7
febbraio

Sanremo 2020, le pagelle della terza serata

Amadeus

Amadeus (Ufficio Stampa Rai)

Promossi

9 a Tosca. Se già aveva convinto nella sua prima esibizione, la cantante romana, spesso sottovalutata, migliora se stessa con la cover di Piazza Grande che l’ha portata alla vittoria della terza serata. Una versione diversa del brano che però non ne esce snaturato. Santi che pagano il mio pranzo non ce n’è.

8 a Alketa Vejsiu. Dal cilindro di Lucio Presta arriva l’emozionata conduttrice albanese. Funziona, anche se sconosciuta o non particolarmente glamour, perchè oltre ad essere spigliata è portatrice di una storia che non è la solita. C’è voluta una straniera per accendere l’orgoglio italico. W l’Italia (e l’Albania).

7 a Roberto Benigni. Benigni fa quello che sa fare senza concedersi troppi sforzi o lasciarsi andare a battute irriverenti. L’intervento fiume, comunque, presenta alcuni momenti degni di nota (per maggiori info clicca qui). Certo che è lui.

7 alla terza serata del Festival di Sanremo 2020. Rispetto agli anni passati c’è stato un calo fisiologico nel fascino della serata duetti; tuttavia l’interesse e la curiosità per la nuova vita di brani entrati nella memoria collettiva è ancora palpabile. Il paradosso, questa volta, è che le esibizioni peggiori (Morgan e Lamborghini) sono, forse, quelle che restano maggiormente. Escludendo la lunghezza fiume, dal punto di vista televisivo la terza serata si è rivelata come quella più ancorata alla tradizione (dalle due vallette per tutta la serata, alla lunga carrellata di canzoni passando per il grande ospite). Ritorno al passato.

6 a Georgina Rodriguez. E’ entrata al Festival come Lady Ronaldo e tale è rimasta. Due le note positive: Cristiano Ronaldo in prima fila e l’averci risparmiato un monologo. Io non ti conosco, io non so chi sei.

Bocciati

5 alle cantanti donna sul palco di Sanremo. Nella terza serata sfilano sul palco nomi della musica come Laura Pausini e Fiorella Mannoia, tutte unite per dire no alla violenza sulle donne. Non cantano bensì annunciano il loro concerto evento. La reunion di richiamo sarebbe stata l’occasione per intonare un brano che, per evidenti motivi, avrebbe avuto risalto e conferito una maggiore diffusione al (ridondante) messaggio. Toni che hanno rasentato il patetico. Anche meno.

4 alla pausa di Fiorello. Il mattatore, che inizialmente era stato annunciato per tutte e cinque le serate, si prende una giornata sabbatica probabilmente in considerazione del poco spazio che la scaletta – già riempita di comicità con i 40 minuti di Roberto Benigni – gli avrebbe riservato. E’ innegabile che ieri sarebbe stato sacrificato, però rimanere al servizio della kermesse, in un’ottica di squadra, sarebbe stato appropriato. Accetti di far parte del cast soltanto se sei la punta di diamante? O tutto o niente.

3 a Morgan. Alla vigilia, il cantante punta i piedi minacciando di non esibirsi insieme a Bugo. Tutto rientrato ma, a conti fatti, forse avrebbe fatto meglio a rimanere sui suoi passi! L’esibizione è pessima e vale alla coppia un ultimo posto, persino dopo Elettra Lamborghini e Myss Keta. Un bel tacer non fu mai scritto.

2 alla querelle di Tiziano Ferro e Fiorello. Il cantante di Latina in maniera sottile non le manda a dire e anche quando si scusa sembra non farlo fino in fondo. Del resto, la pubblica ammenda è stata pure eccessiva così come lo è stata – a quel che si dice – la reazione del comico siciliano. Eva contro Eva.

1 al regolamento secondo cui la serata cover concorre alla decretazione del vincitore finale. Pensavamo che a Sanremo dovesse vincere la canzone più bella, capace di affermarsi nel mercato discografico, e non il mix di canzone più bella nuova e interpretazione di canzone più bella vecchia. Un senso non ce l’ha.



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1 Commento dei lettori »

1. Ale ha scritto:

7 febbraio 2020 alle 15:51

Fiorello ha avuto paura del confronto con Benigni.
8 ad Alketa anche no! Troppo prolissa e ridondante (anche Amadeus ieri sera l’ha presa in giro per questo) e poi è fin troppo inginocchiata verso il nostro Paese. Continuava a ripetere sempre la stessa gratitudine al limite del lecchinaggio. Oggi Sanremo e domani ce la ritroviamo conduttrice nel nostro Paese?



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