset debba farsi pure problemi a programmare le repliche di uno show, disponibile peraltro online, sa di barzelletta. Più che a tutelare il pubblico, che ogni sera può scegliere tra decine di proposte diverse (sì, non esistono solo loro!), i due sembrano interessati a preservare i loro prodotti.
1 a Barbara Palombelli. Parlando di Coronavirus, la conduttrice di Stasera Italia scivola su una “gaffe” antimeridionale chiedendosi in diretta se i motivi dei maggiori contagi al Nord, rispetto che al Sud, siano dovuti all’essere più ligi al lavoro. Parole che si commentano da sole.
1. Marco ha scritto:
25 marzo 2020 alle 14:46