I programmi culinari sono stati offerti ormai in tutte le salse ai telespettatori, ma le varianti che vanno più di moda al momento sono i talent, arricchiti da giudici inflessibili, o gli show itineranti, che stanano cuochi e ricette a casa loro. C’è però chi ancora offre una sfida a due, con tanto di pubblico in studio, e tra le varie proposte del genere spicca Cuochi d’Italia, in onda dal lunedì al venerdì nel preserale di TV8.
Cuochi d’Italia: un programma poco innovativo ma piacevole
Il programma, giunto alla sesta stagione, punta a valorizzare le tradizioni regionali italiane e si basa su un vero e proprio torneo: in ogni puntata due cuochi, di due regioni diverse, si sfidano cucinando gli ingredienti locali; ognuno deve confrontarsi sia con la materie prime che ben conosce, sia con quelle proposte dall’avversario, mentre i due giudici Gennaro Esposito e Cristiano Tomei propongono altri ingredienti delle varie regioni, spiegandone uso e provenienza.
Il conduttore Alessandro Borghese, pur essendo a sua volta uno chef, qui fa l’animatore, fomentando il pubblico e giocando con i concorrenti, cosa che aiuta a mantenere un clima leggero e colloquiale. Il sapore festaiolo della gara e della preparazioni dei piatti richiama un po’ alla mente la verve originale de La Prova del Cuoco; la presenza del rosso e verde e quella nel cast di Esposito – che nel programma di Rai 1 era di casa – contribuisce ad avvicinare i due cooking show.
E, se lo svolgimento di Cuochi d’Italia può richiamare alla mente quella di Cuochi e Fiamme, l’esaltazione delle tradizioni regionali può ricordare quella delle mengacciane Ricette all’Italiana.
Il programma di TV8, insomma, non offre nulla di nuovo o particolarmente originale, ma l’insieme è gradevole e si fa guardare dai circa cinquecentomila spettatori che ogni giorno lo seguono, regalandogli sovente punte del 2.5% di share nella difficile fascia preserale.
1. Gfranco ha scritto:
14 gennaio 2019 alle 20:36